Frammenti di Eternità

Frammenti di Eternità

Posted on April 4th, 2008 at 2:00 PM | Tags: | 0 Comments

Il solarium è uno spazio senza tempo, una bolla in cui l’illusione del calore ti avvolge, ma fuori, la vera primavera si sta finalmente mostrando. Mentre mi sposto tra le cabine, sistemando la luce e preparando tutto, sento la solita routine che mi avvolge come una coperta troppo stretta. Ma io sono diversa, lo so. Il nuovo anno non è una reinvenzione, è un aggiornamento, un cambiamento che si fa strada senza che nessuno lo veda, neppure io a volte.

Il mio volto si riflette nei vetri, ogni piccolo movimento che compio, ogni gesto ripetuto mille volte, è come un atto di ribellione a quella normalità che vorrebbe imprigionarmi. Eppure, è proprio nei dettagli più insignificanti che trovo la forza. Il rumore del condizionatore, il suono della musica soft che riempie l’aria, tutto sembra ripetersi come un mantra, ma in fondo, so che ogni giorno è un passo verso qualcosa di più grande. Così, mentre sistemo il negozio, la luce filtra dalle tende, e il mondo fuori sembra fermarsi. Il calore del sole, anche se simulato, mi ricorda che è primavera. Vivo nella frenesia di ogni giorno, ma è il weekend che risveglia davvero qualcosa in me. Un’escursione al Lago di Como, dove ogni angolo mi parla di un mondo che va avanti senza chiedere permesso. Le montagne che si riflettono nel lago sono una poesia visiva, un respiro profondo di bellezza assoluta. Il profumo del lago, umido, fresco, mescolato all’aroma dei piatti tipici che arrivano dalle trattorie, mi invade in modo totale, creando un contrasto vivo con la luce artificiale e il calore del negozio.

Ogni piatto che mangio racconta una storia: riso, erbe aromatiche, una punta di burro che si scioglie sulla lingua. Il sapore si intreccia con il ricordo delle chiacchiere con gli amici, il calore dei sorrisi che si riflettono negli occhi. Le stelle sono lontane, ma quel cielo sopra di noi mi fa pensare a quanto poco conta il tempo quando si è insieme, a quanto la vita si riduca a questi frammenti che, se non li vivi con consapevolezza, scivolano via come sabbia tra le dita. Poi, Milano. La città che non dorme mai. Vado a una mostra d’arte contemporanea, e quella sembra l’unica cosa che riesce a fermarmi davvero. Le opere sono urla silenziose che attraversano la sala, pezzi di emozioni crudi che, all’improvviso, mettono a nudo una parte di me che non sapevo neanche esistesse. Il contrasto tra luce e ombra, la materia che esplode nella sua fragilità. L’arte mi colpisce come un pugno nello stomaco e mi scuote, perché è proprio nella sua imperfezione che trovo una bellezza che non è mai stata lontana da me.

E, come se non bastasse, Milano di notte. Il caos che diventa poesia, le strade illuminate che si intrecciano nei miei pensieri. Ogni angolo di questa città mi appartiene, ogni risata che sento nel mio orecchio, ogni parola che si fa strada nei miei silenzi. Non sono mai sola, anche quando cammino. Ogni incontro, ogni momento, sembra farsi strada nella mia memoria come un’onda che mi travolge. Sono questi gli attimi che contano, che fanno la differenza. Perché vivere non significa solo respirare, ma è essere presenti in ogni battito, in ogni sguardo, in ogni frammento di tempo. Eppure, è nei dettagli che trovo la verità. Nei volti che mi accompagnano, nelle risate che scivolano via, nei paesaggi che non smettono mai di stupirmi. Ogni attimo è un pezzo di eternità che non torna mai più, e forse non ci rendiamo conto di quanto siano importanti finché non ce ne andiamo via. Eppure, questa verità ci scuote. Questi sono gli attimi che fanno la differenza. Eppure, ci fermiamo mai a pensare davvero a quanto ogni attimo sia irrepetibile?

Cosa accadrebbe se vivessimo ogni giorno come se fosse l’ultimo, ma non nel senso di un addio, ma come un arrivederci profondo? Cosa accadrebbe se ci fermassimo ad ascoltare, ad assaporare, ad amare questi piccoli frammenti di vita, senza darli per scontati? Sono questi gli attimi che ci definiscono, ma come li viviamo?


Leave a Reply