Libertà Perduta, Speranza Ritrovata

Posted on April 25th, 2001 at 4:46 PM | Tags: | 12 Comments
25 aprile 2001. Un giorno come tanti, eppure diverso, un respiro che solca l'aria come una promessa che si rinnova ogni anno. La strada è affollata, il cielo è chiaro, il vento porta con sé l'eco di parole lontane, di gesti che ormai non si vedono più, ma che si sentono. Eppure, qualcosa si fa strada, qualcosa di potente e silenzioso: la memoria. La memoria che torna ogni anno come un invito, come una scia che segna il passo di chi sa guardare oltre il tempo. Non è solo un giorno di festa, non è solo una ricorrenza. È il ricordo di un popolo che ha lottato, che ha sofferto, che ha saputo sacrificarsi per qualcosa che oggi sembra così lontano. Ma in quel giorno, nel 1945, mentre i soldati si facevano strada tra le rovine di una città che non esisteva più, nasceva una speranza. La speranza che, alla fine, ogni catena, ogni sofferenza, ogni ombra possa essere spezzata. Eppure, oggi, più che mai, il 25 aprile ci chiede di fermarci a riflettere. Non solo sulla guerra, non solo sui partigiani che hanno dato la loro vita, ma anche su ciò che abbiamo costruito, su ciò che siamo diventati....

Un’assalto familiare alla politica

Posted on March 30th, 2001 at 5:00 PM | Tags: | 10 Comments
La guerra dei nervi e delle Idee: un’osservazione da casa # Sono passate solo poche ore dall’ultima battaglia familiare riguardante le elezioni, e già mi sento come se fossi in un’arena di wrestling politico. Mia madre, con la sua schiera di statistiche e opinioni inarrestabili, si scontra con mio nonno, il gran maestro del sarcasmo politico. Ed io? Sono semplicemente una spettatrice di questa commedia tragica e comica, bramosa di vedere chi avrà la meglio nella prossima scaramuccia verbale. La scena è sempre la stessa: il tavolo della cucina si trasforma in un campo di battaglia, e la discussione diventa un vero e proprio sport da contatto. Mia madre si lancia in un monologo appassionato, le sue parole sono armi affilate, e ogni statistica che presenta è un colpo ben assestato. Mio nonno, dall’altra parte, con un sorriso sornione e una battuta pronta, smonta ogni argomento con la precisione di un chirurgico sarcasmo. L’atmosfera è densa di tensione, come se ogni frase potesse scatenare una tempesta. Il caffè nella mia tazza si è raffreddato, ma non me ne accorgo. Il rumore delle loro voci, la loro energia, il ticchettio delle posate sul piatto, tutto sembra fondersi in un unico, incessante...

Il Destino Oscuro d’America

Posted on January 20th, 2001 at 10:00 PM | Tags: | 10 Comments
20 gennaio 2001 C’è un’aria fredda, ma non troppo, una sensazione di qualcosa che sta per accadere. Il silenzio è denso, eppure non è pesante. La luce è morbida, ma l'ombra di ciò che sta arrivando è inconfondibile. Non c'è nessun rumore che interrompa la quiete della stanza, se non il battito del mio cuore, che si fa più forte. Non lo sento davvero, ma lo so, come se fosse un eco che sta diventando sempre più presente. Il mondo ha appena cambiato il suo corso. Non è un cambiamento che sento come una novità, ma piuttosto come una lunga attesa che finalmente si conclude, senza clamore. George W. Bush è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Un passo importante. Un passaggio che porta con sé tante domande. Come sempre, quando il destino ci costringe a voltare pagina, non c'è un chiaro motivo per cui, ma solo una sensazione che cresce senza chiedere permesso. Non c’è nulla di davvero straordinario nella sua elezione, se non l’effetto di un ciclo che si ripete. Forse è questo il punto. Le cose accadono perché devono accadere. Eppure, come ogni cosa che non può essere fermata, questo nuovo inizio mi lascia una sensazione vuota,...

Il Crollo dell’Umanità

Posted on August 2nd, 2000 at 9:29 PM | Tags: | 30 Comments
I volti dei giornalisti si alternano come ombre su uno schermo che ora sembra quasi irriconoscibile. Le immagini della Sinagoga di Gerusalemme sotto attacco mi colpiscono come una mazzata in pieno volto, un respiro rubato, un colpo che lacera. Il telegiornale, quella routine di notizie che scivola via come una corrente troppo familiare, diventa improvvisamente un quadro di dolore e disperazione, un’urgenza che nessuna parola può colmare. Ed io, io che mi trovo qui, lontana, in un angolo del mondo dove tutto sembra più sicuro, sento che il mio mondo sta crollando insieme a quello di chi vive questa tragedia. «È solo un attacco», dicono. Eppure non è solo questo. No. Non si tratta di un gesto isolato. È l’infamia fatta carne, è la violenza che sputa in faccia alla nostra umanità. Gli attaccanti non mirano solo a un edificio, ma a ciò che rappresenta: la sacralità di una comunità, la purezza della preghiera, l’intimità di un atto spirituale. L’odio non ha più parole, solo il sangue che infetta l’aria. Vedo i corpi delle vittime. Vedo le mani che si allungano verso il cielo, cercando un rifugio che non arriva mai. Quelle persone, che pregano, che invocano pace e speranza,...

La Paura di Dire e di Essere

Posted on June 25th, 2000 at 5:20 PM | Tags: | 24 Comments
Lo sento ancora, quel peso. Come se una parte di me fosse lì, trattenuta, pronta a esplodere. Ma non succede, non ancora. La paura è più forte, come un veleno che si insinua in ogni fibra, in ogni battito del cuore. Oggi, immersa nell’acqua cristallina della piscina, con Hikka accanto a me, mi sono trovata di fronte a un bivio. Eppure, proprio lì, proprio in quel momento, ho scelto il silenzio. Hikka non sa nulla, non ancora. Avrei dovuto dirle tutto, avrei dovuto spiegare chi è lui, quel ragazzo che, in un attimo, ha fatto tremare il mio mondo. Avrei dovuto rivelarle quanto mi fa male il cuore ogni volta che penso a lui. Ma non l’ho fatto. L’acqua è fredda, mi avvolge, ma è come se il mio corpo fosse in ebollizione. Ogni bracciata è più difficile, ogni respiro più pesante, come se l’acqua stesse tentando di lavarmi via la paura. Ma niente, rimango immobile. Ogni centimetro di me vuole urlare, ma tutto resta dentro, sepolto, invisibile. Eppure lui è lì, in ogni angolo della mia mente. Non è un pensiero fugace, è un tormento che non mi lascia mai. Ma Hikka, oh, Hikka. Lei sarebbe stata la mia...