La verità non perdona

Posted on February 5th, 2002 at 7:10 PM | Tags: | 24 Comments
Mi dicono che la vita sia lineare, che ci siano confini da rispettare, segnati su mappe precise, ma chi traccia davvero questi confini? Mi chiedono di seguire le linee, ma le linee sono così facili da sfumare, da perdere, da spezzare. Cammino, e la nebbia è l’unica cosa che vedo. La nebbia è il mio cammino, la mia vera direzione. Non c’è nessuna strada che mi sia stata promessa, nessuna via che mi dica dove andare. Non sono mai riuscita a trovare quel punto fermo, quello che mi dicono essere il successo, la meta. A volte penso che siano solo parole vuote, lanciate per sedarci, per farci credere che tutto sia possibile, che il nostro destino sia nelle nostre mani, finché non guardiamo intorno e vediamo solo caos. Siamo immersi nel caos e lo chiamiamo ordine. Mi hanno detto che dovevo essere «me stessa». Ma nel momento in cui sono stata me stessa, hanno cominciato a farmi sentire sbagliata, fuori posto. Mi hanno detto che dovevo cambiare, ma non mi hanno mai detto cosa dovevo cambiare per davvero. Allora ho cercato di adattarmi, ma in ogni adattamento c’era qualcosa che mi sfuggiva, come se un pezzo di me si staccasse...

Solitudine, Urgenza, Resistenza, Speranza

Posted on January 4th, 2002 at 2:37 PM | Tags: | 18 Comments
Ogni passo che faccio sembra pesare più di quello precedente. Non so più dove sto andando, ma il peso della direzione che mi è imposta mi schiaccia come una montagna che non posso scalare. Non è più solo una questione di spostarsi. È la sensazione che ogni movimento, ogni piccolo gesto, sia un sacrificio. Il mio corpo è stanco, ma la mente è allerta, come se fosse costantemente in allerta per qualcosa che non riesce a comprendere. È come camminare su un filo sottile, ma senza sapere se sotto c’è un abisso o una rete che mi attende. Il respiro, che normalmente scivola senza fatica, è ora un atto consapevole, una lotta tra il voler continuare e il sentire che non basta. Il mio cuore non si ferma mai, ma non è un battito di vita, è una pulsazione di disperazione che non trovo mai un modo per fermare. Le ore passano in un silenzio strano, quasi irreale. La città intorno a me sembra essere scomparsa, ma non è silenzio nel senso che non ci siano suoni. È il tipo di silenzio che ti fa sentire che tutto sta succedendo mentre tu resti ferma, impotente. I passi degli altri sono...

Anno turbolento

Posted on December 31st, 2001 at 9:33 PM | Tags: | 38 Comments
Abbiamo vissuto una fine del mondo, quella che solo un attimo può provocare # Il 2001 è un anno che sembra ancora respirare. È come se ogni attimo fosse incastonato nell’aria, una presenza invisibile che non puoi ignorare, che ti sfiora ogni volta che chiudi gli occhi. C’è un suono nel passato di quest’anno, un rumore sordo, come quello di un cuore che si spezza senza mai fermarsi del tutto. Il rumore delle Torri che cadono, del metallo che cede, del vetro che esplode. Quel rumore non mi lascia, mi abita, come se fosse diventato parte di me. 11 settembre. Una data che ha smesso di essere un giorno. È diventata un confine. Il prima e il dopo. Mi ricordo la sensazione di gelo che mi attraversa quando vedo il primo aereo. Penso a un errore, a un incidente. Poi arriva il secondo. E capisco. Tutti capiamo. Ma non accettiamo. Non vogliamo accettare. Ogni immagine che scorre davanti ai miei occhi è un pugno allo stomaco. Il cielo azzurro di New York si riempie di fumo, di polvere, di urla soffocate. La mia mente cerca di trovare un ordine in quel caos, ma non c’è ordine in ciò che sto...

