Nuovo Inizio, Vecchie Ombre
Posted on January 1st, 2007 at 10:00 AM | Tags: Celebrazioni | 0 CommentsCi sono giorni che sembrano riempirsi di promesse, ma il silenzio, in fondo,
è il più grande degli inganni #
Mi sono appena svegliata. La stanza è invasa dalla luce morbida del mattino, il tipo di luce che ti accarezza, che non chiede niente. I rumori fuori, un lontano ronzio della città, sembrano così estranei a questo spazio. Mi sento come se fossi in bilico, in un tempo sospeso tra il nuovo anno e il respiro che ancora trattengo.
Il 31 dicembre è appena passato, ma rimane dentro, nelle vene, nei ricordi. Non importa che stavo in Duomo, con Hikari, la mia amica giapponese che ha portato un po’ della sua calma in un angolo del mio cuore agitato. Milano era avvolta da un freddo pungente, le luci dell’albero di Natale brillavano come illusioni in un cielo che non prometteva nulla di buono. Ho respirato l’aria umida, il profumo di pioggia che non arriva mai fino in fondo. Eppure, c’era qualcosa di dolce, in quella notte, qualcosa che ti fa pensare che forse, forse, non tutto è perduto.
I ricordi della serata passano davanti ai miei occhi come un film che non ho mai scelto di guardare. Hikari mi ha parlato di Tokyo, del silenzio che la città emana, ma anche della sua solitudine, quella che trovo nei luoghi che dovrebbero essere pieni. Non abbiamo fatto cenone, non c’era quel solito tripudio che tutti sembrano voler condividere. La notte è stata lunga e silenziosa, e ho pensato più volte a come il tempo ci tradisca sempre, ci scivoli tra le dita, senza che riusciamo a trattenerlo. Il mio respiro si fa più lento mentre alzo gli occhi e vedo il vetro appannato dalla condensa della notte. Il freddo che è entrato nella stanza sembra voler scacciare ogni pensiero, ma io non lo permetto. Oggi è il primo giorno del 2007. Un nuovo inizio. Ma sarà davvero così? Non per me, per me è una continuazione.
Prendo un respiro profondo, mentre la mente corre veloce come un fiume che non si ferma mai. La finestra è socchiusa e il vento di gennaio entra deciso, mescolando i suoni della città, confondendoli con il rumore della mia mente. Mi alzo e mi avvicino alla finestra, l’aria gelida mi tocca la pelle, ma in qualche modo mi sveglio. Guardo la strada sottostante. Le macchine vanno avanti come se nulla fosse cambiato. È tutto così uguale, così lontano. Non importa quanto il calendario segni, il mondo fuori sembra non notare nulla. Eppure qualcosa in me è cambiato, ma non so ancora cosa. È davvero possibile iniziare di nuovo? O siamo condannati a portare con noi ciò che non possiamo lasciare indietro?
I pensieri mi tormentano come una pioggia che non smette mai. Ma non è questa la domanda che conta. La vera domanda è se ci rendiamo conto che il nuovo inizio non esiste, che ogni giorno è un piccolo passo verso il nostro destino, eppure non sappiamo mai quale sia. L’odore del caffè che sale dalla cucina è diverso oggi. Non è solo l’aroma forte e pungente che mi sveglia. C’è qualcosa in più. C’è la sensazione di essere a un bivio, senza sapere quale strada prendere.
Mi siedo, guardo fuori dalla finestra. Un uccello vola via, libero, senza pensieri. Non è forse questo il segreto della vita? La libertà di andare, senza preoccuparsi di dove ci porterà il vento. Non è mai troppo tardi per cambiare. Ma chi ha il coraggio di farlo? E tu, cosa farai oggi?