La solitudine dell’introspezione

Posted on December 22nd, 2024 at 5:47 AM | Tags: | 0 Comments
Sans Réponses Ti hanno mai detto che sei facile da capire? La verità, però, è che chi lo pensa non sa nemmeno chi sei Sono passati due mesi da quando ho fatto quel test, quello che definisce la tua personalità, quello che alla fine ti dice chi sei, chi saresti secondo degli schemi. Non ci ho creduto davvero, non pensavo fosse possibile che un insieme di domande potesse racchiudere chi sono. Eppure, quando mi è uscito il risultato, quando ho visto quelle lettere scritte in fila: INTJ, ho sentito qualcosa. Un brivido, come se avessi incontrato un vecchio amico, uno che conoscevo, ma che non sapevo fosse lì. Forse non l’avevo mai riconosciuto. INTJ. L'architetto. Quella mente strategica, il pensatore analitico. Un etichetta? Forse. Ma quanto di quella definizione corrisponde davvero a me? Non posso rispondere con certezza. Eppure, una parte di me ha riconosciuto quel riflesso. Quella mente che va oltre, che guarda oltre l’apparenza, che analizza ogni piccolo dettaglio. E che, alla fine, si perde nell’infinità di possibilità, senza mai trovare un punto fermo. Sono stanca di superficialità. Stanca di questa mancanza di profondità. Non mi interessa sapere tutto delle persone, mi interessa scoprire il mondo, la sua...

Il buco nero

Posted on April 11th, 2019 at 6:30 AM | Tags: | 0 Comments
Prima foto di un buco nero Il 10 aprile 2019 rimarrà scolpito nella memoria collettiva come il giorno in cui l’umanità ha messo a fuoco l'invisibile. La prima immagine di un buco nero, quella che non credevo di poter mai vedere, emerge come una testimonianza di quanto il nostro desiderio di conoscere possa spingersi oltre l'orizzonte del comprensibile. È come se il velo dell'ignoto fosse stato sollevato, solo per rivelare una profondità in cui ci perdiamo e ci ritroviamo. Non posso fare a meno di riflettere su quanto questa immagine rappresenti un trionfo della scienza. Osservare il buco nero di M87, così lontano eppure così intimo nella nostra visione, è come scrutare nel cuore pulsante del mistero stesso. La gravità che curva la luce, che ci separa dalla comprensione totale, è stata finalmente documentata. Non è solo un'osservazione scientifica; è una finestra su ciò che sfugge alla nostra percezione quotidiana. Mi colpisce il pensiero che Stephen Hawking, colui che ha svelato molte delle leggi che governano l’universo, non sia stato qui per vedere questa meraviglia. La sua voce avrebbe potuto aggiungere uno strato di comprensione a questa scoperta, di certo avrebbe celebrato questo passo titanico nel cammino della nostra conoscenza....

Quando il silenzio esplode

Posted on June 23rd, 2003 at 10:22 PM | Tags: | 0 Comments
Se il silenzio è pieno di possibilità, allora il vuoto è il luogo dove tutto può accadere. Ma noi sapremo riconoscerlo? Sapremo cogliere quel momento in cui il tempo si piega e ci offre un’altra possibilità? La luce di gennaio taglia la stanza come una lama, fredda e indifferente. Il caffè è ancora troppo caldo, ma non importa: lo bevo comunque, cercando disperatamente un senso a questa mattina che si trascina senza direzione. Mi ritrovo a fissare il vuoto, letteralmente. Sullo schermo del mio vecchio computer, c’è una schermata piena di numeri e diagrammi. La teoria della relatività. Mi affascina e mi devasta nello stesso momento. Penso a Einstein, al suo genio che si confrontava con un mondo che ancora non sapeva ascoltarlo. Cosa significava per lui dimostrare che il tempo non è un’illusione, ma qualcosa che si piega, che si deforma? Il concetto di spazio-tempo mi cattura. Un intreccio perfetto, eppure fragile, dove ogni particella è legata alle altre da un filo invisibile. È strano, ma mi fa sentire meno sola. Come se ogni decisione, ogni errore, ogni frammento della mia esistenza avesse un peso, un’eco che si propaga nell’universo. E poi c’è quella formula: 𝐸=𝑚𝑐2. Energia e materia,...

Il prezzo dell’infinito

Posted on February 2nd, 2003 at 5:30 PM | Tags: | 0 Comments
Ogni conquista ha un costo, e nell'eco del silenzio siderale giace il tributo più alto # [Febbraio, 01.] Il cielo, oggi, è di un azzurro impeccabile, come se il mondo non volesse ricordare ciò che è accaduto ieri. Il Columbia, simbolo di sogni, ambizioni e audacia, è diventato cenere. Sette vite spezzate. Sette promesse non mantenute. Ogni volta che guardo il cielo, mi chiedo: «Ne vale davvero la pena?» Raggiungere le stelle sembra un atto eroico, ma c'è sempre un prezzo da pagare. L'universo, indifferente, ci osserva mentre tentiamo di piegare le sue leggi. Ci sfida e ci spezza. Penso ai volti di quegli astronauti. Cosa hanno provato in quei minuti? Paura? Orgoglio? La consapevolezza di aver dato tutto per qualcosa di più grande di loro? Mi paralizza il pensiero della loro ultima consapevolezza. «Non siamo invincibili.» Eppure, continuiamo a dimenticarlo. Ogni errore, ogni cedimento ci rammenta che siamo fragili, che la perfezione è un’illusione. Ma è proprio questa consapevolezza che ci rende umani. Rifletto sul perché ci spingiamo oltre i limiti. È per arroganza? O forse perché il nostro spirito non accetta confini? Non riusciamo a stare fermi, ad accontentarci. La Terra è troppo piccola, troppo prevedibile. Esplorare è...

L’infinito sopra di noi

Posted on March 1st, 2002 at 12:00 PM | Tags: | 0 Comments
Un satellite si stacca dalla Terra, portando con sé i nostri occhi e la nostra inquietudine. Scruta il cielo. Scruta noi # Ci siamo. Envisat è in orbita, un nuovo guardiano tecnologico che sfida la gravità e si posiziona nel vuoto immenso dello spazio. Da quassù, il mondo appare come un'immensa sfera blu e bianca, così bello da togliere il fiato, così fragile da spezzarlo. Mi chiedo se siamo consapevoli di ciò che significa essere osservati, non solo da occhi umani, ma da una macchina che vede oltre. «Osservare è capire» dicevano i filosofi. Ma cosa cerchiamo davvero di comprendere? Questo satellite non è solo un pezzo di metallo che orbita intorno alla Terra. È il simbolo di un'umanità curiosa, ossessionata dall'idea di conoscere, di controllare, di anticipare. Guardiamo il cielo non solo per capire gli altri mondi, ma per capire noi stessi. Envisat è un po' come uno specchio. I suoi sensori non riflettono il nostro volto, ma i nostri effetti. Misurerà l'inquinamento, monitorerà il clima, osserverà i cambiamenti che abbiamo inflitto al nostro pianeta. Sarà testimone delle nostre decisioni, dei nostri errori, delle nostre ambizioni. Ci giudicherà in silenzio. Se il satellite potesse parlare, cosa direbbe? Osservando le...