Le Ore Che Bruciano

Le Ore Che Bruciano

Posted on February 20th, 2001 at 1:45 PM | Tags: | 0 Comments

È strano come il tempo sembri allungarsi quando non lo stai vivendo davvero. La mia mente è un campo di battaglia, affollato da pensieri che non vogliono fermarsi. Ogni ora che passo sui libri, ogni pagina che leggo sembra scivolare via da me, come se non appartenesse a nessuna parte del mio corpo. È come se il mio cervello cercasse di reagire, ma la mente è troppo stanca per resistere.

Faccio finta di capire, di afferrare concetti che sembrano voler sfuggire dalla mia presa. La biologia, la chimica, la matematica. Tutto mi scivola tra le dita, ma dentro di me, c’è qualcosa che non riesco a ignorare. La rabbia cresce ogni giorno. Non capisco come si possa vivere dentro un sistema che non ti ascolta, che ti costringe a credere che il futuro debba essere solo una catena di numeri e formule.

Mi sento come una molla compressa, pronta a scoppiare. È questa la vita che mi hanno promesso? Un susseguirsi di esami, di doveri che si sovrappongono, come pietre su una schiena già piegata? Sono solo una ragazza, eppure mi sento come se dovessi risolvere enigmi che nessuno ha mai spiegato davvero.

La società mi dice che devo essere pronta a “scegliere la mia strada”, ma quale strada? Quale futuro posso sperare di costruire se l’unica cosa che mi viene insegnata è a seguire regole che non comprendo? O forse sono io a non riuscire a stare al passo con un mondo che mi vuole pronta a tutto, ma non mi prepara a nulla.

Ho bisogno di uscire da questo ciclo, ma non so dove andare. Ogni passo che faccio sembra più faticoso del precedente. La stanchezza non è solo fisica, è mentale, è un peso che si accumula sotto forma di risposte che non voglio più dare. C’è un punto in cui basta. Dove sta la libertà in questo infinito labirinto di aspettative e giudizi? Quando smetterò di essere quella che gli altri vogliono che io sia?

Forse la vera battaglia è proprio questa: capire chi voglio essere.

Non ho risposte. Nessuna formula. Nessun algoritmo che possa risolvere tutto questo. Ma una domanda mi rimbalza in testa: Quando saremo veramente libere? Quando riusciremo finalmente a scrivere il nostro destino senza dover fare i conti con gli altri?

Mi ritrovo a pensare che, forse, è proprio questa la sfida più grande di tutte. Non risolvere equazioni o completare un programma scolastico. Ma imparare a vivere senza paura di essere giudicati, senza paura di fallire.

La vera domanda, però, è un’altra: riuscirò a trovare un senso in tutto questo? O forse il senso sta proprio nel cercarlo?

Background: “Loser” by Beck

Remember Me,
Eclipse


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