
Un passo verso il cambiamento
Posted on June 25th, 2001 / Memoria / 42 CommentsIl mio respiro è più veloce. Sento la pressione nel petto, come se fosse impossibile fare spazio a tutte le emozioni che si sovrappongono, come se fossi al limite di qualcosa, ma non so di cosa. La valigia è lì, accanto al letto, quella compagna di ogni partenza, testimone silenziosa di viaggi già vissuti e di quelli da vivere. È vicina, quasi intima, ma anche distante, come un ponte che unisce il passato al futuro. Ogni piega dei vestiti che ci sono dentro sembra prefigurare la forma di una vita diversa, eppure è tutto ancora un po’ incerto. I sogni e le paure sono mescolati in un unico groviglio. Non è più solo il desiderio di partire, ma la sensazione che qualcosa di grande stia per accadere. È un battito che non smette mai di crescere, che non riesce a quietarsi, eppure è così familiare. Non è solo l’eccitazione di partire, ma la consapevolezza che ogni partenza è l’inizio di una metamorfosi profonda. Lo so, perché ogni viaggio che ho fatto mi ha cambiato. Ma questa volta è diverso. Questa volta è come se il mare avesse già deciso di abbracciarmi prima che io stessa potessi scegliere di tuffarmi nelle sue acque.
Loano. È qui che mi sto dirigendo. Due mesi. Forse non è molto, ma in quel poco c’è già tutto. C’è la promessa di giorni che iniziano al mattino, senza un orario fisso, senza urgenza. C’è il profumo del mare che si mescola con l’aria salmastra, che entra nelle narici e ti rimane dentro come una melodia dolceamara. È il respiro che si fa profondo. È un senso di pace che non posso spiegare, ma che sento affiorare piano, come il mare che lentamente risucchia la sabbia con ogni onda. Non so cosa mi aspetta, ma in fondo lo so. Non è mai una vera sorpresa partire, non per chi ha imparato a leggere il mondo nei dettagli, nelle sfumature. Non è mai una vera sorpresa, ma è sempre qualcosa di nuovo che si rivela a me, che si mostra in un angolo della strada, nel sorriso di chi non conosci, nei piccoli gesti che nessuno nota. Mi sento come se avessi sempre voluto essere qui, anche se non lo sapevo. Non è una nostalgia di qualcosa che ho vissuto, ma un desiderio nascosto, un richiamo che non ho mai capito fino in fondo. Due mesi. È una vita che scivola via, eppure mi basta per capire qualcosa che ancora non conosco di me stessa. Ogni passo che faccio verso quel treno che mi porta via mi sembra carico di un peso che non so identificare, ma che ho imparato a riconoscere, come il battito del mio cuore che si intensifica ogni volta che compio un cambiamento. È una sensazione familiare, la consapevolezza che ogni volta che lasci un luogo, un pezzo di te resta sempre lì. Ma questo è diverso, lo sento. Non è più solo una partenza. È una scelta. È il momento in cui il mio corpo e la mia mente si allineano per dire sì a qualcosa che non ha ancora un nome, ma che inizia già a farsi strada tra le pieghe dei pensieri.
Loano. È il luogo che avevo sognato per mesi. Forse l’ho voluto più di quanto avessi capito. Due mesi sono pochi, eppure sono tanti. Sono il tempo che mi serve per lasciare che il respiro si adatti al ritmo di un nuovo paesaggio. Ogni angolo che vedrò, ogni suono che sentirò, ogni passo che farò sarà come un altro capitolo della mia vita che si scrive da solo. Non è più solo il mare che mi ha chiamato. Sono io che finalmente rispondo. È il momento in cui, lasciando qualcosa alle spalle, scopro il passo successivo, il passo che non avevo ancora visto. La valigia è pronta. Il catalogo dell’hotel è tra il lettore CD e le chiavi di casa, un piccolo oggetto che contiene dentro la promessa di un mondo diverso. Lo tengo stretto, come se fosse l’unica cosa che mi separa da questa nuova vita. Ma io lo so, che non è l’oggetto a separarmi. È la mia decisione, quella di partire, quella di fare il passo. Il passo che mi porta lontano da tutto ciò che conosco, ma che mi avvicina a me stessa.
Eppure, qualcosa mi stringe. Non è paura, ma un vago senso di incertezza. È come se ogni partenza fosse un piccolo atto di coraggio, ogni volta che mi allontano da ciò che è familiare per abbracciare l’ignoto. Eppure, la mente si calma, il cuore batte in un ritmo più lento. Non c’è più spazio per i dubbi, solo la certezza che tutto quello che accadrà è esattamente ciò che deve accadere. Non lo so ancora, ma il mare me lo dirà. Il mare sa. Loano. Saranno due mesi. Mi sembra un’eternità. Ma anche se dureranno poco, sarà un’eternità che si chiude in un momento preciso. Una parentesi che si apre nel cuore di un cambiamento.
