L’enigma dell’interferenza umana

L’enigma dell’interferenza umana

Posted on January 13th, 2005 at 3:30 AM | Tags: | 0 Comments

PARTE UNO.

C’è una strana ironia nell’osservare la realtà attraverso uno schermo opaco, come quando la neve si appoggia delicatamente sui vetri, distorcendo ciò che sta al di là. E oggi, mentre mi trovo di fronte a un piccolo schermo retroilluminato, mi rendo conto che questa è la metafora perfetta per ciò che è successo.

Una ragazza, o forse dovrei dire un’ombra, ha deciso di cancellarmi. Un click, e via il mio commento. Come se non fossi mai esistita. Poi, il gesto definitivo: rendere il suo blog privato. Mi domando, con un misto di stupore e irritazione, perché? Qual è l’impulso che spinge qualcuno a tagliare un filo sottile, apparentemente innocuo, che collega due sconosciuti? Quella cancellazione non è solo un atto virtuale. È una dichiarazione. Una piccola guerra fredda tra pensieri, un segno di rifiuto che, per quanto mi sforzi, non riesco a decifrare.

Decido di scriverle di nuovo, nel suo forum, con parole che vibrano di una curiosità inquieta: «Perché?» Una domanda diretta, asciutta, che porta con sé tutto il peso della mia insoddisfazione. Non mi aspettavo una risposta, lo confesso. Ma ciò che mi lascia interdetta è che lei non solo non risponde, ma si spaccia per me. Mi ha cancellato dal suo forum, e mi ha pure bloccata.

Mi alzo dalla sedia con una sensazione di vuoto. Cammino fino alla finestra, dove il vetro gelido si appanna sotto il mio respiro. Fuori, l’inverno sembra eterno, e l’odore di candele spente mi avvolge con la sua nota amara. Torno alla tastiera, rifletto su ciò che sto vivendo. Questa piccola storia di commenti e cancellazioni si allarga come un’ombra, rivelando una verità più ampia. È nella natura umana il bisogno di controllare, di interferire.

Eppure, non riesco a non chiedermi: da dove nasce tutto questo? È paura? Insicurezza? O forse un desiderio più profondo, quello di essere visti, di esistere attraverso lo sguardo degli altri? Non trovo risposte. Solo domande che si accavallano. Resto qui, in questa stanza semibuia, dove la luce della lampada crea cerchi d’oro sulle pareti. Prendo un libro che non ho mai finito di leggere. Sfoglio le pagine con dita gelide, ma la mia mente è altrove. Il silenzio è rotto dal ticchettio della neve contro i vetri. Un dettaglio che mi riporta al presente. Mi fermo, e un pensiero mi colpisce con la forza di una verità cruda: viviamo in un mondo dove la connessione è illusoria, dove anche un gesto semplice come lasciare un commento può trasformarsi in un atto di ribellione.

Ma ribellione a cosa? A chi? Forse a noi stessi.

E tu? Ti sei mai chiesto quante verità non dette si nascondono dietro le cancellazioni, i silenzi, i “non rispondere”?

• Remember me, Eclipse •


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