Polvere di guerra

Posted on October 7th, 2001 at 8:07 PM | Tags: | 0 Comments
Il cielo sopra Kabul si è tinto di un rosso crudele. L’aria odora di metallo, di terra arsa, di polvere che si infila sotto la pelle. È una guerra che senti addosso, che non ti lascia mai, neanche quando chiudi gli occhi. Ma chi può chiuderli, davvero? Non ora. Non più. Siamo stati costretti ad aprirli. Ad alzarci, a reagire. È la risposta inevitabile ad un atto che ha lacerato il mondo intero. L’11 settembre non è stato solo un attacco. È stato uno schiaffo contro tutto ciò che credevamo inviolabile. Un pugno sul cuore della libertà. Le bombe cadono, e il loro boato non è solo un suono. È una dichiarazione. È il segno che non accetteremo mai che la paura governi le nostre vite. No, non ci piegheremo. Non rimarremo in silenzio mentre il terrorismo cerca di trascinarci nelle ombre. Eppure, mentre guardo quelle immagini: gli aerei che si alzano nel cielo, le esplosioni che scolpiscono crateri nel deserto, non posso evitare di chiedermi: «Quanto costa questa guerra? Quanto siamo disposti a perdere per vincerla?» Ma questa non è una scelta. Non lo è mai stata. È una necessità. Gli uomini e le donne che parlano di pace...

Disastro in Diretta: September 11, 2001

Posted on September 11th, 2001 at 5:30 PM | Tags: | 46 Comments
Un Respiro di Incredulità # Sono qui, seduta sul divano, la luce che lentamente si spegne mentre il giorno cede il passo al pomeriggio. Il mio corpo si adagia nel comfort del momento, la televisione che scorre come ogni altro giorno, mostrando la solita serie che mi fa sentire lontana da tutto, da tutto ciò che non voglio vedere. Mi sento leggera, la mente in vacanza, distante da pensieri pesanti. Ma poi, improvvisamente, l’aria cambia, come se il mondo stesso respirasse un istante prima di affondare nell’orrore. Un’edizione straordinaria. Il conduttore, con il volto impassibile, si fa via via più serio, mentre le immagini sullo schermo raccontano qualcosa che non voglio credere. Un’ombra di terrore scivola nell’aria, il mio cuore accelera, come se ogni battito fosse un pugno in faccia. Le torri gemelle di New York sono sotto attacco. Non c’è tempo per pensare. L’immagine che si svela è troppo forte, troppo diretta, troppo insopportabile. L’aereo che penetra nella torre, il fuoco che esplode, il boato che rimbomba nell’aria. Il mio corpo è lì, immobile, mentre tutto il resto sembra svanire. Le immagini scorrono, eppure non posso distogliere lo sguardo. Il fumo che si alza come un mostro, le fiamme...

La corsa senza sosta

Posted on September 9th, 2001 at 3:30 AM | Tags: | 38 Comments
Le domande arrivano sempre nei momenti più inattesi, nelle notti più silenziose, quando tutto intorno sembra fermarsi. «Dove stiamo andando?». Non è una domanda banale. Mai. La sento dentro, come un peso che si fa strada, come se avessi appena aperto gli occhi su un mondo che non capisco più. Il futuro è lì, davanti a me, ma è così confuso. Sospeso. Come camminare su un filo sottile, tra il baratro della speranza e quello della disperazione. Ogni giorno sembra più difficile di quello prima. La velocità del mondo mi trascina, eppure ogni passo sembra più incerto. La sensazione di essere sopraffatti cresce, e non so più come fermare questa corsa. Le notizie piovono, incessanti. La crisi economica, le guerre, le paure che ci assalgono, tutte insieme. Il nostro tempo è diventato il tempo della velocità, e più corriamo, più sembra che qualcosa ci sfugga. Il respiro si fa corto. Mi chiedo se riusciremo mai a fermarci, a riflettere. Ma il più grande degli interrogativi è se saremo in grado di farlo insieme. È questo il punto, forse. Non è mai stata una questione di velocità, ma di direzione. Le disuguaglianze si acuiscono. E io le vedo, le sento crescere....

G8: La fine di un sogno

Posted on July 21st, 2001 at 6:52 AM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. PARTE DUE. PARTE TRE. La città di Genova, quella che un tempo era viva, piena di storie da raccontare, è un corpo mutilato, ridotto a rovine. Le strade non sono più quelle che conosco. Non sono più quelle in cui ho camminato, respirando il sale del mare e il calore dei vicoli. Ora sono una ferita aperta, una cicatrice che il tempo non cancellerà. La polvere è ovunque, il fumo avvolge tutto come una coperta pesante. L’odore di bruciato mi entra nelle narici, e mentre mi alzo dal letto, so che non posso scappare. So che qualcosa di grande è accaduto, qualcosa che cambierà tutto. Il suono delle sirene mi arriva lontano, come un’eco che non riesce mai a spegnersi. Non so dove sia cominciato, ma è stato un incendio che ha divorato l’anima della città. I manifestanti hanno acceso il fuoco, ma non è solo un fuoco che brucia materiali. È un fuoco che brucia la speranza, la fiducia. Brucia un sogno, quello che pensavamo potesse essere il riscatto. Genova doveva essere la città dove i leader mondiali si sarebbero incontrati, si sarebbero confrontati per trovare soluzioni. Doveva essere il punto di partenza per qualcosa di nuovo....

