Destino Sottile

Destino Sottile

Posted on January 5th, 2012 at 12:39 AM | Tags: | 0 Comments

Le giornate scorrono lente, ma il cuore batte forte. Qualcosa si muove nelle pieghe della vita #

Ordine del mese
18/01 – Pagamento della casa
19/01 – Appuntamento con L’HEMA (centro commerciale)
21/01 – Visita Hortus | Giro turistico per Amsterdam
27/01 – Andare ad Haarlem e ritirare la mia carta di credito nuova

Di cose da fare ce ne sono sempre tante, ma questa settimana mi sembra più densa. Sarà perché lavoro di sera, e questo mi lascia un’intera giornata per esplorare. Ed è proprio Amsterdam a chiamarmi, con la sua bellezza ambigua, il cielo grigio che si riflette nei canali, sperando sempre che il sole faccia capolino almeno un po’. Amsterdam col sole è una rivelazione. Le strade sembrano cantare, e io rimango lì, a fissare il cielo come se fosse un miracolo. Una meraviglia che non si riesce mai a catturare del tutto.

C’è qualcosa di straordinariamente affascinante nel modo in cui la città si trasforma sotto il sole, come se tutti i suoi segreti fossero svelati all’improvviso. E io, con la mia solita faccia da pesce lesso, non posso fare altro che assorbire quel momento. C’è una luce particolare che ti entra dentro e ti spinge a riflettere. Sì, forse è proprio questo: Amsterdam ti costringe a guardarti dentro. O forse sono io che mi perdo nei pensieri, nelle sensazioni. La città ha questo potere su di me, mi fa sentire più viva, più consapevole del tempo che passa, delle scelte che facciamo. Soprattutto adesso.

Abbiamo affittato un appartamento, FINALMENTE. Dopo due mesi di ricerca disperata, ci siamo riusciti. Non so ancora come. Trovare casa qui è una specie di sfida titanica, eppure adesso eccoci qua. Un piccolo flat all’ultimo piano di una palazzina olandese. Siamo in una via parallela alla Damrak, nel cuore pulsante della città. Eppure, appena varchiamo la soglia di casa, tutto sembra placarsi. Abbiamo un’area di 27 metri quadrati. Pochi, sì, ma per due sono più che sufficienti. C’è una specie di magia in questo spazio così raccolto, come se ogni angolo fosse fatto su misura per noi. E forse lo è.

Stiamo ancora decidendo cosa fare con l’arredamento. Mille idee, nessuna certezza. Abbiamo immaginato ogni angolo trasformato, pieno di dettagli che ci parlano. Ma ci vuole tempo. Non possiamo permetterci di riempirlo subito, e in fondo va bene così. C’è una bellezza nell’attesa, nella costruzione lenta delle cose. È come se il tempo qui avesse un ritmo diverso, più dilatato, più profondo. Ci sono giorni in cui mi siedo semplicemente a osservare la luce entrare dalle finestre, a immaginare il futuro in questo spazio. E ogni volta mi sembra di vedere qualcosa di nuovo. Qualcosa che mi sfugge, ma che so essere lì, in agguato.

Ecco, ho trovato anche il tempo per fare qualche fotografia della mia zona preferita. Il Plantage, naturalmente. Un luogo che sembra avere un’anima propria. Le stradine strette, le case alte e storte, i canali che sembrano riflettere ogni pensiero che mi attraversa la mente. C’è un’atmosfera qui che mi tranquillizza e mi turba allo stesso tempo. Un luogo dove tutto sembra possibile, ma dove tutto è anche sospeso in un eterno presente. Amsterdam mi fa questo effetto: mi costringe a pensare, a sentire. E io non so se voglio davvero scappare da questa sensazione o immergermi ancora di più in essa.

In fondo, forse è proprio per questo che sono qui. Perché Amsterdam mi offre una via di fuga e una prigione allo stesso tempo. Mi fa sentire libera, ma anche bloccata in una rete invisibile di pensieri e sensazioni. E forse è giusto così. Forse dobbiamo tutti affrontare quel momento in cui non possiamo più scappare da noi stessi. E io sono qui, ad aspettare quel momento. In silenzio, ma con il cuore che batte forte.

• remember me • Eclipse •

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