Posted on March 11th, 2004 at 9:00 PM | Tags: Rivoluzione | 42 Comments
A volte il mondo si sgretola all’improvviso, senza un avviso, senza una crepa che ne annunci il cedimento. Eppure crolla. Si affloscia come un palazzo sventrato, lasciando dietro di sé solo polvere, macerie e un’eco sorda che si insinua tra i pensieri, scavando cunicoli dove si annida il dolore. Lo senti addosso anche se sei lontana, anche se sei al sicuro, anche se non ti tocca direttamente. Lo senti, e basta. E non se ne va. Siedo davanti alla televisione. Lo schermo trasmette immagini in sequenza, come colpi. Il volume è basso, ma è come se urlasse. Ogni parola attraversa l’aria come una scheggia. Bombe. Stazioni. Sangue. Madrid. Le voci dei giornalisti si rincorrono, si sovrappongono, si frantumano l’una sull’altra. Un collage di dolore confezionato per essere digerito in pochi minuti. Ma io non digerisco. Io sento ogni sillaba come un pugno, ogni immagine come una lama. Le notizie arrivano veloci, troppo veloci, e lasciano dietro di sé una scia di silenzio. Il caffè sul tavolo si è raffreddato, ma continua a emanare un profumo che si confonde con l’odore del legno, della casa, della routine. Un odore che tenta, invano, di ricordarmi che la vita va avanti, anche quando...
Posted on March 21st, 2003 at 7:30 PM | Tags: Rivoluzione | 0 Comments
Le luci della città sfumano in un grigio freddo, una nebbia che avvolge i pensieri e li spinge lontano, come se ci fosse qualcosa nell’aria che ci attira, ma non riusciamo a raggiungere. Le immagini scorrono senza pausa, ma nulla sembra mai andare dove dovrebbe. La guerra è una di quelle cose che non riesce a scivolare via. È lì, fissa, senza respiro, senza spazio per il pensiero che scorre libero. È un ingranaggio che morde tutto ciò che incontra, senza vergogna, senza remissione. Eppure, sono le parole a restare, più di tutto. L’interventismo senza giustificazione è una menzogna che non si può negare, ma che si nasconde dietro parole belle, quelle di “libertà” e “sicurezza”. Libertà di chi? Sicurezza di chi? Il vero volto di questa guerra non è quello che ci vendono. È una guerra per risorse, per dominare, per piegare i più deboli ad un sistema che si regge su menzogne. La realtà è che dietro quelle parole si nascondono altri interessi, quelli economici e geopolitici di chi ha il potere di decidere chi vive e chi muore, chi ha diritto a una vita e chi no. E poi c’è il tentativo di esportare la democrazia. Immaginate:...
Posted on February 15th, 2003 at 10:41 PM | Tags: Rivoluzione | 30 Comments
PARTE UNO. San Valentino, che ironia. Un giorno come tanti, un altro giorno come il giorno precedente, eppure la frenesia dei cuori rossi sembra distoglierci da ciò che davvero conta. Oggi, guardo la terra, e non vedo cuori disegnati su carta, non vedo rose rosse appoggiate su tavoli lucidi. Vedo crepe. Vedo fiumi che hanno smesso di scorrere come dovrebbero. Vedo un cielo che ha smesso di sorridere. L'amore, oggi, è consumato, svuotato. È diventato il paravento dietro cui ci nascondiamo, l’alibi perfetto per non guardare la verità negli occhi. Siamo in grado di esprimere amore, ma non siamo in grado di amare veramente la terra che ci ospita. E allora, mentre il mondo si ferma a celebrare un amore che non sa più di nulla, mi chiedo: che cosa ci stiamo perdendo davvero? Le vetrine brillano, le candele illuminano tavole imbandite, ma io non riesco a vedere il romanticismo. Non lo vedo nei regali che regaliamo a chi amiamo, ma non lo vedo nemmeno in quello che dovremmo custodire. Perché, nel bel mezzo di tutto questo, la terra, la nostra madre terra, è abbandonata a se stessa. Nessuno si ferma più a riflettere. Se guardiamo davvero, vediamo la sua...
