Cuore in attesa

Cuore in attesa

Posted on June 12th, 2000 at 11:00 PM | Tags: | 0 Comments

Il cuore danza al ritmo di un Nokia 3310, mentre l’orologio scandisce i secondi di un’euforia silenziosa.#

Hai mai sentito il tuo cuore battere all’unisono con il ticchettio dell’orologio? Ecco, è quello che succede quando vedo il suo nome sullo schermo del mio Nokia 3310. Un brivido mi attraversa, come un vento caldo in una giornata di primavera. E poi, la sua voce. Dolce, calma, familiare. «Ciao», dice, e in quel momento, tutto il resto scompare.

Il mio cuore inizia a danzare, un balletto di emozioni e speranze. Sento un misto di euforia e ansia, quella sensazione di aspettativa che non riesci a definire ma che ti tiene sveglio la notte. E poi, la notizia: mi invita al cinema. Mi ritrovo ad aspettare. Ad aspettare quella chiamata, quel messaggio che avrebbe fissato la data e l’ora del nostro incontro. Ogni squillo del telefono è un’emozione, ogni messaggio una speranza.

Finalmente arriva: «Che ne dici di venerdì sera?». In un attimo, tutto diventa reale. Venerdì sera, al cinema, con lui.

Mi chiedo se indosserò il vestito giusto, se dirò le parole giuste, se lui sentirà il mio cuore battere così forte. C’è qualcosa di magico nell’attesa, qualcosa di terribilmente dolce nel non sapere cosa ci aspetta.

L’attesa è un’emozione complessa, un cocktail di sensazioni che si mescolano nel petto come onde in tempesta. È l’anticipazione di ciò che potrebbe essere, il brivido dell’ignoto che si fonde con la speranza del desiderato. In questo momento, sono come una pellicola cinematografica non ancora proiettata, piena di potenziale e di storie non raccontate.

Il cinema, ah, che scelta perfetta. Un luogo dove le emozioni prendono vita sullo schermo, mentre altre, più intime e personali, si sviluppano nel buio della sala. Mi chiedo quale film vedremo. Sarà una commedia romantica che farà eco ai battiti del mio cuore? O forse un’avventura mozzafiato che rispecchierà l’adrenalina che sento scorrere nelle vene?

Ogni fotogramma della mia immaginazione è un sussulto di possibilità. Vedo le nostre mani che si sfiorano nel buio, sento il profumo dei popcorn mescolarsi al suo, immagino i nostri sguardi che si incrociano durante una scena particolarmente intensa. Tutto questo, e ancora non è accaduto nulla.

«Il cinema è l’arte di far coincidere cento diverse professioni», diceva Orson Welles. E io penso che l’attesa sia l’arte di far coincidere cento diverse emozioni in un unico momento sospeso nel tempo. Sono regista e spettatrice della mia stessa storia, in questo limbo tra il desiderio e la realtà.

Il Nokia 3310 giace silenzioso sul comodino, testimone muto di questa tempesta emotiva. Lo guardo e ripenso alle parole di Ingmar Bergman: «Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima». E mi chiedo se il vero film non sia già iniziato, qui, nel mio cuore, molto prima che le luci della sala si spengano.

L’attesa è un film muto, girato in bianco e nero, dove ogni battito del cuore è un cambio di scena. E io sono qui, sospesa tra il desiderio di premere “play” e la dolce agonia del “pause”, assaporando ogni istante di questa pellicola non ancora proiettata.

Mentre il venerdì si avvicina, mi chiedo: non è forse l’attesa stessa il vero spettacolo? Non sono questi momenti di anticipazione, questi battiti accelerati, la vera essenza di ciò che chiamiamo vita? E tu, caro lettore, quanto sei disposto a lasciarti travolgere dall’emozione dell’attesa, sapendo che potrebbe essere più intensa del momento stesso che stai aspettando?


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