Un passo nell’ignoto
Posted on June 25th, 2001 at 8:14 AM | Tags: Memoria | 0 CommentsOgni viaggio è un salto nell’ignoto, un passo verso il cambiamento #
La valigia è pronta. Vicina al letto, accanto ai sogni e alle paure. Il catalogo dell’hotel, quel piccolo oggetto che sembra contenere la promessa di un mondo diverso, è incastrato tra il lettore CD, le chiavi di casa e il portafogli. Lo tengo stretto, come se fosse l’unica cosa che mi separa da una vita nuova. Il cuore batte forte, come se qualcosa, qualcosa di grande, stesse per accadere. Non è solo l’emozione di partire, ma la consapevolezza che la partenza è l’inizio di una trasformazione profonda.
La stanza che mi ha vista crescere, quella che ha raccolto i segreti e le paure della mia adolescenza, ora mi abbraccia per l’ultima volta. Non è un addio definitivo, ma un arrivederci, un lasciarsi alle spalle il confortevole rifugio della sicurezza. La scia della mia adolescenza svanisce tra le pieghe del tempo, mentre il mio corpo si prepara a compiere un gesto di ribellione, di fuga. Non tornerò come sono partita. Non sarebbe possibile. Perché ogni passo mi cambia, anche quando non me ne accorgo.
Le strade che conosco si allontanano, e con esse anche le mie certezze. È un salto nel vuoto, un salto di fede verso un futuro che non posso nemmeno immaginare. Eppure, mi sento pronta. Pronta a guardare oltre. Pronta a scoprire il mondo. Con la valigia in mano, sento che ogni oggetto dentro di essa ha un peso diverso, come se portasse con sé una parte di chi ero e una parte di chi sarò.
Il futuro è lì, dietro l’angolo, in attesa. Con ogni passo che faccio, la distanza tra me e il passato si fa più grande. Mi sento leggera, ma anche travolta da una sensazione di inquietudine che non riesco a scacciare. Forse è la paura di non essere pronta. Ma, forse, è proprio questa paura che mi spinge ad andare avanti, a non fermarmi.
Eppure, in questo istante, mi accorgo che la sabbia scivola tra le dita. Non posso fermarla, non posso fermarmi. La vita è come il mare: sembra immutabile, ma in realtà si trasforma ogni istante, senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Ogni onda che si ritira porta via qualcosa, ma ne lascia anche qualcosa di nuovo. È così che mi sento. Come una di quelle onde. Come la sabbia che scivola via, ma che lascia un segno. Un segno che non posso vedere, ma che so che c’è.
Con la valigia pronta e il catalogo dell’hotel in mano, mi avvicino al futuro. E ogni passo è un’esplosione di emozioni. Paura. Speranza. Desiderio. Crescita. È il mio cammino. La mia sfida. Ogni viaggio è una scoperta di sé, e io sto per scoprirne una nuova versione, una che non conoscevo. Non sarà facile, lo so. Ma chi ha detto che deve esserlo?
E mentre mi incammino verso l’ignoto, mi chiedo: Quando è che smettiamo di essere noi stessi? Quando il cambiamento ci travolge così tanto che non riconosciamo più la persona che eravamo prima? È possibile tornare indietro? O, come diceva qualcuno, il viaggio non è mai solo una fuga, ma un ritorno a casa… solo che a volte non sappiamo più dove si trova casa.
E voi, dove sta il vostro viaggio? Dove vi sta portando la vostra valigia? O forse, la vera domanda è: siamo davvero pronti ad affrontare ciò che il futuro ha da offrirci?
Background: Mare mare – Luca Barbarossa