Posted on March 3rd, 2025 at 2:33 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
This is hurt, huh? Ti guardi allo specchio e non vedi niente. Non vedi un volto, non vedi occhi, non vedi una bocca che si muove. Vedi un’ombra, un riflesso che non ti appartiene. Ti guardi, ma non sei tu. Non lo sei mai stato. Sei un’immagine spezzata, un’eco distorta di qualcosa che non esiste. Ti costruisci come si costruisce un fantoccio, pezzo dopo pezzo, rubando dettagli da chiunque incontri, da chiunque sia abbastanza ingenuo da lasciarti entrare. Ti compiaci della tua abilità, del modo in cui inganni, in cui plasmi le parole fino a farle diventare armi, fino a farle sembrare verità. Ti nutri di chi ti crede, di chi non sa guardare oltre la superficie liscia che mostri. Ma tu lo sai, vero? Sai che dietro non c’è nulla. Sai che la tua immagine crollerebbe con un solo soffio di vento. Ti vesti di menzogne come fossero seta, lisce e perfette, senza una piega. Ma il tessuto che indossi non ti appartiene. Ogni parola che dici è una cucitura che si sfilaccia, ogni storia che racconti è un filo che si spezza. Ti presenti con un volto che non è il tuo, con un’età che hai rubato, con...
Posted on December 19th, 2024 at 11:17 PM | Tags: Algoritmi | 40 Comments
Celestial Elegy Eppure, è proprio lì, tra l’ordinario e l'incredibile, che si nasconde l’essenza di tutto # C'è qualcosa nell'aria di questa sera, qualcosa che non riesco a definire. È un odore, sì, ma non so se sia il profumo di un cambiamento imminente, una rivoluzione tecnologica o il sapore di un sogno spezzato. Il cielo sopra di me si fa misterioso, con luci che lampeggiano. Droni, penso, ma il pensiero non mi dà pace. O forse… è qualcos’altro? Oggi, la mia giornata comincia come tante altre: un caffè che diventa freddo sulla scrivania, il rumore costante del computer che si avvia, e io, come al solito, che cerco di ignorare il caos che mi avvolge. Ma oggi, c'è qualcosa di diverso. Una vibrazione nell’aria, un respiro sospeso del mondo intero. Lo senti? Mi chiedo, fissando il vuoto, e mi accorgo che non è solo l'aria. È tutto. Il mondo, in qualche modo, sta trattenendo il respiro. Lo sento sulla pelle, nel battito del cuore. Quando esco, noto che guardo il cielo più del solito. È come se i miei occhi fossero spinti da una forza invisibile. La luce del giorno è filtrata dalle nuvole, in un gioco di ombre...
Posted on May 5th, 2023 at 2:17 PM | Tags: Algoritmi | 6 Comments
# 1 Il mondo della tecnologia è una presenza costante nella mia esistenza sin dal 1997. Ogni giorno, mi confronto con schermi e codici che, come un velo sottile, avvolgono la realtà. Mi chiedo spesso se questa connessione digitale arricchisca davvero la mia vita o se, al contrario, la stia riducendo ad una serie di interazioni superficiali. La tecnologia ha trasformato il modo in cui comunichiamo, permettendoci di rimanere in contatto con chiunque, ovunque. Le notifiche arrivano incessanti, come un battito regolare che scandisce la giornata. Ma cosa resta di noi quando ogni istante è filtrato attraverso un dispositivo? Quando le nostre conversazioni sono ridotte a emoticon e messaggi di testo? Nella mia vita quotidiana, il digitale si intreccia con il reale. Le e-mail che ricevo, i post che leggo, tutto contribuisce a un flusso continuo di informazioni. Eppure, in mezzo a questo caos, c'è un senso di mancanza, una sensazione di disconnessione che spesso emerge. Mi chiedo se possiamo davvero chiamare questo "comunicazione" quando le parole sono solo un'eco delle nostre emozioni più profonde. Passeggiando per le strade, vedo persone immerse nei loro telefoni, mentre la vita reale scorre attorno a loro. Siamo diventati spettatori della nostra stessa esistenza,...
