La Verità che Nasce
Posted on April 25th, 2002 at 12:13 AM | Tags: Rivoluzione | 0 CommentsIl dolore di una separazione che non lascia tracce #
Cosa faresti se un giorno ti trovassi a vivere senza la persona che ti ha accompagnato per anni, senza il legame che ti dava senso? Quante volte hai pensato che nulla potesse rompervi, che niente avrebbe potuto separarvi, che la vostra forza fosse invincibile? Poi, la realtà ti sfida, e ti trovi a domandarti se davvero il filo che vi univa fosse così solido.
Siamo prigionieri delle illusioni. Il legame che ci definisce, che pensiamo eterno, è solo un fragile equilibrio, come due forze in lotta per non cedere alla tentazione della distanza. Cosa accade quando quel legame si spezza? Quando una catastrofe, di quelle che non si vedono ma che si sentono nel profondo, ti separa da chi pensavi fosse parte di te? Non lo so, ma posso immaginare. La memoria ti inganna e ti rende vulnerabile, come un viaggio senza meta, senza direzione. Ogni passo è incerto, eppure, continuiamo a camminare, con il cuore gonfio di ricordi che non possiamo più toccare.
E tu, che fai quando tutto cambia? Quando il mondo gira troppo velocemente e ti ritrovi a domandarti se davvero stai ancora vivendo la stessa vita? Il caos ti assale e la paura prende il posto della speranza. Ti cerchi nelle ombre, nel riflesso di quello che eri, ma non sei più la stessa persona, e nemmeno io lo sono. Mi trovo ad affrontare la mia solitudine, a cercare nel buio qualcosa che possa dare un senso a tutto ciò. La fine è solo l’inizio di una nuova confusione, dove nulla è come prima, eppure si va avanti, con la forza di chi è costretto a rinascere.
In questo strano mondo, dove le cose sembrano collassare sotto il peso del silenzio, io sono qui a chiedermi: cosa resterà di noi? Resteranno solo le parole non dette, i gesti non fatti, o ci sarà qualcosa che sopravviverà al tempo, qualcosa che non possiamo né vedere né toccare ma che è lì, nell’aria che respiriamo? Cos’è che tiene insieme i fili sottili delle nostre esistenze? La risposta non la so.
Immagino che il ricordo sia la risposta più vicina, ma non basta. La memoria è fragile, come un vetro che si frantuma senza preavviso. Ma c’è qualcosa che sfida il tempo, una forza invisibile che ci tiene legati anche quando tutto sembra svanire. E se davvero, come dicono, siamo solo polvere di stelle, come possiamo essere così sicuri che ciò che amiamo non tornerà a trovarci? Quando la vita diventa un ricordo e il ricordo si fa vita, come possiamo dire che siamo perduti?
La domanda rimane sospesa: come reagiamo quando il legame che pensavamo indistruttibile viene spezzato? E se la risposta fosse proprio nella nostra capacità di vivere ciò che ci rimane, nell’abbracciare il dolore come una lezione di vita, e non come una punizione? Siamo davvero pronti a lasciare andare ciò che amiamo? O forse, in fondo, non siamo mai pronti a perdere. E se la vera forza fosse non nel non perdere mai, ma nel trovare la forza di ricominciare, ogni volta?