Oltre il nostro silenzio perduto

Posted on January 2nd, 2005 at 10:04 AM | Tags: | 0 Comments
Ci sono tracce che non possiamo cancellare, non importa quanto tentiamo di fuggirne # La notte è silenziosa, come se il mondo stesso avesse deciso di fermarsi. Non c’è nulla di speciale in questa sera di gennaio, eppure qualcosa si muove dentro di me, come un lento e costante battere del cuore. Quattro anni. Quattro lunghi anni di parole non dette, di cambi di numero e di distanze infinite. Eppure, eccoci qui, a parlare ancora. A pensare a te. A me. Perché non riesco a dimenticarti? Ho cambiato tutto. Gli amici, la zona, il numero, le abitudini. Ma la tua voce è ancora lì, persistente, a farmi compagnia nelle notti in cui non riesco a dormire. È strano come il ricordo di qualcuno possa rimanere intrappolato dentro di te come un sogno che non si dissolve mai. Quella telefonata. L’avevo evitata per mesi, per anni. Ma stasera non c’è stata alcuna resistenza. Ho chiamato. E tu, con la tua voce calma, che mi dicevi di non cancellare mai niente di noi, di non cercare di dimenticarti. E ho pianto. Non è stato un pianto violento, non è stato un pianto liberatorio. Era una sorta di resa. Come se, alla fine,...

Il silenzio dopo l’eco

Posted on January 1st, 2005 at 9:00 AM | Tags: | 0 Comments
Mentre l’anno vecchio si dissolve, il nuovo anno risplende come una promessa # È il primo gennaio 2005. La notte è immobile, la città è deserta. Il gelo delle strade si fonde con l’inquietudine del passaggio del tempo. Non c’è il solito frastuono, nessun applauso, nessuna folla. Solo il silenzio rotto dal lontano rimbombo dei fuochi d’artificio, ormai svaniti in un cielo nero, striato di colori effimeri. La terrazza su cui mi trovo è vuota, solo io e il vuoto che mi circonda. Ogni passo risuona forte, come una provocazione. L’aria è fredda, ma non è il freddo fisico a togliermi il respiro. È il freddo delle cose che non si dicono, degli anni che passano e delle ombre che si allungano senza che tu possa fermarle. Mi fermo un attimo. Respiro. Nell’aria, un odore sottile. Non è il profumo dei fiori, né quello dei cibi che tanto avrei voluto avere a questa tavola. No, è un miscuglio di polvere, di terra bagnata e di ricordi. La città dorme, ma in questo momento tutto mi sembra così vivo, così pulsante. Penso al passato che scompare inesorabile, ai momenti che non torneranno mai più. Le risate di chi non è più...

Dove le stelle vegliano

Posted on August 26th, 2004 at 11:30 PM | Tags: | 0 Comments
PARTE UNO. PARTE DUE. Nel deserto bruciato dal sole, sussurri di vento portano l’eco dei lamenti, mentre le ombre delle rovine raccontano storie mute di speranza infranta e destino incerto, dove il cielo sembra piangere lacrime di fuoco sopra un terreno intriso di dolore e disperazione. «Eclipse – Dedicata alla guerra in Iraq» La guerra non è mai un capitolo che si può chiudere. Rimane nel silenzio delle ombre # Oggi, il dolore ha bussato alla porta dell’Italia con una crudele notizia: Enzo Baldoni, giornalista coraggioso e incrollabile difensore della verità, ci ha lasciati. Il deserto iracheno, teatro di orrori inenarrabili, ha reclamato la sua vita, portandolo via da noi troppo presto. La sua penna, affilata come una spada e sincera come il cuore di un bambino, ha sempre cercato la verità, anche quando era nascosta nelle pieghe più oscure della realtà. Attraverso i suoi reportage, ha dipinto un quadro vivido e crudo del mondo, mettendo in luce le ingiustizie e le sofferenze dei più deboli. L’Italia piange la perdita di un figlio valoroso, un uomo che ha sempre osato alzare la voce contro l’ingiustizia e l’oppressione, senza mai piegarsi di fronte alle minacce o alle difficoltà. La sua memoria...

