La paura che cresce silenziosa

Posted on March 14th, 2003 at 11:32 PM | Tags: | 52 Comments
Un virus che si insinua tra le crepe del mondo. Come un ladro nella notte, senza fare rumore, ma portando via tutto ciò che consideravamo certo. La paura è diventata la nostra compagna quotidiana. Un’ombra che non ci lascia più, nemmeno per un istante. Non si tratta più di qualcosa di lontano, di un nome che vediamo sui giornali. No, è dentro di noi, si muove tra le pieghe di ogni pensiero, di ogni respiro. Si fa sentire come un peso che si accumula sulle spalle, un ingombro che cresce, che non puoi più ignorare. Il mondo è scosso dalla SARS, un nuovo nemico invisibile che ci sta mettendo alla prova, come mai prima d’ora. Non è solo un virus: è una lezione. Un monito a tutti noi. Come se l’universo avesse deciso di scuoterci, di farci rendere conto di quanto fragile sia l’equilibrio in cui viviamo. Ci chiediamo: cos’altro crolla? Quante altre certezze sono destinate a frantumarsi davanti a qualcosa di così piccolo, di così invisibile? E in mezzo a tutto questo, la scuola continua. Ogni giorno, ci sediamo davanti ai nostri banchi, i libri aperti, i compiti da fare, i numeri da risolvere. Matematica, geometria, formule che sembrano...

Napster Scomparso: L’Ultima Canzone

Posted on September 4th, 2002 at 11:40 AM | Tags: | 20 Comments
La barra di avanzamento si ferma, il cursore lampeggia. Riprovo. Nessuna risposta. Chiudo e riapro, il programma non si connette. La rete è muta, come se qualcuno avesse premuto un interruttore e spento tutto. Mi affaccio alla finestra, la notte è immobile. Milano dorme, ignara. Napster è morto. O almeno, non è più quello che conosco. Un mondo si chiude e io rimango qui, davanti allo schermo, con una playlist interrotta e il vuoto che avanza. Due anni di esplorazioni, di scoperte, di emozioni vissute in mp3. Due anni in cui il suono di un modem che si connetteva ad Internet era l'inizio di un viaggio. Bastava digitare un nome, una canzone, un artista, e il file appariva come per magia. I Megabyte scorrevano come un fiume sotterraneo, invisibile, inarrestabile. Ogni brano era una porta su qualcosa di nuovo, una libertà senza confini. Ed ora? Ora il fiume si è prosciugato. Era rubare? Forse. Ma non mi importava. Importava la scoperta, il battito accelerato quando trovavo un brano raro, il suono della mia adolescenza che prendeva forma. La musica non era più solo un oggetto da comprare, era un diritto, un atto di ribellione, una dichiarazione d'esistenza. Ogni file scaricato...

Genialità e Solitudine

Posted on March 24th, 2002 at 9:00 PM | Tags: | 24 Comments
Una mente nascosta # Il silenzio della stanza è come un respiro che si ferma nel momento in cui il film inizia, eppure il rumore delle sue parole mi segue, mi graffia, mi pervade. Non c'è un respiro che non si intrecci con quello che vedo, con quello che sento. La mente è un labirinto, eppure il suo percorso è inevitabile, come un cammino che non puoi evitare, anche se sai che potrebbe portarti da qualche parte che non conosci. La storia di Nash è un piccolo viaggio dentro la solitudine di chi ha visto il mondo con occhi diversi, ma non l'ha mai potuto raccontare. Quante volte non raccontiamo noi stessi? Quante volte la nostra mente è costretta a fare i conti con il mondo che non capisce? Eppure, è in quel mistero che si nasconde la verità. Il film non è solo la storia di un genio, ma di un uomo che perde se stesso per trovare una verità che nessuno capisce. Non è la genialità che mi colpisce, ma il disorientamento, il caos che emerge quando la mente si fa terra di conquista di qualcosa che non possiamo toccare. La sua ricerca è disperata, come un grido...

Voci Inascoltate, Silenzi Difficili

Posted on February 15th, 2000 at 4:26 AM | Tags: | 24 Comments
In fondo, ci sono silenzi che pesano come macigni. A volte, il vuoto che lasciano non è assenza, ma una presenza così densa da togliere il respiro. Mi è sempre sembrato che i ragazzi, la mia generazione, parlassero a vuoto. Le loro risate, le battute senza senso, come onde che si infrangono senza lasciare traccia. Eppure, in un angolo remoto di quel rumore, c’è stato un suono che ha spezzato la quiete. Lui. Il ragazzo che mi ha fatto vedere oltre, che mi ha costretto a confrontarmi con una realtà che non avevo mai voluto guardare. È seduto in fondo alla classe, quasi invisibile, ma la sua presenza è come un’ombra che sfida ogni luce. Il suo volto è distante, ma i suoi occhi... quei suoi occhi, dicono di più di mille parole. C’è una calma inquietante in lui, qualcosa che sembra non appartenere a questo mondo di maschere e finzioni. Un mondo in cui tutti si sforzano di sembrare ciò che non sono, dietro sorrisi facili e parole senza valore. Lui, invece, è un enigma, un ragazzo che si fa sentire senza bisogno di alzare la voce, senza cercare l’approvazione di nessuno. Ogni gesto che fa, ogni parola che...