Un viaggio verso l’infinito

Un viaggio verso l’infinito

Posted on April 2nd, 2009 at 12:36 PM | Tags: | 0 Comments

Ogni frammento della realtà nasconde un universo intero.
Lo vedi, lo tocchi, ma sei sicura di conoscerlo davvero? #

Mi chiamo Alice. Non mi aspetto che tu capisca, o che tu abbia un’idea di cosa significhi vivere con una mano stretta attorno alla gola e un’altra che cerca di afferrare aria. La fiducia in me stessa non è mai stata qualcosa di semplice da trovare, perché è come cercare un faro nel buio mentre tutti intorno ti urlano che non esiste. Ma oggi, mentre sto scrivendo queste parole, mi rendo conto che quella luce, che ho cercato per anni, è dentro di me.

Sono sempre stata abituata a dubitare, a mettere in discussione ogni passo che facevo, ogni parola che pronunciavo. È un istinto che ti porti dietro da quando ti dicono che le donne non sono abbastanza. Che il tuo valore non è mai quello che pensi. E così, per anni, mi sono sentita piccola, come se ogni mio pensiero fosse da nascondere, ogni mio atto fosse da giustificare. Ma la verità è che la fiducia in se stessi non si regala. Non si compra nei negozi né si eredita dai genitori. La fiducia è qualcosa che si conquista.

Penso a quando ho scritto il mio primo post, quel giorno in cui ho deciso di uscire dall’ombra e urlare a tutti che c’ero. Non mi importava se la gente avrebbe letto e giudicato, mi importava solo che io fossi riuscita a farlo. Le parole sono potenti, ma per esserlo davvero devono venire da un cuore che batte forte. E questo cuore, il mio, ha dovuto battere con coraggio, con rabbia, con il dolore di chi ha sempre dovuto dimostrare di essere all’altezza. Ma ogni passo che facevo, mi rendevo conto che l’unica persona che dovevo convincere ero io.

Ricordo una sera d’inverno. Era buio, il vento ululava contro la finestra e io, seduta da sola, mi chiedevo se avessi davvero qualcosa da dire. Un dolore muto mi strisciava sotto la pelle, una voce che mi diceva che forse non ero capace. In quel silenzio, sentivo le mie paure fare l’eco. Ma è lì che ho capito una cosa: la fiducia in me stessa non è una condizione statica, è un atto di coraggio. È un passo che devi fare ogni giorno, anche quando non sai dove ti porterà. E allora mi sono alzata. Ho guardato quella finestra che dava su un mondo che sembrava implacabile e ho detto a me stessa, come una promessa: «Non smettere mai di camminare».

La fiducia non arriva con il tempo, non arriva in modo facile. È qualcosa che si costruisce a forza di scelte, a forza di cadute e di rialzate. Ogni errore è solo un pezzo in più di quella verità che ti fa crescere. Ogni passo in avanti, ogni paura superata, diventa un mattone nel muro della tua consapevolezza. È difficile capire questo quando ti senti piccola, invisibile. Ma ogni giorno che scrivi la tua storia, ogni volta che guardi le cicatrici e le accetti, stai costruendo il tuo valore. Non perché te lo dica qualcuno, ma perché te lo stai dicendo tu.

Voglio chiederti qualcosa. Ti sei mai fermato a guardarti veramente? A guardarti per ciò che sei, senza filtri? Perché spesso la vera lotta è proprio contro noi stessi. Contro le voci che ci dicono che non siamo abbastanza, contro quella parte di noi che ci tiene prigionieri. Ma siamo davvero prigionieri o è solo una convinzione che ci siamo lasciati incatenare?

Oggi sto scrivendo, e in questo momento so che tutto quello che scrivo non è solo per me. È per chi, come me, ha dovuto imparare che la fiducia non è un dono, è una conquista. È un viaggio che parte dal cuore, e se impariamo a crederci, possiamo costruire un mondo più forte, più nostro.

E tu, cosa aspetti per guardarti allo specchio e dire «IO VALGO»?

• remember me
• Eclipse •


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