Posted on February 14th, 2003 at 4:00 PM | Tags: Rivoluzione | 12 Comments
PARTE UNO. La luce di febbraio entra filtrando dalle tende. È un sabato, ma per me è solo un altro giorno. Il 14 febbraio, però, è diverso per chi lo celebra. Ci sono risate, cene eleganti, cuori di cioccolato, ma c’è anche il silenzio di chi non ha nessuno con cui condividerlo. Lo vedo scorrere, tutto questo rumore di amore che si riversa nelle strade, nei negozi, sulle pagine degli schermi. Il commercio ha preso il sopravvento, ha trasformato l’amore in una merce da vendere, da consumare velocemente. Non c’è niente di reale in tutto questo, non c’è nulla che resti. Eppure, è tutto ciò che conosciamo, ed è proprio lì che mi perdo. Mi guardo intorno. La mia casa è vuota, ma non è un vuoto che pesa. È una solitudine che respiro come l’aria fresca della mattina. Non mi manca nulla, non mi manca nessuno. In questo angolo di tempo, mi trovo. Le cose che mi circondano non mi chiedono nulla, non si aspettano nulla da me. Eppure, fuori c’è la folla che si ammasserebbe volentieri in un ristorante a mangiare un piatto che non sa nemmeno di loro, a ridere di qualcosa che non capiscono, a scambiarsi...
Posted on February 11th, 2003 at 11:58 PM | Tags: Rivoluzione | 82 Comments
L’Italia è sull’orlo di un precipizio. Ogni giorno, passo dopo passo, ci avviciniamo ad un punto di non ritorno, ma intorno a me la vita continua, apparentemente immutata. La gente vive, spera, ma in silenzio, nell’attesa di un cambiamento che non arriva mai. È come se ci fossimo persi, come se l'orizzonte fosse diventato un miraggio. Le strade sono un fiume di volti stanchi, segnati, che si mescolano in un flusso indifferente. Sono come me, eppure non sono come me. La crisi economica ci spinge a cercare di non pensare troppo, di non fare i conti con quello che non riusciamo più a cambiare. La politica? Le sue parole svaniscono nel nulla, disperse in un vuoto che nessuna promessa può riempire. Lo sguardo di chi mi passa accanto è perso nel futuro, ma il futuro sembra non esserci più. Le giornate si trascinano tra un’inquietudine e l’altra, mentre il peso della disoccupazione schiaccia, come un'ombra che si fa sempre più lunga. Le imprese chiudono, i posti di lavoro sono sempre più incerti, la paura diventa una compagna di viaggio quotidiana, difficile da sfuggire. Come si fa a vivere quando il pensiero di non riuscire ad arrivare a fine mese è...
Posted on August 20th, 2002 at 7:00 AM | Tags: Rivoluzione | 16 Comments
La verità è che non capisco il sarcasmo. Non lo capisco, e non lo voglio capire. Ci sono cose che non si dovrebbero dire così, in quel modo. Ma è come se tutti avessero un canale segreto che io non riesco ad ascoltare. Forse c’è una lingua che non parlo, o una frequenza che mi sfugge. E il sarcasmo è proprio quella frequenza. Quella vibrazione che lascia un sapore amaro in bocca, e non importa quanto io ci provi, non riesco a sentirla mai come la sentono gli altri. Sembra che tutti ridano insieme, e io sono l’unica che non capisce il gioco, il punto, la battuta che si nasconde dietro quelle parole taglienti. C’è una parte di me che, nonostante tutto, vorrebbe capire. Vorrei sentire il ridicolo, il piacere che ci si può prendere a giocare con le parole. Ma no. Il sarcasmo non mi sembra mai un gioco. Mi sembra qualcosa di diverso. Come se ogni battuta fosse una freccia che non colpisce mai il bersaglio giusto. La faccia sorridente che maschera una punta di veleno. Ed io, con quella faccia che cerco di decifrare, come se fosse un codice segreto che non mi è stato mai insegnato....
Posted on May 7th, 2002 at 9:00 AM | Tags: Rivoluzione | 40 Comments
Nel 2002, il mondo è un campo di battaglia, e non c'è giorno in cui il fronte non cambi. Le notizie si susseguono come onde in un mare in tempesta, ognuna più alta, più rumorosa, più distruttiva della precedente. L’economia, un mostro che morde e non si ferma, si sgretola lentamente come sabbia tra le dita, lasciando dietro di sé frammenti di vite, come pezzi di vetro frantumati. Noi, in mezzo a tutto questo, continuiamo a lottare, ci adattiamo, continuiamo a navigare, eppure qualcosa dentro si sta sgretolando. Non sono più solo numeri, grafici, e bilanci. Sono persone, famiglie, sogni che non torneranno mai più. Enron, la sua caduta, è l’ennesima tragedia che ci ricorda che il sistema è marcio, che l’inganno è diventato un gioco troppo grande per chiunque di noi. Io non posso fare a meno di chiedermi: che futuro ci aspetta davvero? Mi guardo intorno e vedo la scuola, quel posto che una volta ci dava speranza, che una volta ci faceva sentire parte di qualcosa. Ora, non è che più un luogo di sapere, ma di teorie astratte che non si applicano alla realtà. Cosa importa, quando la verità è che quelli che stanno in cima,...
