Risate velenose, inganno sottile

Risate velenose, inganno sottile

Posted on August 20th, 2002 at 7:00 AM | Tags: | 0 Comments

La risata del carnefice è la stessa che scivola via dal cuore della vittima? E se fosse ora di mettere fine al gioco? Come si reagisce quando la maschera cade? Cosa diresti se il palco fosse tuo?

Ho sempre detestato le risate che non sono mai veramente sincere. Quelle che sembrano innocenti, ma scavano come lame affilate. Quella forma di ironia che non è altro che un modo per smontare un’altra persona pezzo per pezzo, ma travestita da “scherzo”.

Ogni parola che esce da quelle bocche non è mai solo una battuta; è un affondo, un modo per dimostrare la propria superiorità sulle fragilità degli altri. La maschera del divertimento è solo un velo sottile che non riesce a nascondere il veleno che si nasconde dietro le sue parole. Mi trovo costantemente nel mirino, come se fosse un gioco per lui, un gioco che non vede mai la fine. Le mie insicurezze diventano la trama di una commedia che non volevo recitare. Ed io, in silenzio, resto lì, a sorridere, mentre il suo sarcasmo mi squarcia.
Mi chiedo se ci sia un modo per fermarlo, per dirgli che ogni sua parola pesa, che non è tutto un gioco. Che non posso essere solo la sua vittima da deridere. Cosa succederebbe se smettessi di ridere? Se smettessi di fare finta che vada tutto bene?

Eppure, ogni volta che cerco di dire qualcosa, le sue battute veloci mi zittiscono, mi rendono insicura. Perché nessuno vuole sembrare quello che non ha senso dell’umorismo, quello che non capisce le battute. Ma come si fa a sopportare l’umiliazione costante senza rispondere? Come si fa a tacere quando una parte di te urla dentro?
E se questa fosse la mia unica voce, la voce che avrei dovuto usare per dire basta? Basta alle battute, basta ai sorrisi che nascondono ferite invisibili.
Esiste un modo per farlo smettere, o dovrò imparare a vivere con queste cicatrici?

Cosa accadrebbe se iniziassi a dire tutto ciò che sento? Se lasciassi andare la mia rabbia? E se lui non fosse nemmeno consapevole di quanto mi faccia male? Non posso credere che l’ironia a buon mercato sia più forte della verità di un cuore ferito.

È davvero possibile spezzare il ciclo di questo gioco crudele, o sarò sempre la vittima di qualcun altro?
Quante volte abbiamo sorriso quando avremmo dovuto gridare?


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