Dolore&distanza: riflessione

Dolore&distanza: riflessione

Posted on November 29th, 2008 at 4:30 PM | Tags: | 0 Comments

Il dolore della separazione e il potere della distanza #

La separazione è un dolore che scuote l’anima con una forza brutale, un’assenza che grava sul cuore come un macigno inamovibile. È come se qualcuno avesse aperto una ferita invisibile, che sanguina lentamente senza mai guarire. La distanza, sia essa fisica che emotiva, crea un vuoto profondo, implacabile, impossibile da colmare. Un abisso che nessuna parola può riempire. Il profumo di questa distanza è quello di un freddo tagliente, quasi metallico. L’aroma penetrante di mancanza si insinua nei miei pensieri, riempiendo gli spazi che un tempo erano saturi di calore e intimità.

Questo pomeriggio, mentre l’orologio segna le 16:30 e il mondo sembra avvolto da un silenzio irreale, mi trovo a sistemare le ultime pratiche al solarium. Il profumo di lozione abbronzante, un misto di cocco e vaniglia, persiste nell’aria, ma non riesce a coprire l’odore di vuoto che sento dentro. Ogni respiro è un promemoria della tua assenza, ogni gesto una ribellione alla monotonia che cerco di domare senza riuscirci. Ho vissuto il peso devastante di due separazioni, due fratture nel tessuto della mia esistenza, e ognuna ha lasciato cicatrici che non si rimarginano. Mi chiedo: è possibile abituarsi al vuoto? O ci si limita a conviverci, come con un ospite sgradito che non se ne va mai?

Rimango immobile per un attimo, osservando il riflesso fioco della luce al neon sulla vetrina. Fuori, le strade sono deserte, coperte da una leggera bruma che sembra inghiottire ogni cosa. Mi sorprendo a fissare una foglia solitaria che rotola, sospinta da un vento pigro. Quel piccolo frammento di vita in movimento mi fa riflettere. Può una foglia sentirsi sola? Oppure è solo il mio dolore che le attribuisce un peso che non ha? Ho imparato che la separazione non è solo un distacco fisico. È una lezione impietosa sulla nostra vulnerabilità, un promemoria che le connessioni umane sono preziose e fragili. Ogni frattura, ogni distanza, non è solo dolore, ma un invito a riflettere sull’urgenza di custodire ciò che ancora mi lega agli altri. Quanto tempo impieghiamo a comprendere il valore di ciò che abbiamo, prima che diventi un ricordo?

Mentre chiudo la porta del negozio, l’eco dei miei passi solitari mi accompagna verso casa. “Yesterday” dei Beatles risuona nella mia mente, come una ninna nanna malinconica. C’era una volta un’epoca in cui la separazione era solo un pensiero lontano, un concetto astratto. Ora è una realtà che pesa su di me come un manto di nebbia.

E tu? Quanto spazio occupano le assenze nella tua vita?
Le accetti, le combatti o le lasci semplicemente scorrere?

• Remember me
• Eclipse •


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