Tra stelle cadenti e sogni sussurrati

Posted on August 11th, 2004 at 1:28 AM | Tags: | 0 Comments
Il cielo è un manto di enigmi, un abisso in cui perdersi senza ritorno, e ogni stella che cade sembra portare via un pezzo di me # Sono sulla spiaggia, seduta su una stuoia ruvida che sa di salsedine e vento. Il mare di notte ha un profumo diverso: non è il sale che senti di giorno, invadente e diretto. È un aroma più sottile, quasi dolce, che si mescola al legno umido delle barche tirate in secca. Le onde si infrangono con un ritmo lento, ipnotico, e il loro rumore è un promemoria della costanza: il mare non si ferma mai. Sopra di me, le stelle. Innumerevoli, come granelli di sabbia che qualcuno ha lanciato nel cielo per sfida. Ogni tanto, una si stacca, attraversa l’oscurità con una scia luminosa. È un momento breve, un battito di ciglia, ma sufficiente per far nascere un desiderio. Desideri… Chi non ne ha? Alcuni sono banali, come il bisogno di una felicità che non si definisce mai davvero. Altri, invece, sono segreti, pesanti come rocce, impossibili da pronunciare ad alta voce. Stasera, sotto questo cielo eterno, i miei desideri si mescolano con le stelle. Penso al futuro. A tutte le scelte che...

Venti anni di mare

Posted on July 8th, 2004 at 9:30 PM | Tags: | 18 Comments
Ogni onda che si infrange è una storia che non abbiamo vissuto. Eppure, qui, oggi, mentre il vento di Alassio sussurra al mio orecchio come un vecchio amico che conosce ogni angolo nascosto della mia anima, tutto appare come una memoria da ricostruire, come un frammento che rifiuta di restare al suo posto. Il mare, il cielo, la sabbia sotto i piedi, tutto è sempre stato lì, eppure, adesso, mi appare diverso, come se ogni dettaglio mi stesse guardando con occhi nuovi, come se mi stessi svegliando da un lungo sonno, o forse da un sogno troppo intenso per durare. Vent'anni. Vent'anni di me stessa, eppure, qui, tra questi scogli, il tempo sembra restare sospeso. Il sole scalda il mio viso, ma sotto i piedi la sabbia è fredda, un piccolo richiamo alla realtà che il calore di questa giornata pare volere ignorare. Il sale nell’aria pizzica le labbra, un sapore che non è mai solo salato, ma un misto di ricordi dolci e amari, di amori mai vissuti e speranze mai espresse. Un nodo che non riesco a sciogliere, un filo invisibile che mi lega a un passato che non posso più toccare, ma che continua a bruciare dentro,...

Il segreto di Marlon

Posted on July 1st, 2004 at 9:30 PM | Tags: | 0 Comments
Sai cosa resta di un segreto non detto? Non è un qualcosa che si dissolve, come ci si potrebbe aspettare. No, resta lì, nell’ombra, brillando impercettibile, sfuggente, ma indomabile. Anche quando tutto intorno è buio e le parole non vengono più sussurrate, anche quando non c’è più chi possa custodirlo. Resta. Brilla. È lì che ci ricorda di noi, come una cicatrice silenziosa, come un respiro che si fa largo nel nulla. La notizia mi ha raggiunta come un'onda, lenta e inesorabile, proprio mentre stavo spegnendo la radio, quel gesto ormai automatico nel silenzio della sera che accompagna la fine della giornata. Marlon Brando è morto. Tre parole, dette senza enfasi, con la stessa freddezza di chi annuncia un acquazzone imminente, come se fosse qualcosa che doveva succedere, qualcosa che non ha bisogno di essere pianto. Ma in quelle parole c’era qualcosa che mi ha fermata, qualcosa che mi ha preso d’improvviso, come una mano invisibile che stringe forte il cuore. Ho messo le mani sul tavolo della cucina, cercando qualcosa di solido, qualcosa che mi radicasse, mentre sentivo il peso di una presenza che non avrei mai incontrato, ma che in qualche modo mi aveva segnata in un angolo...

Un Anima senza Confini

Posted on June 10th, 2004 at 8:30 PM | Tags: | 30 Comments
Stasera il mondo ha smesso di respirare come faceva prima. C'è una crepa nell’aria, una fenditura che attraversa il tempo e si fa spazio tra le ossa. Non so quando ha cominciato a farsi sentire, se con le prime gocce di pioggia o con le note che la radio ha lasciato andare nell’aria come una confessione a mezza voce. Ma so che adesso c’è. Ed è viva. Ed è presente. Una mancanza che ha il sapore pieno di chi è stato troppo, di chi ha dato tutto, e adesso non c’è più. Ray Charles se n’è andato. E non è solo un corpo che smette di muoversi, non è solo un nome che si spegne sui giornali. È qualcosa che si slaccia dentro, una corda che si spezza e lascia un suono che non si può dimenticare. Il mondo era più intero quando lui cantava. Era più caldo, più umano, più vero. Ogni parola che pronunciava era una lama affilata e insieme una carezza, un graffio che guariva, una ferita che ti faceva sentire vivo. C’è un silenzio stasera che pesa più di mille voci. Il silenzio dopo la musica, quello che resta quando tutto si è fermato ma tu...

