La Tensione Rivelata

Posted on July 13th, 2002 at 4:31 PM | Tags: | 0 Comments
Non è mai facile, vivere in bilico. In bilico tra ciò che senti e ciò che pensi di dover sentire. Mi ci trovo da giorni, sospesa tra il pensiero e l’emozione. E lui… lui è lì, vicino, con quel sorriso che mi confonde. Il ragazzo che non capisce, o forse capisce troppo. Come ho potuto cadere in questa trappola? Sì, perché è una trappola. Lo so, ma continuo a dire di no, mentre dentro è tutto sì. Lo incontro sempre di più, mi faccio guidare dalle sue parole. Lui che crede di avere tutto sotto controllo. Forse pensa che mi faccia impressione, che mi faccia sentire speciale. Ma chi è, davvero, lui? Un ragazzo come tanti, con quella sicurezza che mi irrita ogni volta. Un attore che recita il copione della vita. E io, senza accorgermene, divento spettatrice di una scena che non voglio più vedere. Ogni volta che i suoi occhi mi cercano, sento quella stretta allo stomaco. Quella che ti fa capire che sei intrappolata nel gioco. Un gioco che non voglio giocare più, ma non riesco a fermarmi. La sua presenza mi avvolge, ma non la cerco. Perché è come se stessi aspettando una rivelazione che non...

Memorie di un Fuoco Perduto

Posted on June 26th, 2002 at 3:11 PM | Tags: | 0 Comments
Un filo di fumo nell'aria, il ricordo di un fuoco che non c'è più # Il parco era il nostro regno. Piccole mani, grandi sogni. Correvamo, saltavamo, esploravamo. Ogni angolo, ogni sentiero, ogni cespuglio aveva il suo mistero. C'era una scintilla che ardeva nei nostri occhi, un fuoco che non avrebbe mai dovuto spegnersi. Ma ora, guardando indietro, mi chiedo: cosa resta? Eravamo più di bambini; eravamo esploratori, pionieri di un mondo che sembrava solo nostro. Ogni rifugio costruito con mani inesperte, ogni segno lasciato nel terreno, raccontava una storia. Non avevamo paura di nulla. Non avevamo bisogno di nulla. Il nostro fuoco era la nostra forza, la nostra vittoria sulla natura selvaggia, quella natura che ci ignorava, ma che noi sentivamo come la vera sfida. Il brevetto di fuochista, di cacciatrice, sembravano titoli che ci elevavano al di sopra di tutto. Farfalle, insetti, tracce nel bosco. Eravamo giovani, ma quella nostra spavalderia era la cosa più vera che avevamo. Non c'era nulla che non potessimo conquistare. Poi sono cresciuta. Il branco si è dissolto come fumo nell'aria, lasciando solo il ricordo di un tempo che non tornerà più. La vita, quella vera, ha bussato alla porta. Ho dovuto abbandonare...

Nomi Perduti, Volti Confusi

Posted on June 3rd, 2002 at 9:20 AM | Tags: | 0 Comments
Ci sono momenti in cui la memoria tradisce. Soprattutto quando siamo più fragili, o forse quando siamo più forti # C'è un momento in cui la mente inizia a confondersi. E non è mai bello. Ho sempre pensato che il nostro cervello fosse un'archivio perfetto, che separasse ogni cosa con ordine. Poi però, ad un tratto, non ricordiamo più il nome di qualcuno che conosciamo da anni. O peggio, mescoliamo i volti con altre immagini, quelle che non appartengono più a nessuno. Le persone che si intrecciano nel flusso della vita, quasi come fantasmi che si sovrappongono, si mescolano, e ci lasciano sospese tra il passato e il presente. Non c'è nulla di più imbarazzante. Sorridi a una persona, e mentre il tuo sorriso si fissa, una parte di te cerca di ricordare chi sia, da dove viene. È come un gioco crudele, uno scherzo che il destino ti fa giocare senza averti chiesto permesso. Ma tu continui a sorridere, perché non hai altra scelta. Non puoi essere vulnerabile, non puoi mostrare il panico che ti stringe dentro. E allora speri che il nome arrivi da solo, che il collegamento si faccia da sé, che la tua mente ritorni alla...

