Ricordandoti cosi’…

Ricordandoti cosi’…

Posted on October 22nd, 2011 at 9:00 PM | Tags: | 0 Comments

Time for change

I ricordi nel vento che sussurra #

Milano. Ti dico addio per un’ultima volta. Io e il mio ragazzo siamo qui, seduti su una panchina di legno, nel silenzio del Parco Sempione. Il cielo è grigio, ma non c’è pioggia. Solo nuvole pesanti che sembrano volerci soffocare, come se sapessero che questo momento è l’ultimo. Il bisogno di assorbire ogni frammento di questa città è quasi un dolore fisico. Il tempo scorre veloce, troppo veloce. È come se ogni secondo ci sfuggisse dalle mani, eppure tentiamo disperatamente di fermarlo. Di trattenerlo.

Milano, la città che mi ha accolta senza domande, che mi ha vista crescere tra le sue strade e i suoi palazzi, sta per diventare soltanto un ricordo. Mi sembra impossibile. Come si fa a lasciare un luogo che ti ha dato così tanto? Che ti ha modellata, cambiata, resa chi sei? L’idea stessa mi toglie il respiro. Ma è il momento. Il momento di andare. Sento una stretta al petto. Il mio ragazzo mi guarda, e vedo nei suoi occhi lo stesso turbamento. Non parliamo. Non c’è bisogno. Sappiamo entrambi che questo è uno di quei momenti che resteranno impressi per sempre, come un marchio nell’anima. Voglio che ogni dettaglio si imprima nella mia mente. Ogni lampione, ogni balcone fiorito, ogni vetrina lucente. Milano è una giostra di immagini e suoni, e io voglio afferrare tutto prima che svanisca. Voglio portarla con me.

Camminiamo senza meta, lasciando che i passi ci conducano attraverso le strade che conosciamo a memoria. Corso Garibaldi, Brera, le colonne di San Lorenzo. Ogni angolo ha una storia, ogni via un ricordo. È incredibile come il tempo sembri piegarsi su se stesso quando sai che qualcosa sta finendo. Tutto sembra più vivido, più reale, come se la città stessa volesse salutarti. E io la saluto. Ogni sguardo, ogni respiro, ogni battito del cuore è un addio. La tristezza mi assale, ma non mi arrendo. Non voglio lasciare spazio alla disperazione. C’è una parte di me che sa che questo addio non è una sconfitta, ma una necessità. Milano mi ha insegnato a lottare, a non abbassare mai la testa. E ora, nel momento in cui la lascio, lo faccio con la consapevolezza che è solo una parte del mio cammino. Un capitolo che si chiude per far spazio al nuovo, all’ignoto.

Certo, la paura c’è. Come potrebbe non esserci? L’ignoto è spaventoso. Ma c’è anche la consapevolezza che questo è il giusto passo. Milano resterà sempre parte di me, anche quando sarò lontana. L’ho amata, l’ho vissuta, l’ho respirata. E adesso, è il momento di andare. Il vento si alza, lieve.

Milano è magnifica, anche nel suo addio. Ci fermiamo davanti al Duomo, quella cattedrale imponente che ho visto così tante volte, ma che oggi sembra diversa. Più solenne. Più triste. Forse è solo una mia proiezione, forse sono io che mi sento così. Ma guardarla adesso, con il cielo che si scurisce sopra di noi, mi riempie di un’emozione indescrivibile. È l’ultima volta che la vedrò così. Domani sarà solo una fotografia nella mia mente. Il mio ragazzo mi stringe la mano. Non dice nulla. E io lo ringrazio in silenzio. Grazie per esserci stato. Grazie per aver condiviso tutto questo con me. Lo sguardo si alza ancora una volta al cielo. L’oscurità sta arrivando, ma c’è ancora una luce fioca all’orizzonte. E io, nonostante tutto, sento una calma che non mi aspettavo. Sì, Milano mi ha dato tutto. E adesso, posso andare.

Sul taxi che ci porta a casa, una canzone inizia a suonare alla radio. Paolo Conte – Via Con Me. La conosco bene, ogni parola è incisa nella mia anima. Mi perdo nella melodia, nel testo. È la colonna sonora perfetta per questo momento. L’ultimo.

Sei bellissima, Milano. E grazie.

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