Petali che ballano, colori che urlano

Posted on April 4th, 2004 at 3:00 AM | Tags: | 10 Comments
Milano si sveglia così, in una mattina che non ho deciso io, con la luce che squarcia le tende come se avesse un’urgenza, come se non potesse più aspettare. L’aria mi colpisce in volto come uno schiaffo dato da qualcuno che ti ama troppo per lasciarti dormire ancora. È glicine e vita. È l’odore delle cose che ritornano anche quando non le hai chiamate. Mi alzo senza capirne il motivo, come se un filo invisibile mi trascinasse fuori dal letto. Cammino scalza, sento il pavimento che ha ancora la memoria del freddo, ma è un freddo che si ritira, che cede il passo, che si arrende. Il caffè borbotta nella moka come una voce che si sveglia stanca. Ma fuori, oltre il vetro, c’è qualcosa di più forte. Il profumo dell’aria entra con violenza, si prende lo spazio, sovrasta tutto, anche le mie abitudini, anche il mio bisogno di restare ferma. Apro la finestra e non sono io a guardare il mondo: è il mondo che mi guarda, che mi inghiotte, che mi sputa fuori con una nuova pelle. Milano non è solo città. È rumore e asfalto, sì, ma oggi è anche linfa e rabbia e canto. La primavera...

Memorie di una liberazione

Posted on January 27th, 2004 at 12:39 AM | Tags: | 20 Comments
Ci sono giorni che non smettono mai di gridare, anche quando il tempo tenta di soffocarli. Rimangono sospesi, come lame d’aria fredda che tagliano la pelle senza lasciar traccia visibile, ma penetrano fino all’osso. Per quelle persone, quel giorno non fu soltanto una data. Fu uno spartiacque tra la morte e il ritorno a qualcosa che somigliava alla vita. Un confine sottile, teso come il filo di un rasoio, tra l’incubo e la speranza. Eppure, il vento che tagliava il cielo e il gelo che scavava nella carne non li toccavano più. Il loro dolore aveva scavato un abisso troppo profondo, un’assenza troppo vasta per essere colmata da qualcosa di così banale come il freddo. Vedo il sole che si affaccia timido sopra un orizzonte che non conosce più confini. La sua luce è incerta, quasi esitante, come se temesse di toccare quella terra maledetta, di illuminare il passato che ancora trattiene il fiato. Dentro di me si muove un’eco lontana, un tremore sottile. Un’ombra che non si dissolve. Quel raggio, quel misero frammento di luce, sembra l’ultimo battito di un cuore dimenticato, l’ultima pulsazione di un’umanità che non dovrebbe esistere più. Ma loro, loro erano già oltre la luce....

Ritmi che scolpiscono anime

Posted on October 9th, 2003 at 10:01 PM | Tags: | 20 Comments
Ci sono momenti in cui la musica non è solo suono, ma sangue che scorre nelle vene, e il suo battito non lascia scampo. La musica è il battito del cuore che non riesce a fermarsi, che ti attraversa come una corrente invisibile. Non importa dove ti trovi, lei ti trova, ti cattura, ti lascia senza fiato. Non è mai solo rumore, non è mai solo melodia: è la sostanza stessa della vita, quella che fa muovere tutto, quella che ti avvolge, che ti consuma e che ti lascia brandelli di te stesso sparsi in ogni angolo. La musica non è un sottofondo, non è un abbellimento, è la carne che respira sotto la pelle, è il battito che non puoi ignorare. Quando penso a S., il suo nome non è solo un suono. È una presenza, un qualcosa che va oltre l'idea di persona. Non è solo il ricordo di qualcuno che è stato, ma un’ombra che continua a camminare al mio fianco, come una cicatrice che non si rimargina mai del tutto. L’ho conosciuto in un’epoca che sembrava avere il respiro di una notte infinita. Lì, dove la musica diventa carne, dove ogni battito sembrava pulsare allo stesso...