G8. Sotto il peso della violenza

Posted on July 20th, 2001 at 8:15 PM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. PARTE DUE. Ci sono giorni che non passano, che non vanno mai via, che restano incollati alla pelle, nel cuore, nei ricordi. E il 20 luglio 2001 è uno di quei giorni. Un ragazzo muore, Carlo Giuliani, ma non è una semplice morte. È un atto che grida, che ci sfida. Ed io non voglio nascondere la realtà dietro un velo di pietismo. Non voglio ridurre la sua morte ad una favola di innocenza, perché non era innocente. Era lì con l'estintore in mano, pronto a lanciare l'oggetto contro le forze dell'ordine, pronto a diventare parte di quella follia collettiva che si è scatenata a Genova. Non era il simbolo della protesta pacifica, non era il martire del popolo. Era un ragazzo, come tanti altri, spinto dalla rabbia, dalla frustrazione, da un sistema che non lo ascoltava. Ma la violenza non può mai essere la risposta. E nemmeno la giustificazione. La polizia, sì, ha sparato. Ha sparato troppo in fretta, senza ragionare. Ma è il gioco della violenza che ha preso piede. Il gioco della reazione immediata, senza riflessione, senza un attimo per fermarsi. E il risultato è una morte. La morte di un giovane, ma anche la...

G8: Genova sotto assedio

Posted on July 20th, 2001 at 7:00 PM | Tags: | 0 Comments
Mi sveglio, e il cielo è ancora grigio. Non sono a Genova, non ora, ma ogni immagine che arrivo a vedere da lontano mi scivola sotto la pelle come il freddo di un mattino senza sole. Lo so che qualcosa sta accadendo. La città, quella città, è un campo di battaglia, ma non lo capisco ancora davvero. Non lo so ancora. Le strade di Genova sono invase da un caos che sembra avere vita propria, e tutto intorno a me, qui, a Loano, è distante, ma vicino come un’ombra che si fa strada attraverso il mio sguardo. Il rumore mi entra nella testa, una scossa che si fa largo tra i pensieri, tra il sonno che non se ne va. Non ho ancora visto nulla di ciò che accadrà, ma lo sento, è nell’aria, come il presagio di una tempesta che non si può fermare. La paura è più concreta di qualsiasi immagine, è una sensazione che cresce, che mi fa stringere i denti, ma è come se avessi la consapevolezza che ogni passo che faremo ora cambierà qualcosa. Le immagini di Genova sono già dentro di me, senza che io le abbia davvero viste. Sono nella testa dei telegiornali,...

G8: La farsa incombe

Posted on July 19th, 2001 at 6:00 AM | Tags: | 22 Comments
#vortice. Mi sveglio, ma il sonno non vuole lasciarmi. È come se il mondo stesse respirando con me, lentamente, come se ogni battito fosse un respiro che non finisce mai, eppure c'è qualcosa nell'aria che mi fa sentire il peso di un attimo che sta per arrivare. Oggi è un altro giorno che non posso ignorare, eppure è come se già sapessi che non sarà come gli altri. Genova. Il G8. E io sono qui, a Loano, lontano da quella città, ma nel mio corpo, la distanza sembra annullarsi, sembra che la città stessa stia respirando dentro di me. I potenti sono in viaggio, i “potenti” del mondo, e si preparano a scendere in una Genova che, già da giorni, è stata trasformata in una fortezza. Come se l'incontro tra queste menti illuminate fosse la salvezza di tutto ciò che crolla. Mi chiedo, però, cosa aspettano davvero? Cosa sta per accadere in quella stanza chiusa, in quel teatro in cui le promesse si mescolano con il fumo dei sigari e il rumore delle monete che tintinnano nei loro vestiti impeccabili. Ma chi sono, questi potenti? Lo so, lo sappiamo tutti: sono quelli che non sentono il nostro respiro, che non...