Virtuale o Reale? La Distanza

Virtuale o Reale? La Distanza

Posted on October 28th, 2008 at 11:32 PM | Tags: | 0 Comments

Il mondo online ci fa credere che possiamo toccare, vedere, vivere,
ma cosa accade quando la finzione diventa più reale della realtà? #

C’è qualcosa di strano in questa notte, qualcosa che mi stringe il cuore. Il mondo si fa silenzioso, ma la mia mente continua a ronzare. Mi ritrovo a pensare, ancora una volta, a quanto il mondo virtuale, quello che ci facciamo vedere ogni giorno, stia diventando la nostra realtà. È forse troppo facile dimenticare la concretezza della vita quando ogni cosa può essere filtrata, modificata, resa più comoda dietro una schermata. Ma è davvero quello che vogliamo? O è solo un rifugio per non affrontare la dura verità di un mondo che ci sfugge ogni giorno di più?

Mi guardo intorno. La stanza è buia, la luce fioca del mio computer è l’unica che illumina il mio volto. Ogni gesto che faccio sembra seguire un copione prestabilito, ogni parola che scrivo sembra svanire nel nulla. Il mio corpo, seduto sulla sedia, è distante anni luce da ciò che accade su questo schermo. La tastiera scrive per me, le parole si allineano, ma dentro sento un vuoto che non può essere colmato dalla connessione che credo di avere con gli altri. Il mondo online offre un rifugio, un’illusione che promette vicinanza, ma ciò che trova, alla fine, è solo un altro tipo di distanza. In questa stanza dove nulla accade se non ciò che decido di mostrare al mondo, c’è una sensazione di incompleto. Di vuoto. Eppure è strano, perché in quella rete che chiamiamo socialità, tutto sembra così pieno. Ma è davvero così? O stiamo solo nascondendo una solitudine che ci fa paura?

A volte mi chiedo se tutto ciò che vediamo online non sia una parodia del nostro essere. Quante immagini perfette vediamo ogni giorno? Quante vite, pensieri, emozioni vengono diluite in un filtro che toglie ogni traccia di verità? Eppure mi ritrovo a inseguirle, queste illusioni. A cercare una connessione che non esiste, ma che sembra così reale. Ogni notifica, ogni like, ogni commento è come un piccolo pezzo di me che si allontana dalla mia vita fisica per diventare un altro avatar, un altro me che non esiste. La sensazione è di perdersi. Non è mai stata così forte. In un mondo che sembra essere sempre più virtuale, posso davvero dire di essere ancora qui? O sono un’altra persona che cammina tra i sogni di qualcuno che non mi conosce?

Eppure, nonostante tutto, mi ritrovo a pensare che la risposta non è nel rinunciare a tutto questo. No, la vera sfida è riuscire a portare la bellezza di ciò che è autentico nel mondo che abbiamo creato. È come una danza tra il virtuale e il reale, tra ciò che vogliamo essere e ciò che siamo veramente. Cosa accadrebbe se riuscissimo a fondere questi due mondi, rendendo il virtuale un modo per esplorare, amplificare, ma non sostituire la realtà? Non è facile, lo so. Ogni giorno mi trovo a lottare con il desiderio di connettermi a un mondo che, in fondo, è solo un riflesso di quello che davvero esiste fuori. Ma forse è proprio questo il punto. Perché, mentre sto scrivendo queste parole, so che in qualche angolo del mondo qualcuno sta vivendo una realtà che è più tangibile della mia. Una realtà che può essere toccata, vista, respirata. E questa è la bellezza che non voglio perdere.

«Perché ci stiamo accontentando di una realtà che non è nostra?» Mi chiedo, eppure la risposta non arriva. Forse è proprio questo il mistero: la domanda che ci tiene sospesi, senza un finale. Ma non è forse questo il punto della vita? Una riflessione continua, un equilibrio precario tra ciò che vediamo e ciò che siamo?

La notte è ancora lunga, ma io sono qui, tra il mio mondo reale e quello virtuale. Mi chiedo se riuscirò mai a trovare un punto d’incontro, un luogo dove questi mondi si fondano senza perdere la mia autenticità. Ma forse la verità non sta nella risposta, ma nel cercarla.


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