L’eco dell’estate svanita

L’eco dell’estate svanita

Posted on September 2nd, 2008 at 9:10 PM | Tags: | 0 Comments

Ogni ritorno è un confronto, ogni fine è una possibilità di rinascita.#

Settembre è arrivato come una carezza gelida sulla pelle che ancora ricorda il caldo soffocante di agosto. Il cielo ha perso il suo azzurro invincibile, eppure Milano, con il suo incedere implacabile, sembra non fermarsi mai. Le strade sono un continuo contrasto tra il desiderio di riposo e il dovere che ti incalza, mentre il traffico non sembra mai finire. Eppure, proprio in questo caos, io trovo il mio ritmo. In silenzio, nell’angolo nascosto che solo io conosco, rielaboro il dolce ricordo dell’estate, che mi ha rapita e mi ha lasciata senza preavviso.

Loano mi ha accolto con le sue onde perfette e tramonti che non smettevano mai di incantarmi. Lì, il tempo sembra piegarsi, il respiro diventa più profondo e lento. Il mare non ti chiede nulla, ti avvolge semplicemente. Il calore che sentivo sulla pelle era diverso, più intimo, più dolce. Ogni passeggiata lungo la riva, ogni passo sulla sabbia che bruciava sotto i piedi, sembrava un segreto che solo io conoscevo. Cosa sarebbe successo se fossi rimasta lì? Mi ero sentita così libera, così leggera. Ma ora, ora sono tornata nella morsa della routine, dove la vita sembra fluire senza mai fermarsi. Il negozio, con le sue luci fluorescenti e il continuo andirivieni di clienti, è il mio campo di battaglia. Ogni giorno una nuova sfida. Lì, tra lettini e lampade abbronzanti, ascolto storie di donne e uomini che si affidano al mio consiglio, alla mia professionalità. Un lavoro che ti costringe a dare sempre il meglio, che ti fa interrogare su cosa possa davvero rendere migliore una vita, se non la ricerca del proprio benessere.

Eppure, c’è qualcosa di stridente in tutto ciò. La routine ti schiaccia, ti porta via quel soffio d’estate che ti aveva fatto sentire invincibile. Ogni momento del mio lavoro è una lotta, ma non solo contro il tempo. È una lotta contro una realtà che non accetta la leggerezza, che ci spinge sempre a essere più produttivi, più veloci, più efficienti. La domanda che mi tormenta è: davvero siamo più felici così? O è solo un’illusione che ci vendiamo ogni giorno per non fare i conti con ciò che ci manca davvero?

Ritornare alla normalità non è mai semplice. Mi guardo allo specchio e vedo qualcuno che ha portato con sé l’estate, ma non può più viverla. In qualche angolo della mia mente, il mare resta. Ma i giorni scorrono velocemente, come sabbia che sfugge tra le dita. Milano ha il potere di annullare ogni resistenza. Eppure, ogni cliente che entra nel negozio è una piccola scintilla di vita, un’occasione di resistenza contro l’incombere della quotidianità. E così, la fine dell’estate non è davvero una fine. È solo un passaggio, un salto verso qualcosa di nuovo, verso la ricerca di un equilibrio che non può mai essere perfetto. È possibile vivere senza perdere ciò che ci rende vivi? Eppure, dentro di me, l’estate non è finita. C’è qualcosa che resiste. Come quella luce che ti segue anche quando il sole è già tramontato.

• remember me
• Eclipse •


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