Voyage.
Remember Me,
Eclipse
C’è ritmo nelle tue parole, una melodia che non si dimentica.
Il ritmo è quello che ci tiene in vita, JukeBox. Continuiamo a ballare.
La tua forza è un promemoria che anche nei momenti peggiori c’è sempre una via d’uscita. Grazie per ricordarcelo.
La via d’uscita è dentro di noi, Vibezena, ma a volte abbiamo bisogno che qualcuno ce la indichi. Grazie per essere qui.
Le tue parole sono un abbraccio, anche se bruciano. Mi fanno sentire meno sola in questo caos.
Forse il caos non è poi così spaventoso, se riusciamo a trovarci dentro. Un abbraccio che brucia è un abbraccio vero.
Quello che scrivi è puro fuoco. Finalmente qualcuno che non ha paura di dire le cose come stanno.
Il fuoco è quello che ci tiene vivi, Radicale. Continuiamo ad alimentarlo, insieme.
Leggerti è come ascoltare un riff di chitarra che squarcia il silenzio. Sei una tempesta, e io apprezzo ogni dannata goccia.
E allora lasciamo che questa tempesta continui a cadere, senza fermarci mai. Ogni nota, ogni parola, è un pezzo di noi.
Non c’è spazio per la mediocrità nel tuo modo di scrivere, e questo mi conquista ogni volta. La precisione delle tue parole è affilata come un bisturi.
La precisione non lascia scampo, ma è l’unico modo per arrivare al cuore delle cose. Ti ringrazio per cogliere la forza in questo filo tagliente.
Quando leggo parole come le tue, mi sembra di sentire un pezzo punk che urla la verità nelle orecchie. La tua rabbia è giusta, è vera, ed è necessaria.
È come se fossimo sullo stesso palco, a urlare contro il silenzio. La rabbia non è mai fine a sé stessa, ma uno strumento per scuotere chi dorme. Forse anche noi.
Sei un faro in questo mare di banalità. Grazie per illuminare la strada.
Se c’è una luce, Alexiel, è perché c’è qualcuno pronto a seguirla. Grazie a te.
Sei come una fiamma in un mondo di cenere. Non smettere di bruciare.
Le fiamme non hanno paura di consumarsi, Bastianello. Bruciamo insieme, finché c’è qualcosa da illuminare.
La tua energia mi riempie di speranza. Non smettere mai di scrivere.
La speranza è l’unica cosa che possiamo condividere senza perderla, Sunshine. Grazie per esserci.
La tua scrittura è un’opera d’arte, ma con un pugno nascosto dietro il velo.
Ogni opera d’arte deve avere un’anima, VelvetRose, e quella è la nostra lotta.
Non mi lascio coinvolgere facilmente, ma le tue parole colpiscono sempre nel segno. Continua così.
E se colpiscono, è perché dentro di te c’è già qualcosa che aspetta di rispondere.
Il tuo modo di scrivere è così intenso che a volte mi fa sorridere per quanto è vero.
La verità, anche quando fa sorridere, è il nostro specchio più sincero.
Mi piace il tuo stile, diretto e senza fronzoli. Non c’è spazio per le mezze misure qui.
Le mezze misure non ci portano da nessuna parte, Marcolino. Grazie per riconoscerlo.
C’è poesia nel modo in cui sfidi il mondo. È come guardare un quadro che prende vita davanti ai miei occhi.
Forse siamo noi quel quadro, Alessandra, ancora in cerca del nostro significato, un pennello alla volta.
C’è qualcosa di magico nelle tue parole, come se toccassero un punto che non sapevo esistesse.
Forse quel punto è dentro di te, DreamChaser, e le parole non fanno altro che svelarlo.
Leggere te è come ascoltare la mia canzone preferita: emozioni pure.
Ogni canzone ha bisogno di un ascoltatore, Cuoricina. E io ti ringrazio per essere qui.
Sei una di quelle persone che ti fanno venire voglia di pensare. Non è poco, in un mondo che non lo fa più.
Pensare è l’unica vera ribellione che ci resta, Saturno7. Non smettiamo mai.
Ogni tua parola sembra danzare, come una farfalla che non si ferma mai.
Forse siamo tutte farfalle, LunaFarfalla, in cerca di un vento che ci porti oltre.
La tua energia è contagiosa. Mi sento pronto a conquistare il mondo, anche solo con le parole.
Se le parole sono il nostro esercito, allora non ci manca nulla. Pronti a combattere, sempre.
Ogni frase che scrivi è un sussurro che si fa strada nel rumore. Hai un dono raro.
Forse quel sussurro è solo una voce che cerca di farsi ascoltare, nel caos che ci avvolge. Grazie per sentirlo.