la guerra civile in Libia #

Oggi, come ieri e come domani, il mondo scivola in un’oscura ragnatela di conflitti. La guerra civile in Libia infuria, e i suoi echi arrivano sino a qui, dove ogni battito di ciglia è un ricordo di quanto possa essere fragile la nostra esistenza. È un aprile di fuoco e fiamme, e la mia vita si intreccia con quella di chi cerca di sopravvivere a questa tempesta.

Il caos libico sembra lontano, eppure è impossibile ignorarne l’impatto. La brutalità dei combattimenti, la sofferenza di chi è rimasto intrappolato, tutto ciò che scruto nei telegiornali sembra un incubo che non ha fine. E mentre il mondo esterno esplode in un fragore di violenze e discordie, io mi ritrovo a riflettere su quanto sia difficile mantenere una luce accesa in mezzo alle tenebre. Le mie giornate sono scandite da incontri con persone che, come me, cercano di dare un senso a ciò che accade. Offro supporto, ascolto, e talvolta, semplicemente una presenza che faccia sentire meno soli coloro che lottano con i propri demoni. La mia missione è quella di illuminare le vite altrui, di offrire un rifugio dalla tempesta. Ma come si fa a essere il faro quando il mare è in tempesta? Come si può essere luce quando tutto intorno è avvolto dall’oscurità?

Ogni volta che chiudo gli occhi, il rumore della guerra è come un eco incessante nella mia mente. La mia lotta interiore è tanto intensa quanto quella dei combattenti in Libia. La mia battaglia è contro la rassegnazione, contro l’indifferenza che può facilmente insorgere di fronte a tali orrori. Ogni giorno mi chiedo se sto facendo abbastanza, se le mie azioni sono sufficienti per fare la differenza, anche se minima. È una riflessione continua, un dialogo interiore che mi accompagna ovunque.

La mia vita è un equilibrio delicato tra il desiderio di aiutare e la consapevolezza della mia impotenza di fronte al male del mondo. Ma è proprio in questo contrasto che trovo la mia forza. Ogni gesto di gentilezza, ogni parola di conforto, ogni sforzo per portare un po’ di luce in una situazione buia, sono le mie risposte alle domande più angoscianti che mi pongo. E mentre il conflitto in Libia continua a fare notizia, io continuo a lottare la mia guerra personale, una battaglia di speranza e di resilienza.

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