Il Vuoto Dei Cuori

Posted on February 14th, 2002 at 12:31 AM | Tags: | 0 Comments
L’amore, quello vero, non ha bisogno di occasioni per brillare. Ma allora, perché alcune scintille si spengono prima ancora di accendersi? San Valentino. La festa degli innamorati. Ma per me, è sempre stato il giorno dei cuori spezzati, delle promesse infrante, dei silenzi che pesano come macigni. È il 2002, e mentre il mondo si prepara a celebrare l'amore con cene romantiche e fiori, io ricordo un San Valentino di tanti anni fa. Mi rivedo seduta accanto a mia madre in un ristorante elegante. L'ambiente è sofisticato, con camerieri che si muovono con grazia tra i tavoli e un lieve sottofondo di pianoforte. Ma noi non siamo lì per festeggiare. Siamo lì ad aspettare. Aspettare mio padre. Un’attesa che sapevamo vana. L’orologio scandisce il tempo come un giudice impietoso. «Forse arriverà.» Ma nel profondo, sapevamo entrambe che non sarebbe venuto. L’atmosfera attorno a noi brillava di luci soffuse, ma ogni minuto trascorso insieme in quel ristorante sembrava accentuare il buio di un’assenza che non poteva essere riempita. Mia madre sorrideva, ma era un sorriso forzato, fragile. Io, piccola e ingenua, cercavo di trattenere le lacrime, di non farle vedere che anche io avevo capito. E in quel momento, tra il...

Mysterium Abbandonata

Posted on January 12th, 2002 at 5:42 PM | Tags: | 0 Comments
C'è una strana energia nelle notti buie, come se ogni passo potesse rivelare qualcosa di più. È sabato, la settimana è finita, e il peso della routine ci spinge a cercare altro. T. mi ha una proposta. La Villa Spinola. Un’antica dimora abbandonata ai margini della città. Ci guardiamo, un po’ dubbiosi, ma la sua voglia di scoprire è più forte di ogni timore. Decidiamo di andare, incerti ma incuriositi, come se avessimo bisogno di sfidare il silenzio che la notte ci impone. Le luci si spengono, il buio avvolge tutto. Siamo soli, con le nostre torce a illuminare un cammino che sembra non avere fine. I vicoli sono deserti, le case abbandonate sembrano segreti dimenticati, e il silenzio è così fitto che ogni passo sembra un’eco nel nulla. Il cuore batte forte. La paura è una compagna che non si lascia mai addomesticare, ma qualcosa ci spinge a proseguire. La villa appare, imponente nella sua decadenza. L'aria è gelida, eppure c'è una strana sensazione di risveglio in questo luogo che dovrebbe essere morto. Guardiamo le ombre proiettate dalle torce. Il rumore dei nostri passi è l'unico suono, come se il mondo intero avesse deciso di ignorarci. Abbiamo superato un...

La scritta sul muro

Posted on October 1st, 2001 at 3:28 PM | Tags: | 0 Comments
I muri parlano, sì, ma non sono loro a decidere cosa resta inciso nei nostri cuori. Quanto siamo disposti a credere in chi amiamo, quando la prova non è scritta? Oggi pomeriggio, il sole sembra più pallido del solito, eppure non c’è alcuna quiete nell’aria. Con H. e S., attraversiamo la soglia della sala giochi «Las Vegas», un microcosmo pulsante di luci e suoni. Dentro, il mondo fuori scompare. Ci siamo solo noi, le sfide ai flipper e l’eco di risate confuse tra il frastuono. Ma tutto cambia in un attimo. La tranquillità artificiale si spezza quando S., tornando dal bagno, fissa il muro con uno sguardo che sembra voler perforare la realtà. C’è il suo nome. Gigante. Beffardo. Sopra la scritta, un cuore e una frase che, a quanto pare, lo riguardano. Senza esitazione, si gira verso di me, indicando con un dito che sembra accusare e tremare allo stesso tempo. «Sei stata tu!» urla, facendosi sentire anche oltre la musica. Le parole mi colpiscono come schiaffi. Mi guardo intorno: H. resta in disparte, incerta. Io? Io cerco di capire, di orientarmi in questo caos. Ma non c’è comprensione nei suoi occhi. S. ha già deciso. Non c’è dubbio....

Foglie, memorie, passi persi

Posted on September 23rd, 2001 at 2:30 PM | Tags: | 0 Comments
Settembre è una soglia. Mi ritrovo in mezzo a un’aria che sa di cambiamento, come se ogni respiro portasse con sé un frammento di passato. La luce si addolcisce, quasi timida, e il calore scivola via, lasciando spazio a brividi leggeri. Passeggiare in questi giorni è come sfiorare una memoria che non appartiene solo a me. Le foglie si piegano al tempo. Non muoiono, no. Si trasformano, diventano arte: dipinti viventi di rosso, oro e ambra. Il vento le accompagna, come in una danza solitaria, e ogni loro caduta sembra raccontare storie che solo la terra comprende. «Cammino tra questi tappeti di ricordi, e ogni passo scricchiola di stagioni perdute.» La luce del giorno si accorcia. È un dettaglio che non posso ignorare, come un orologio invisibile che scandisce il ritmo della vita. Ogni tramonto, acceso di fuoco e malinconia, sembra parlare di qualcosa che sta finendo. Eppure, c’è una bellezza crudele in tutto questo: un invito a osservare ciò che sfugge. Raccolgo mele in un piccolo frutteto vicino casa. Ogni frutto che stringo tra le mani ha un peso diverso, una promessa di dolcezza nascosta. Mentre lo faccio, la mente torna indietro. Mi vedo bambina, con mani troppo piccole...

