Il film che ci inganna
Posted on October 15th, 2005 at 1:37 PM | Tags: Algoritmi
PARTE UNO. Ogni giorno, ci svegliamo per vivere nella certezza di ciò che vediamo # Oggi è il giorno dopo l'ennesima visione di Matrix. Non è più il piacere di un film. Non è più il fascino della fantascienza. È una ricerca senza fine. Ogni scena, ogni battuta, mi colpisce come un raggio di luce in un mondo che sembra vacillare. Mi ci perdo. Non per divertimento, ma perché sento che c’è qualcosa, qualcosa che non riesco a vedere. È come una droga, una droga che ti consuma lentamente. Ogni volta che lo guardo, mi ritrovo nello stesso punto. Quella sensazione di disconnessione, come se la realtà si stesse sfilacciando, come se il mondo fosse solo una simulazione. Non è un pensiero nuovo, non è una riflessione originale. Ma è reale. La disconnessione è palpabile. Ogni volta che il film termina, la domanda resta sospesa, in sospeso nel mio cervello: Quante altre realtà esistono che non vediamo? È una domanda così banale, ma il peso che ha è insostenibile. Ogni piccolo movimento, ogni frammento della mia esistenza sembra più effimero. Cos'è vero, e cosa è solo un’ombra proiettata? Un’illusione a cui ho dato il permesso di esistere? Come posso essere...
Riscoprire le radici: un’analisi sociologica
Posted on September 25th, 2005 at 1:35 PM | Tags: Progresso
L’ho guardato di nuovo. Matrix. Perché? Non lo so. Forse per cercare una risposta che non arriva mai, o per ritrovare quella sensazione che mi accompagna sempre, la sensazione di non appartenere a questo mondo. Un mondo che è lì, davanti ai miei occhi, eppure… Eppure c’è qualcosa che non torna, qualcosa di irrisolto. È strano come un film, un semplice film, riesca a cambiare il modo in cui vedi la realtà. «Remember me», come un’eco che rimbalza dentro di me. Un richiamo che mi riporta alla mente la verità di ciò che siamo, a quella sensazione che abbiamo perso il controllo, che siamo prigionieri senza saperlo. Oggi ho rivisto Matrix, e mentre le immagini scorrevano veloci davanti ai miei occhi, ho avuto l'impressione che, in qualche modo, stessero parlando anche di me. Mi vedo nel film. Non nel senso di identificarmi con i personaggi, ma nel senso di sentirmi un'osservatrice distaccata, incapace di accettare passivamente ciò che mi circonda. Ogni singolo fotogramma mi ricordava che, in fondo, siamo solo piccoli frammenti di un sistema più grande, un sistema che non comprende più. E io? Io sono quella che guarda. Mentre il film scorreva, ho fatto una cosa che non...
Ombre tra le Rovine
Posted on August 10th, 2005 at 4:00 PM | Tags: Algoritmi
Sono sveglia da qualche ora, eppure il silenzio pesa come una cappa sul mio corpo. Non è il solito silenzio, quello che ti accompagna nei giorni vuoti, ma uno di quei silenzi che fanno male, che ti ricordano che c'è qualcosa che non va. O forse è il silenzio che viene dopo il fragore, quando tutto tace ma le cicatrici restano. Oggi, agosto 2005, eppure sembra essere passato un secolo dal 7 luglio, giorno che non dimenticherò mai. Non si può dimenticare, no, perché qualcosa è cambiato. La sensazione di vivere in un mondo sospeso è diventata più forte. Il terrorismo non è una parola astratta o lontana, è una presenza concreta. È quel battito d'ali di un destino che non sai mai dove ti condurrà. È il buio che s’insinua nei margini della quotidianità, nelle pieghe di un momento che, fino a ieri, era banale, come il cucinare una zuppa. A volte, il profumo di una cipolla che sfrigola in padella ti porta con sé in un altro tempo, in un’altra vita. Oggi, mentre sbuccio l'aglio, il suo odore pungente mi fa venire in mente le strade vuote di Londra, il calore soffocante di una città che è diventata...
