Posted on April 19th, 2002 at 1:43 AM | Tags: Progresso | 0 Comments
Ogni venerdì sera mi ripeto la stessa domanda: che film guardiamo? Non è una questione banale, no. Affittare un film ha sempre un qualcosa di speciale, di magico. Lo so, sembra strano. «Perché non lo scarichi online?» mi chiedono. Eppure, proprio lì sta la bellezza. Non c'è nulla di più reale che scegliere un film da uno scaffale polveroso in una videoteca, mentre il profumo di carta e plastica ti avvolge. La copertina di quel DVD, con il suo colore sbiadito, è il richiamo di un'altra vita. È un invito a fermarsi nel caos del mondo e vivere una storia, non una connessione interrotta da pubblicità o buffering. Il mio piccolo rito del venerdì non è solo una questione di scelta del film. È la scoperta. Ogni titolo è un enigma, ogni copertura è un fascino che ti spinge a curiosare. In un mondo dove tutto sembra cliccato, concreto è l'attimo in cui prendi il film dalla cassetta. Eppure, oggi, quel gesto è un atto di resistenza. La cultura è qualcosa che si tocca, che si sente sulla pelle. Non è solo un'immagine che compare su uno schermo. È un oggetto, è un percorso. Mi ricordo quando andavo a prendere...
Posted on January 16th, 2001 at 12:33 PM | Tags: Rivelazioni | 0 Comments
Mi sveglio ogni giorno con il peso di un futuro che sembra voler scivolare via, come sabbia tra le dita. Eppure il futuro è qui, ora. # Non ci siamo ancora abituati, eppure stiamo già vivendo un cambiamento radicale. La tecnologia ci sovrasta, ma non è il progresso che ci avevano promesso. Non è il futuro scintillante, ma una trappola. Eppure, continuiamo a correre, senza mai fermarci a guardare. Mi sveglio e prendo il mio telefono, come se fosse l’unico modo per connettermi con il mondo. Ma poi, come sempre, arriva quella sensazione di vuoto. Un vuoto che non può essere riempito da uno schermo luminoso. Mi sento persa in un mondo dove siamo tutti così connessi, eppure così lontani. La verità è che siamo diventati schiavi dei nostri stessi strumenti. Ho chiesto a me stessa: «Perché devo avere sempre più? Perché devo essere sempre più veloce, più efficiente?» L’idea di progresso si è trasformata in un’ossessione, in una ricerca senza fine di qualcosa che, alla fine, non soddisfa mai. La velocità delle informazioni è diventata la nostra droga, e non possiamo smettere di scorrere. Ma quando mi fermo, quando metto il telefono giù per qualche minuto, sentiamo davvero qualcosa?...
Posted on September 5th, 1999 at 8:30 PM | Tags: Progresso | 25 Comments
La luce tremolante dello schermo non illumina solo una stanza, ma un universo intero. # La stanza è immersa in una penombra silenziosa. Solo la luce tremolante del monitor spezza l’oscurità, proiettando ombre mobili sulle pareti. Mi sento viva, come se il cuore battesse al ritmo del cursore lampeggiante sullo schermo. Ho quindici anni, ma questa sera è diversa: è la mia prima notte da scrittrice digitale. «Primi passi digitali». Ho scelto un titolo semplice, quasi ingenuo. Eppure, in quelle tre parole c’è tutto: l’entusiasmo, il timore, la consapevolezza di iniziare qualcosa di immenso. Ogni tasto che premo risuona come un eco nell'universo virtuale. Mi domando: qualcuno mi ascolterà? Guardo la tastiera davanti a me. È più di un oggetto: è un portale. Ogni lettera che compongo è un filo che tesse una rete, invisibile ma reale. Chi mi leggerà? Forse nessuno. Ma questa possibilità, che le mie parole tocchino vite sconosciute, è potente. Ricordo la prima volta che ho acceso questo computer. Era come aprire un libro magico. Ogni icona uno capitolo, ogni clic una rivelazione. Mi avevano detto: «Internet è uno strumento». Io non ci credo. Internet è un mondo intero, un luogo senza confini. Un mare infinito...