Il Giorno in Cui Il Mondo Crolla

Posted on March 25th, 2001 at 5:00 PM | Tags: | 0 Comments
Il Giorno in Cui Tutto Cambia: Il Terremoto della Mia Infanzia Ricordo ancora il momento in cui tutto è cambiato. Avevo solo sette anni, eppure quel giorno segna una frattura incancellabile nella mia memoria. Non era una semplice giornata di pioggia o una qualsiasi domenica pomeriggio; era il giorno in cui il mio mondo si frantumava, in cui la mia esistenza si spezzava come un vetro sottile. La separazione dei miei genitori è stata come un terremoto che ha scosso le fondamenta della mia vita. Il caos che ha seguito quell’evento non era fatto di rumori e di macerie fisiche, ma di grida strazianti, pianti soffocati e parole urlate che hanno lasciato cicatrici invisibili. Avevo sempre immaginato i miei genitori come un’unica entità, come se il loro amore fosse un legame indissolubile. La realtà era, invece, una violenza che non avevo mai previsto. Si erano distaccati, e io mi trovavo sola a fronteggiare una verità troppo grande per la mia fragile coscienza infantile. Le scene che si dipanano davanti ai miei occhi sono indelebili. Le parole sussurrate dietro porte chiuse, i silenzi imbarazzanti che pesano come macigni durante le cene, le lacrime nascoste di mia madre. La vedevo cercare di...

Genova, quella primavera che non sa di speranza

Posted on March 14th, 2001 at 2:00 PM | Tags: | 0 Comments
La Primavera di Genova: Una Riflessione dalla Finestra di Casa # Sono seduta davanti a questa grande finestra, un angolo di silenzio e luce nella casa di mio padre a Genova. Ogni volta che vengo qui nei week-end, è come se mi ritrovassi nel mezzo di un dramma, una pièce teatrale in cui il palcoscenico cambia continuamente, e io sono sempre un po’ in ritardo, un po’ fuori posto. Ma oggi, i raggi del sole primaverile si posano sulla mia pelle con una delicatezza quasi inquietante, come a cercare di dirmi qualcosa che, forse, ancora non comprendo. La vista dalla finestra è incantevole e, al contempo, mi inquieta. La natura, dopo il lungo sonno invernale, si risveglia con un respiro profondo. I fiori, timidi e incerti, osano spuntare dalla terra ancora umida e fredda. Gli alberi si vestono di foglie verdi brillanti, un segnale di vita che contrasta con la mia sensazione di essere una straniera in questo paradiso di rinascita. Mi domando: dove mi trovo io in questo spettacolo di bellezza e risveglio? Come quei fiori che lottano per emergere, mi sento imprigionata dalla terra umida e dalle incertezze. La primavera porta con sé una strana commistione di gioia...

La trappola del tempo perduto

Posted on March 5th, 2001 at 4:00 PM | Tags: | 0 Comments
Il tempo scivola via come sabbia tra le dita, inesorabile e spietato, e io sono qui, prigioniera della sua illusione # I libri che avevo accumulato sul mio comodino sono sparsi ora come frammenti di un sogno irrealizzabile, eppure li guardo con occhi pieni di disperazione e speranza. È il periodo delle verifiche, e mentre il mondo sembra proseguire nella sua frenesia, io sono qui, a lottare contro i numeri e le parole che non riesco a fermare. Le formule mi inseguono, mi soffocano, mi avvolgono in un abbraccio troppo stretto. La mente sembra non riuscire a decifrare, a comprendere, come se il mio cervello fosse un territorio sconosciuto e ostile, dove ogni tentativo di razionalità si scontra con il caos. La scuola, il liceo scientifico, lo chiamano futuro. Lo chiamano destino. E io mi chiedo, con il respiro corto e il cuore che batte forte, “Ma cos’è questo futuro che mi aspettano?” I libri che guardo ora non sono più amici. Ogni pagina mi sembra una condanna. Mi domando se davvero tutto ciò che studio abbia un senso. Le equazioni, la fisica, la chimica… Cosa mi daranno davvero, in fondo? La verità è che mentre leggo, la mia mente...