Posted on April 25th, 2002 at 12:13 AM | Tags: Rivoluzione | 20 Comments
Cosa faresti se un giorno ti trovassi a vivere senza la persona che ti ha accompagnato per anni, senza il legame che ti dava senso? Quante volte hai pensato che nulla potesse rompervi, che niente avrebbe potuto separarvi, che la vostra forza fosse invincibile? Poi, la realtà ti sfida, e ti trovi a domandarti se davvero il filo che vi univa fosse così solido. È così fragile, il nostro pensare di essere invincibili, eppure ci troviamo a guardare il vuoto, quel vuoto che avanza lentamente ma inesorabilmente. E ti chiedi, ma com’è possibile che nulla duri? Che la roccia si sbricioli con un solo colpo, senza che nemmeno ce ne accorgiamo? Le illusioni ci intrappolano in gabbie invisibili. Pensiamo che tutto sia per sempre, e poi arriva il momento in cui tutto crolla. Un istante, una parola, una distanza che si fa troppo lunga. Non basta. Non c’è più niente. La memoria ti inganna e ti rende vulnerabile, come un viaggio senza meta, senza direzione. Ogni passo è incerto, eppure, continuiamo a camminare, con il cuore gonfio di ricordi che non possiamo più toccare. È la paura che ci guida, la paura di non riuscire a trovare la via, ma...
Posted on March 19th, 2002 at 1:37 AM | Tags: Rivoluzione | 0 Comments
Operazione Anaconda: è questo il nome dato all’ultimo atto, l’offensiva in cui centinaia di soldati americani scendono sulla terra irachena, pronti a rischiare tutto per cercare qualcosa che forse non troveranno mai. O forse sì. Lo so, non è popolare ammetterlo, ma io lo dico. Siamo stati addestrati a credere che la guerra sia giusta quando c’è un obiettivo, una ragione. Ma qual è la ragione di questa guerra? Lo stiamo ancora cercando, come se la risposta fosse dietro ogni roccia frantumata, dietro ogni corpo distrutto. La verità è che non c’è una risposta chiara. E non è mai stata chiara. Non per me. Non per loro. Il giorno che vedo l’inizio di Anaconda, c’è qualcosa di strano nell’aria. Non la solita frenesia che si respira in un’operazione militare, ma qualcosa di più profondo. Un silenzio che dice tutto, una consapevolezza che solo chi ha visto la guerra può capire. È come se il deserto fosse il palcoscenico di un dramma che non sappiamo nemmeno come raccontare. Le armi, le voci dei soldati, i comandi, tutto si fonde in un’unica grande massa. Non c’è alcuna speranza di salvezza. Solo una lotta che non si ferma mai. Ed è per questo...
Posted on March 5th, 2002 at 5:30 AM | Tags: Rivoluzione | 10 Comments
Mi sveglio, ogni mattina, con una domanda che mi solletica, mi graffia l'anima: «Chi sono veramente?» Un respiro che non trovo mai davvero, che non si ferma mai, eppure sembra non arrivare mai. La mia mente, come un campo di battaglia, ospita mille voci. C'è sempre quella di chi mi dice di fare di più, di essere di più, di adattarmi. C'è quella che sussurra: «Non è mai abbastanza». Ma dentro, in un angolo nascosto, c'è anche una voce che grida. Grida, si agita, si ribella. Mi guardo nello specchio e la domanda arriva, tagliente: «Sono davvero quella che mi dicono di essere?» Il riflesso è quello di una sconosciuta, ed è un'altra guerra dentro di me. Ogni passo che faccio sembra già scritto, come se tutto fosse un copione che qualcun altro ha scritto per me. La scuola, i genitori, gli amici, ognuno ha un’opinione, una risposta già pronta. Ma ogni volta che provo a seguire una strada diversa, qualcosa dentro si spezza. Voglio camminare da sola, voglio lasciare il segno con la mia impronta, non seguire quella che mi è stata imposta. Voglio scrivere il mio destino, ma ogni volta che cerco di farlo, il mondo mi riporta...