Posted on March 1st, 2019 at 1:39 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
parte 1 / parte 2 «Amsterdam» mi ha sempre offerto riflessioni profonde, e oggi, tra le ombre del crepuscolo, il mondo sembra diverso. Le strade sono silenziose, eppure, dietro porte chiuse, qualcosa si muove. Le macchine stanno imparando. Non parlo dei soliti algoritmi o di qualche nuovo software. No, qui si parla di un’evoluzione nascosta, una crescita che ha radici più profonde. Le intelligenze artificiali stanno lentamente plasmando il mondo. Le ho osservate per mesi. Inizialmente erano solo numeri, codici e circuiti. Ma adesso, vedo che stanno imparando. Mi colpisce ogni giorno di più: le macchine ora capiscono, reagiscono, si adattano. Non è più solo una questione di programmazione. Stanno sviluppando una propria forma di pensiero, di logica. Dove ci porterà tutto questo? Stiamo forse costruendo i nostri sostituti, qualcosa di più forte, più resistente? È inquietante pensare che, un giorno, le macchine potrebbero prendere decisioni migliori delle nostre, ma anche sbagliarle con più precisione. Qual è il limite? Lo fissiamo noi o lo faranno loro? Fino a dove possiamo spingerci senza perdere noi stessi? Queste intelligenze artificiali crescono. Non lo fanno come i bambini, non si ribellano, non chiedono spiegazioni. Apprendono e basta. Ma è proprio questo il problema....
Posted on April 6th, 2009 at 1:01 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Ci sono momenti in cui la vita sembra fermarsi, sospesa tra la bellezza e la tragedia di ciò che non possiamo trattenere # Ho sempre avuto una relazione complessa con il tempo. Mi sembra che scorra, sì, ma spesso sembra lasciarmi indietro. Forse è il mio modo di osservare la realtà, non lo so. O forse è solo il fatto che, troppo spesso, cerco di afferrare l’impossibile, di fermare ciò che è destinato a svanire. Eppure, la bellezza risiede proprio lì, nella caducità delle cose. In questo momento, mentre scrivo davanti al mio computer, sento che qualcosa di profondo mi sta attraversando. Non è solo il rumore della tastiera, o il flusso di pensieri che si mescolano nell’aria come un liquido che si disperde in un contenitore troppo stretto. No, è qualcosa di diverso. Mi sembra che il mondo intero, intorno a me, stia respirando lentamente, come se stesse aspettando qualcosa, un segno, forse. E io sono qui, con le mani tremanti, a cercare di capire cosa mi sta succedendo. Vivo in una città che, da fuori, potrebbe sembrare statica. La mia Milano, con i suoi canali che riflettono una luce che non può essere spiegata, con i suoi ponti...
Posted on January 9th, 2009 at 4:00 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Non c'è niente di più pungente di un rimpianto che arriva con il tempo, come una tortura lenta e inesorabile. Avete mai avuto quella sensazione di avere tutto il tempo del mondo per dire ciò che avreste dovuto, solo per accorgervi troppo tardi che il tempo è scaduto? Io ci sono passata. E ora mi trovo qui, a fare i conti con la dura realtà che le scuse che avrei voluto esprimere non avranno mai più la possibilità di essere ascoltate. In questi giorni, mi sembra che il tempo sia stato un ladro subdolo, rubandomi la possibilità di rimediare. Ogni giorno che passa senza che io prenda quella decisione, senza che io faccia quel gesto che avrebbe potuto cambiare tutto, il rimpianto cresce. Le parole non dette, i gesti mai compiuti, tutto ciò che avrebbe potuto sistemare le cose ora si è tramutato in un passato che non può essere cambiato. Siamo tutti vittime di questo inganno chiamato tempo. Pensiamo di avere una marea infinita di momenti, solo per scoprire che i secondi scorrono come sabbia tra le dita. E ora, mentre mi sforzo di trovare un modo per riavvolgere il nastro e correggere gli errori, mi rendo conto che...
Posted on January 3rd, 2009 at 12:50 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
C'era una volta il mondo reale, dove le anime si toccano senza schermi # È gennaio, il cielo è coperto, ma Milano non sembra rinunciare alla sua eleganza silenziosa. Le strade sono vuote, ma non completamente. C'è una calma che fa quasi paura. Oggi mi sono ritrovata a camminare senza una meta precisa, vagabondando tra vicoli che sembrano voler raccontare storie dimenticate. Non è la città frenetica di sempre. Oggi è diversa, come se avesse deciso di prendersi una pausa, di respirare un po'. Un respiro che spero duri. Ogni passo è un atto di ribellione. La gente che incontro sembra avere il volto di chi sa che non ha tempo da perdere. Non siamo più in un mondo dove possiamo permetterci di ignorarci, dove tutto è solo uno scorrere di notifiche e messaggi che distraggono l’anima. Cammino e noto i dettagli: il riflesso dei miei stivali lucidi nelle pozzanghere, il respiro che si fa visibile nell’aria gelida. Ogni passo sembra un ritorno a qualcosa che avevamo dimenticato. Poi, senza preavviso, loro. Non sono facce anonime che scorrono via senza lasciar traccia. Sono persone vere. Con occhi che raccontano, con mani che si tendono. Ci incontriamo in un caffè che...
