San Valentino in solitudine

San Valentino in solitudine

Posted on February 14th, 2003 at 4:00 PM | Tags: | 0 Comments

PARTE UNO.

Ah, il 14 febbraio. Per molti, un giorno speciale, per altri, solo una data come tutte le altre. Perché celebrare l’amore proprio il 14 febbraio? Un giorno come tanti, dove il commercio regna sovrano e l’autenticità si perde tra fiori prezzati e ristoranti affollati. Lo trovo ridicolo, quasi una parodia di ciò che dovrebbe essere l’amore vero. Ogni anno, mi chiedo perché debba esserci una data imposta, un momento specifico per dimostrare affetto, come se l’amore fosse una merce da consumare a tempo. La realtà è che le emozioni non si possono etichettare, non possono essere circoscritte a un solo giorno. Eppure, ecco che ci troviamo ogni anno a rincorrere regali e cene che non parlano davvero di noi, ma di ciò che gli altri si aspettano di vedere. Non è amore quello.

Perché un giorno dovrebbe rappresentare tutto ciò che è l’amore, quando ogni giorno potrebbe essere una celebrazione del sentimento più puro che conosciamo? Il mio San Valentino sarà un giorno come gli altri, fatto di riflessioni, di letture, di silenzi che parlano più di ogni gesto convenzionale. Ci sono tante forme di amore, e nessuna si misura con un mazzo di rose o un menù a tre portate.

La solitudine, spesso, è più autentica di una folla che finge. Io trovo conforto nel silenzio, nel riempire le mie giornate di pensieri che non sono condizionati dal calendario. Questa sera, mi perdo nella fisica, nella matematica. Tra formule e teoremi, trovo più verità che in un cuore di cioccolato. Love Stinks. Come cantavano i J. Geils Band, eppure non siamo pronti a sentire il dolore di queste parole. Perché il vero amore non ha bisogno di un giorno per essere vissuto, né di un pubblico per essere compreso. Non è nelle cose materiali, ma nei gesti quotidiani, nel riconoscere l’altro senza bisogno di festeggiamenti. La vera rivoluzione dell’amore è smettere di crederci come una cosa da celebrare e cominciare a viverlo ogni istante, ogni respiro.

Ma forse sono io, che non riesco a entrare in questa logica, che vedo il mondo attraverso un’altra lente. Cosa ne pensi? Qual è il vero significato di una giornata come questa? Perché dovrebbe esserci un solo giorno per celebrare qualcosa che dovrebbe essere vissuto ogni giorno? E tu, come vivi l’amore in un mondo che ne fa una merce? «L’amore, davvero, ha bisogno di un giorno?»

Remember me,
Eclipse


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