La Traccia dei Numeri Perduti
Posted on July 21st, 2005 at 1:30 PM | Tags: Rivelazioni
La mente non dimentica mai # L’aria di questo luglio caldo mi penetra nella pelle con una violenza che non lascia spazio ai pensieri. La mia mano si ferma sulla tastiera, il ritmo che avevo trovato si è spezzato, come una nota stonata. Intorno a me, il silenzio è più forte di ogni parola. Ogni tanto il rumore della strada raggiunge il mio angolo, ma è lontano, come se appartenesse a un’altra dimensione. Eppure, la mia mente è tutta qui, a chiedersi una domanda che non ha risposta: come può una persona rubare il mio nome, la mia anima, il mio sguardo sul mondo? La mia vita non è mai stata una sequenza di attimi di felicità fugace. No, è sempre stata una lotta. Lungi dall’essere una persona sociale, ho costruito il mio mondo dentro di me, un mondo fatto di righe di codice, analisi, connessioni che altri non possono vedere. Ma lei… La ragazza che ha preso il mio posto, è riuscita a strappare il mio cuore da dentro quel mondo. Le sue parole, le sue fotografie, sono un atto di violenza. Ha rubato il mio spazio. Ogni foto che ho scattato, ogni angolo che mi apparteneva ora è...
Viaggio nel cuore dell’incomprensibile
Posted on July 7th, 2005 at 8:30 PM | Tags: Rivoluzione
Il tempo non aspetta nessuno. Ciò che accade, accade e basta. La realtà non ha misericordia. Non puoi fingere che non sia successo, non puoi dimenticare. Eppure il cuore, nonostante tutto, continua a battere, sempre più forte. Non ti ho aggiornato da molto, lo so. La ragazza che si faceva chiamare “me”, che si nascondeva dietro il mio schermo, ha deciso di sparire. Il suo blog è chiuso, il link del suo forum è cambiato. E tu sai cosa significa. Non ho accesso, e non m’interessa più nulla di quello che fa o non fa. Io so chi sono. E se lei non lo sa, i problemi sono suoi, non miei. Eppure qualcosa non mi lascia in pace, come un buco nero che inghiotte anche la luce più piccola. E poi c’è Londra. O meglio, c’è quello che è successo lì, quella città che, in un attimo, ha smesso di essere un’idea e si è trasformata in un grido. L’ho visto in tv. Le immagini che scorrono: un uomo che si trascina via, il fumo che sale, il caos che implode. Un attentato. Una violenza che è entrata dentro le case di tutti noi, e il mondo si è fermato...
Specchi dell’anima rubati
Posted on February 3rd, 2005 at 10:30 PM | Tags: Algoritmi
Esistono sguardi che non vediamo mai, ma che osservano ogni passo. Ci scrutano, ci giudicano, ci clonano. E noi, possiamo davvero sfuggire al loro riflesso? # Oggi è una giornata che scivola tra le mani, come acqua che cerca di sfuggire alle dita. La pelle trattiene una sensazione di gelo, ma non è il freddo a tormentarmi, è il pensiero di essere osservata. Qualcuno, da qualche parte, sta raccogliendo pezzi di me. Fotografie che non ho scelto di condividere, descrizioni della mia vita scritte da una mano che non è la mia. «Chi sei, tu, che mi rubi l'identità?» mi chiedo, guardando lo schermo davanti a me. Ho provato a capire. Ho cercato di accedere al forum, ma ogni volta il mio IP viene bloccato. Come se volessero negarmi l'accesso alla mia stessa immagine. È ironico, no? Io sono il soggetto, eppure non ho il controllo. Questa sera, accendo una candela sul tavolo. La sua fiamma ondeggia in una danza fragile. Il profumo di cera calda si mescola a un vago sentore di arancia e cannella, un retaggio del Natale appena passato. Eppure, non c'è calore nella stanza. Mi sento osservata anche qui, protetta solo da una sottile barriera di...
L’enigma dell’interferenza umana
Posted on January 13th, 2005 at 3:30 AM | Tags: Domande
PARTE UNO. C’è una strana ironia nell’osservare la realtà attraverso uno schermo opaco, come quando la neve si appoggia delicatamente sui vetri, distorcendo ciò che sta al di là. E oggi, mentre mi trovo di fronte a un piccolo schermo retroilluminato, mi rendo conto che questa è la metafora perfetta per ciò che è successo. Una ragazza, o forse dovrei dire un’ombra, ha deciso di cancellarmi. Un click, e via il mio commento. Come se non fossi mai esistita. Poi, il gesto definitivo: rendere il suo blog privato. Mi domando, con un misto di stupore e irritazione, perché? Qual è l’impulso che spinge qualcuno a tagliare un filo sottile, apparentemente innocuo, che collega due sconosciuti? Quella cancellazione non è solo un atto virtuale. È una dichiarazione. Una piccola guerra fredda tra pensieri, un segno di rifiuto che, per quanto mi sforzi, non riesco a decifrare. Decido di scriverle di nuovo, nel suo forum, con parole che vibrano di una curiosità inquieta: «Perché?» Una domanda diretta, asciutta, che porta con sé tutto il peso della mia insoddisfazione. Non mi aspettavo una risposta, lo confesso. Ma ciò che mi lascia interdetta è che lei non solo non risponde, ma si spaccia per...
