L’Anima Nuova Svelata

L’Anima Nuova Svelata

Posted on September 19th, 2024 at 5:30 PM | Tags: | 6 Comments

Un’etichetta, un’osservazione, un giudizio: «Sei un’anima nuova»…
Eppure, chi ha il diritto di definire chi siamo davvero?

Mi ha detto che sono un’anima nuova, con quella certezza che solo le persone che non conoscono davvero l’altro hanno. «Sei un’anima nuova», ha detto, sorridendo, come se avesse scoperto qualcosa che non avrei mai rivelato. Che ridicola presunzione. Come si permette di dire una cosa simile? Eppure, c’era qualcosa nella sua voce che mi ha colpita, come se avesse tolto una maschera invisibile e avesse svelato qualcosa che nemmeno io stessa avevo il coraggio di affrontare.

Anima nuova. Cosa significa davvero? Perché ho l’impressione che ogni volta che qualcuno si sforza di metterci un’etichetta, stia cercando di sottomettere la nostra essenza, di limitarla in un confine definito. Che tipo di essenza è un’anima nuova? Forse è solo un altro modo di dire che siamo diversi. Che siamo un po’ più difficili da comprendere, da incasellare, da etichettare. Non mi riconosco in questa definizione, mi sento quasi… Vulnerabile, come se fosse stato svelato un segreto che avrei voluto tenere nascosto.

Quando ci siamo incontrate, lo spazio intorno a noi era pregno di una leggera confusione, ma la sua affermazione ha avuto il potere di fermare ogni movimento, ogni pensiero. La sua sicurezza ha riempito la stanza come un’onda di calore. E io? Io ero lì, distaccata, in silenzio. Eppure, una parte di me si chiedeva: Ma che cosa mi sta dicendo veramente? Mi ha detto che io sia un’anima nuova. Ma io so di più. Sono una di quelle persone che vivono con un’intensità che pochi possono comprendere. E forse proprio per questo non posso accettare la definizione che mi è stata appiccicata come un’etichetta. Non è solo un fatto di percepire la realtà in modo diverso, è un modo di respirare, di pensare, di essere in un mondo che sembra accelerare troppo velocemente. Ma cosa succede quando il mondo non si ferma mai e tu, invece, ti trovi in un angolo in attesa di capire se qualcosa, forse, potrebbe davvero fermarsi?

In quel momento, mi sono persa. Ho iniziato a osservare i miei gesti, i miei movimenti, come se fossi estranea a me stessa. Ho preparato un caffè, il profumo dolce e intenso che si mescolava con l’aria fredda di settembre, cercando un ancoraggio nel quotidiano. Le mani, quasi in automatico, hanno azionato la macchinetta. Il rumore che faceva il caffè che si mescolava con l’acqua mi dava una sensazione di sollievo. Ma, nel contempo, che significato aveva tutto questo? La routine, gli stessi gesti, le stesse azioni ripetute giorno dopo giorno, per cosa? Per chi? Mi sono avvicinata alla finestra. C’era una nebbia sottile che copriva la città, il cielo opaco sembrava quasi abbracciare ogni cosa. Le luci lontane delle macchine si riflettevano sui vetri. Cosa vedo davvero in tutto questo? Mi chiedevo, mentre il caffè finiva di salire nel bicchiere. Non lo sapevo, ma sapevo che c’era qualcosa di incompleto, qualcosa che sfuggiva. La nebbia, le luci, il silenzio. Un insieme di cose che esistevano senza risposte, senza certezze.

Forse non possiamo mai davvero capire chi siamo, ma siamo comunque obbligati a vivere con questa domanda che ci tormenta, ci spinge, ci fa sentire, più o meno, come se tutto fosse una parte di noi. Che cos’è un’anima nuova se non un tentativo di mettere insieme i pezzi di qualcosa che ci sfugge sempre di più? La mia mente, che correva incessante, ora si fermava su un dettaglio. Perché la gente ha bisogno di definire tutto? Di mettere parole là dove non dovrebbero esserci. Di spiegare, di razionalizzare, di domandare continuamente. E io, in tutto questo, che posto ho? E se il mio posto fosse sospeso, come quello spazio vuoto tra le nuvole, in cui nessuno può rispondere a nessuna domanda?

L’anima nuova che mi è stata attribuita non è altro che una proiezione di ciò che gli altri vedono. Ma io, io non sono quello che vedono. Non sono una definizione, non sono un’etichetta. Io sono un’enigma, e resterò tale fino a quando non sarà il momento giusto per essere decifrata. Fino a quando le risposte non diventeranno possibili.

E tu, lettore, quale etichetta ti hanno appiccicato addosso? E, soprattutto, ti ci riconosci davvero?

6 Responses


  1. Alessandro B.

    È affascinante come tu abbia descritto il tuo dialogo. La curiosità è una fiamma che molti di noi spengono con l’età. Io stesso mi sento spesso come se avessi smarrito quella scintilla. Ti ammiro per la tua continua ricerca di risposte, è un segno di grande vitalità.

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  2. Raffy

    Ciao Eclipse! La tua riflessione mi ha colpito profondamente. Anch’io sento che ci sono sempre più cose da scoprire. Essere “un’anima nuova” non è solo una benedizione, ma anche una maledizione a volte. Non è facile vivere in questo costante stato di domanda.

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  3. Eclipse

    Ciao Raffy. Essere un’anima nuova significa anche saper affrontare l’ignoto, che è spaventoso ma affascinante. Ogni giorno è un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo su noi stessi e sul mondo. Un bacione

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  4. Luca

    Non sono d’accordo con l’idea che tu sia un’anima nuova. Sembra che tu stia cercando di trovare un’etichetta per giustificare la tua curiosità, ma in realtà penso che tutti abbiamo un lato di noi che è sempre in cerca di risposte e di nuove esperienze. La vita è piena di domande e non è necessario essere un’anima nuova per volerle esplorare. Magari sei solo una persona che ha voglia di vivere e imparare, come tutti noi. A volte sembra che ti crei delle aspettative troppo alte su te stessa. Non devi sentirti strana o sola; siamo tutti in viaggio, in fondo, ognuno con il proprio ritmo e la propria curiosità.

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  5. Eclipse

    Ciao Luca, grazie per il tuo commento! Capisco quello che dici e sono d’accordo sul fatto che la curiosità sia una caratteristica comune a molti di noi. Forse il termine “anima nuova” è un modo per descrivere una parte di me che si sente sempre insoddisfatta e desiderosa di esplorare. Non voglio dare l’impressione di avere aspettative irrealistiche, ma piuttosto voglio esprimere l’intensità della mia ricerca. Ogni viaggio è unico, e io sento di avere un bisogno quasi viscerale di scoprire e capire il mondo. La tua prospettiva mi fa riflettere, e mi piace pensare che ognuno di noi stia semplicemente vivendo il proprio percorso. Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri!

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  6. Umberto

    Ciao Eclipse Proton. Ti ho trovata per caso su twitch. Ho trovato una verità nelle tue parole. Il mondo è così vasto e bello, eppure molti di noi si accontentano delle cose facili. Sai la frustrazione di sentirsi incompleti è qualcosa con cui tutti noi lottiamo. Ma la chiave è imparare ad apprezzare il viaggio, non solo la destinazione. La curiosità è un dono, e tu lo stai usando bene. Complimenti

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