Squarcio…
Posted on March 27th, 2004 at 1:37 AM | Tags: Estetica | 0 CommentsLa casa è buia, illuminata solo dalla luce gialla e intermittente di un lampione fuori dalla finestra. Mi siedo sul divano, stringendo tra le mani una tazza di tè che si raffredda troppo in fretta. Il vapore si alza lento, sfiorandomi il viso. Ha l’odore dolce dell’arancia e del miele, un profumo che di solito conforta, ma stasera sembra estraneo, quasi invasivo.
Mi guardo intorno: libri sparsi sul tavolo, un maglione lasciato sulla sedia, e quel biglietto {quel dannato biglietto} con la tua calligrafia precisa e nervosa. Non lo tocco. Non ancora. Quando sei entrato nella mia vita, non c’erano filtri. Parlavi di sogni e di cicatrici, di quel peso che ti portavi dentro come un macigno. Io ascoltavo, annuivo, ma non ti ho mai aperto del tutto il mio mondo. Mi sono nascosta dietro una maschera, dietro la scusa di un’indipendenza che, in realtà, era solo paura. E ora eccoci qui, nella distanza che ho creato con le mie stesse mani.
Stasera ti sei seduto accanto a me, con quell’aria severa che indossi quando non vuoi farti ferire. «Alice, io non ce la faccio più.» Le parole sono uscite come un colpo secco, lasciando dietro di sé un silenzio carico di significato. Ho visto il tuo sguardo fermarsi sul mio volto, cercando una risposta che non arrivava. E io? Io non ho detto nulla. Ho stretto le dita intorno alla tazza, come se quella ceramica potesse assorbire la mia tensione. E tu hai continuato, distruggendo ogni muro che mi ero costruita. «Quel bacio a Capodanno… mi ha dato speranza. Ma poi tu hai chiuso tutto, come se non significasse nulla. Io sono qui, fermo, mentre tu scappi».
Scappo, sì. Scappo da te, scappo da me stessa. Le tue parole mi hanno ferito più di quanto avrei mai ammesso. Non perché fossero ingiuste, ma perché erano vere. E mentre tu riversavi la tua frustrazione, il tuo dolore, io mi chiedevo solo perché non riuscissi a parlarti, a chiederti scusa. Quando te ne sei andato, ho sentito il rumore della porta chiudersi come un colpo finale. Ho afferrato il biglietto, leggendo e rileggendo quelle poche righe che mi hai lasciato. Non c’erano accuse, solo un addio silenzioso, il peso di un amore non corrisposto che hai finalmente deciso di lasciar andare. «Ti auguro di trovare qualcuno che sappia amarti come io non sono riuscita.»
La stanza è fredda ora, e il tè ha perso ogni traccia di calore. Mi chiedo se abbia ancora senso cercare risposte, o se sia troppo tardi per ogni parola non detta. Dimmi, T., avrei potuto fare di più? …
Quante maschere portiamo, e quante ne lasciamo cadere solo quando ormai è troppo tardi?.
Background musicale: Gemelli Diversi – Prima O Poi
« Dopo tanti errori a volte guardi su
Si rimane soli prima o poi
E pensi mentre quasi non respiri più
L’aria tornerà prima o poi »
« A volte ti ritrovi ad aver perso il conto
Di ogni secondo andato dall’ultimo giorno in cui
Tu la guardavi sereno batteva vita davvero
Dicevi: Tutto va bene sincero… »
« E in poco ti ritrovi ad aver perso il senso
Di stare con qualcuno un po’ per passatempo
E non trovare più quella complicità
Ogni volta in un vestito che poi non ti sta! »