Luce nell’oscurità
Posted on January 1st, 2008 at 7:00 AM | Tags: Celebrazioni | 0 CommentsIl tempo non si ferma, ma oggi sembra sospeso,
in attesa di qualcosa che ancora non si rivela #
Sono appena tornata a casa, il mio corpo è stanco, ma la mente è ancora in movimento. I fuochi d’artificio brillano nel mio petto, scintille di un anno che sta lentamente scivolando nel passato, eppure mi sembra che tutto continui, come sempre. Non è una rinascita, è solo un altro giorno, un altro passo. Il 31 dicembre 2007 è stato solo un altro capitolo di questa storia che continuo a scrivere, con la penna in mano e la testa fissa nel futuro. Il mio lavoro nel solarium non è mai stato solo un lavoro. È stato un laboratorio di emozioni, di silenzi e di rumori ovattati. Ogni lampada è un universo, ogni cliente una domanda a cui dare una risposta. Lo faccio ogni giorno, senza smettere, perché il mondo non aspetta, e io nemmeno.
Oggi è il primo giorno dell’anno, ma sono stanca. Non tanto fisicamente, ma perché ogni anno è una sfida che non si spegne mai. Continuo a camminare, passo dopo passo, senza mai fermarmi. Il Solarium è una tana di calore artificiale, dove la luce calda delle luci alogene mi avvolge, e il profumo di plastica e metallo si mescola all’aria secca e grigia che penetra dal marciapiede. Qui, tra il metallo lucido e il vetro trasparente, è dove vivo. Ogni riflesso è una possibilità che si spegne subito. Un angolo del negozio, con il suo aspetto freddo e sterile, è il mio mondo. Eppure non c’è spazio per il vuoto. Ogni giorno, questa vita non mi lascia respiro. La lotta è costante, contro il tempo, contro il dovere, contro me stessa. Il 2007 è stato un anno di costruzione. Forse non come lo immaginavo, ma intenso nella sua inevitabilità. Ho visto amicizie nascere e morire, ho vissuto piccoli fallimenti e piccoli trionfi. Ho imparato a camminare senza paura, ma con il peso di ogni passo ben saldo nella mia memoria. Ogni gesto, ogni respiro è stato un piccolo atto di ribellione contro la monotonia che volevo sfidare.
La notte di Capodanno, in mezzo ai miei colleghi, ho visto la speranza brillare nei loro occhi. Le parole erano più di un brindisi; erano la consapevolezza di essere ancora qui, di non essersi arresi. Ho alzato il bicchiere, ma non per celebrare solo la fine di un anno. Ho brindato a quella forza invisibile che mi spinge a andare avanti, ogni giorno, ogni ora. Non c’è nulla di magico in questa notte. Il cambiamento non arriva con le stelle. Arriva con il sudore, con la fatica di chi non si arrende, con la bellezza di chi sa che tutto ciò che è stato è solo un passo per andare oltre. E mentre il mondo festeggiava, io riflettevo. Le sfide non sono finita. Il 2008 non è un nuovo inizio, è solo la continuazione di un cammino che non si ferma mai. Ma c’è una certezza: Ogni passo che faccio, mi avvicina a un luogo che non conosco, ma che ho già scelto di raggiungere. Quello che mi preoccupa, però, è la domanda che mi tormenta: dove mi porterà veramente questo cammino? Un pensiero è tutto ciò che mi resta. Forse è quello che ci rimane davvero sempre. Ma poi, come posso continuare a ignorarlo? Se davvero non c’è un nuovo inizio, quale direzione sto seguendo? E mentre mi preparo a vivere il 2008, la risposta è più lontana che mai. Non importa. Il cammino continua, perché non possiamo fare altro che andare avanti.
Ogni anno è la stessa storia. Solo più profonda.
E tu, dove pensi di andare?