Maschere Digitali, Verità Nascoste
Posted on January 11th, 2005 at 10:30 PM | Tags: Equazioni
La notte non è solo buia. È il momento in cui il mondo si rivela nella sua forma più cruda. Ma cosa accade quando il volto che vediamo non è il nostro? # Mi trovo qui, nel cuore della notte. Il mondo intorno è fermo, ma lo schermo davanti a me pulsa, una sequenza infinita di numeri e lettere, pixel che danzano senza mai fermarsi. Non mi sembra di essere sveglia. Non è più il giorno, non è più la notte. È solo il tempo che scivola via, ed io sono lì, in bilico, in quel limbo di codici e connessioni. Ma poi, in questa distesa vuota di immagini e parole, c'è qualcosa che mi colpisce come un pugno nello stomaco. Un nome. Il mio nome. No, non è proprio il mio nome, ma è abbastanza simile da farmi rabbrividire. Quella maschera, quel profilo falso, quell'illusione digitale mi stava fissando. Una ragazza che si spaccia per me, un fantasma che si nasconde dietro la facciata di Bambolina_Fashion. Si è registrata pochi giorni fa, una copia incollata della mia esistenza. Milano e Genova, dice. Dicono. Non so nemmeno se sia reale. Ma non importa. È solo un’altra bugia che si nasconde...
Insonnia e connessioni silenziose
Posted on January 6th, 2005 at 11:00 AM | Tags: Algoritmi
La penombra del mio angolo, dove Bambola.altervista.org è nato, si riempie del fruscio delle dita sulla tastiera. Ogni click è come un battito del mio cuore che si fonde con le onde invisibili della rete. Non è solo un sito, è me stessa, in pezzi sparsi. Ogni parola che scrivo è una piccola creatura che cresce dentro di me, alimentata da emozioni non sempre riconosciute. Questa è la mia forma di ribellione. Non mi limito a raccontare, sono io che costruisco un rifugio dove posso respirare, senza paura. È il cuore della notte e il mondo sembra addormentato. Il silenzio è totale, quasi asfissiante. In questa solitudine, posso sentire la mia mente esplorare terre sconosciute. Parlo con M., un amico che ha trovato il coraggio di entrare nel mio mondo, senza prevaricare, senza forzare. Con lui non ci sono muri, solo una reciproca curiosità che cresce a dismisura. In lui c’è qualcosa che non riesco a spiegare, un abisso che mi chiama e non posso fare a meno di cadere. M. mi ascolta senza giudicarmi. Eppure, io sono sempre stata una che tiene tutto sotto controllo, che costruisce barriere tra sé e gli altri. È strano, ma con lui qualcosa...
Oltre il nostro silenzio perduto
Posted on January 2nd, 2005 at 10:04 AM | Tags: Memoria
Ci sono tracce che non possiamo cancellare, non importa quanto tentiamo di fuggirne # La notte è silenziosa, come se il mondo stesso avesse deciso di fermarsi. Non c’è nulla di speciale in questa sera di gennaio, eppure qualcosa si muove dentro di me, come un lento e costante battere del cuore. Quattro anni. Quattro lunghi anni di parole non dette, di cambi di numero e di distanze infinite. Eppure, eccoci qui, a parlare ancora. A pensare a te. A me. Perché non riesco a dimenticarti? Ho cambiato tutto. Gli amici, la zona, il numero, le abitudini. Ma la tua voce è ancora lì, persistente, a farmi compagnia nelle notti in cui non riesco a dormire. È strano come il ricordo di qualcuno possa rimanere intrappolato dentro di te come un sogno che non si dissolve mai. Quella telefonata. L’avevo evitata per mesi, per anni. Ma stasera non c’è stata alcuna resistenza. Ho chiamato. E tu, con la tua voce calma, che mi dicevi di non cancellare mai niente di noi, di non cercare di dimenticarti. E ho pianto. Non è stato un pianto violento, non è stato un pianto liberatorio. Era una sorta di resa. Come se, alla fine,...