Un cuore dietro scudi fragili
Posted on March 27th, 2007 at 11:54 AM | Tags: Esperienze | 0 CommentsUn cuore che non sa mai amare, silenzi che raccontano le sue guerre #
C’è una fragilità sottile nella mia esistenza, qualcosa che gli altri non riescono a decifrare, ma che io conosco fin troppo bene. Sono quella ragazza complicata, con i pensieri che si intrecciano come un groviglio impossibile da districare. Diversa. Questo mi dicono. E sai che c’è? Non me ne vergogno.
Le persone guardano il mio cuore e vedono una corazza. Io invece ci vedo una protezione necessaria. Ogni cicatrice ha una storia, ogni silenzio una battaglia. È la mia natura: sopravvivere, anche quando il mondo sembra sfaldarsi sotto i piedi. Oggi il cielo è grigio, il vento porta con sé l’odore di asfalto bagnato e ruggine. Cammino per la strada con una tazza di tè ormai freddo tra le mani. L’aroma amarognolo si mescola al profumo pungente del metallo, un contrasto che mi fa pensare a quanto siamo fragili e forti allo stesso tempo. Mi fermo un momento, osservo una foglia incastrata in una grata. Quante cose restano intrappolate, incapaci di andare avanti?
Poi continuo.
Chi mi conosce sostiene che non sono mai stata innamorata. Probabilmente è vero. Ma che cos’è l’amore, se non una serie di tentativi? Ed io, quei tentativi, li ho messi da parte, scegliendo di vivere in un mondo tutto mio, dove i sentimenti sono filtrati, selezionati, accettati solo quando non fanno troppo male. Riconosco il caos che mi appartiene. Non lo temo, anzi, lo accolgo come si accoglie un vecchio amico. Ogni mia scelta sembra sbagliata, ogni passo traballante, ma chi non vive così? Siamo tutti un po’ naufraghi, alla ricerca di una terra ferma che forse non esiste.
Una volta mi hanno detto che i miei silenzi spaventano. È vero. I miei silenzi parlano di battaglie, di rinunce, di una forza che non si piega. E mentre cammino tra questi edifici grigi e imponenti, penso a come la città sembri uno specchio della mia anima: fredda, complessa, ma mai vuota. Questa sera tornerò a casa, mi siederò alla finestra e guarderò le luci dei lampioni riflettersi sull’asfalto.
Se avessi amato, sarebbe stato diverso? . . .