Le macerie della verità

Le macerie della verità

Posted on May 7th, 2002 at 9:00 AM | Tags: | 0 Comments

Le rovine di un mondo che non sa più rialzarsi,
eppure ci arrabattiamo, tra i sogni di gloria e le mani vuote #

Nel 2002 il mondo sembra un campo di battaglia. Ogni giorno, una nuova crisi. Ogni settimana, un nuovo scandalo. L’economia si sgretola come sabbia tra le dita, e noi ci sforziamo di rimanere a galla, mentre i potenti continuano a giocare con le nostre vite. Enron, la sua caduta rovina tutto. Non sono più solo numeri, grafici, e bilanci. Sono persone, famiglie distrutte. E io, nel mio piccolo, mi chiedo: che futuro ci aspetta davvero?

Mi guardo intorno, la scuola è un posto che non parla più di noi. Parla di numeri, leggi, teorie che non si applicano alla realtà. Eppure, mentre ascolto le lezioni, so che la verità è un’altra. La verità è che quelli che siedono sulle poltrone più alte, quelli che manovrano i fili dell’economia, non hanno paura. Non hanno paura di noi, che ci ritroviamo senza certezze, senza risposte. Quello che vedo è un mondo disgregato, dove la povertà non è solo economica, ma soprattutto mentale. Il disincanto è un virus che si diffonde tra le nostre generazioni. E noi, giovani, diventiamo spettatori impotenti di un sistema che ci ha già traditi.

Le giornate passano tra libri che non parlano più di noi e notizie che raccontano di crac aziendali, fallimenti e menzogne. Enron è solo l’ennesima conferma che, in un sistema dove l’inganno è il pane quotidiano, anche i più grandi possono crollare. Ma non basta: mentre loro si arricchiscono, noi ci troviamo a fare i conti con il nostro disastro personale. La nostra fragilità economica non è un caso, è una condizione imposta.

Ogni tanto, guardo fuori dalla finestra, il mondo sembra uguale a sempre, ma io non posso non vedere la crepa che si sta allargando. Non posso ignorare la sensazione di vuoto che cresce dentro di me. Siamo cresciuti con l’idea che il futuro ci avrebbe dato qualcosa di più, ma non è così. Non è mai stato così. Eppure, il sistema continua a girare, nonostante la nostra rabbia, nonostante le nostre domande senza risposta.

«Chi siamo noi in questa storia?», mi chiedo. La risposta non è facile da trovare, ma qualcosa dentro mi dice che non dobbiamo rimanere in silenzio. La verità è lì, sotto la superficie. In ogni angolo della nostra vita quotidiana, nelle nostre scelte, nelle nostre resistenze. La verità è che non siamo impotenti. Non lo siamo mai stati.

Eppure, mentre l’illusione di un futuro prospero si sfalda, ci sono momenti, brevi attimi, in cui tutto sembra avere un senso. Sono gli incontri, le risate con gli amici, le conversazioni che ci fanno sentire vivi. Forse è lì che dobbiamo cercare la forza. Non nelle ricchezze, nei bilanci, nelle grandi promesse. Ma nelle cose più semplici. Nei legami che ci uniscono.

Allora, mentre il mondo crolla e ricostruisce se stesso, mi chiedo: cosa rimarrà alla fine? Quando il disincanto diventa la nostra unica certezza, qual è il futuro che possiamo ancora credere di costruire?


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