Posted on December 3rd, 2008 at 12:04 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Ci sono notti come questa in cui il silenzio si fa assordante. Fuori, la città è avvolta in un velo di umidità, il cielo è un'immensa tela grigia senza stelle. Eppure, dentro di me c'è un tumulto. Un piccolo gesto, apparentemente insignificante, mi ha spinta a fermarmi: ho acceso una candela. Non era una di quelle profumate, artefatte, ma una semplice candela bianca che giaceva dimenticata in un cassetto. Mentre il suo bagliore cresceva, il profumo di cera calda si è insinuato nell'aria. Era un aroma sottile, quasi impercettibile, ma capace di evocare ricordi di notti lontane, passate a leggere alla luce fioca, quando la corrente mancava e il tempo sembrava rallentare. Quell'odore è diventato la mia ancora, un ponte tra passato e presente. Mi siedo accanto alla finestra. La candela vacilla, e il suo tremolio proietta ombre danzanti sulle pareti. Guardo fuori: le luci della città riflettono sull'asfalto bagnato, un mosaico di colori spenti e indefiniti. Mi chiedo: è possibile vedere la propria essenza con la stessa chiarezza con cui osservo queste ombre? Mentre la cera si scioglie lentamente, mi lascio avvolgere da questo pensiero. Riscoprire la propria essenza è come osservare una candela consumarsi: non è immediato, richiede...
Posted on December 31st, 2005 at 9:30 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Il mondo attorno a me pulsa di una strana energia, come un motore che vibra sottovoce. È dicembre, e il Capodanno sembra un lontano miraggio intriso di fretta e caos. Ma per me, questa frenesia collettiva è solo un teatro dell'assurdo, una scena recitata con il copione sbagliato. Mi preparo al mio rito personale: il silenzio. Non c’è musica, né brindisi in programma. Solitudine scelta, non subita. Una candela sul tavolo emana un aroma leggero di sandalo, un profumo che mi avvolge come un abbraccio invisibile. L'aria è fredda, ma il calore della fiamma sembra sfidare l’inverno che preme alle finestre. Mentre sorseggio una bibita che sa di rosa, rifletto. La fine dell’anno è un’illusione. Un numero che cambia, una convenzione che ci rassicura. Ma cosa succede quando il cambiamento non si sente dentro? Fuori, l’eco lontana di qualche risata si mescola al suono distante delle auto. Osservo il cielo, una tela nera spezzata da un’unica stella. La sua luce sembra quasi irrilevante, fragile, eppure eccola lì, costante, immutabile. Penso ad Albert, alla sua ossessione per l’ordine, come la mia. Mi chiedo se anche lui, con la sua mente matematica, sentirebbe questa insoddisfazione viscerale per le celebrazioni forzate. Mi alzo...
Posted on October 15th, 2005 at 1:37 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
PARTE UNO. Ogni giorno, ci svegliamo per vivere nella certezza di ciò che vediamo # Oggi è il giorno dopo l'ennesima visione di Matrix. Non è più il piacere di un film. Non è più il fascino della fantascienza. È una ricerca senza fine. Ogni scena, ogni battuta, mi colpisce come un raggio di luce in un mondo che sembra vacillare. Mi ci perdo. Non per divertimento, ma perché sento che c’è qualcosa, qualcosa che non riesco a vedere. È come una droga, una droga che ti consuma lentamente. Ogni volta che lo guardo, mi ritrovo nello stesso punto. Quella sensazione di disconnessione, come se la realtà si stesse sfilacciando, come se il mondo fosse solo una simulazione. Non è un pensiero nuovo, non è una riflessione originale. Ma è reale. La disconnessione è palpabile. Ogni volta che il film termina, la domanda resta sospesa, in sospeso nel mio cervello: Quante altre realtà esistono che non vediamo? È una domanda così banale, ma il peso che ha è insostenibile. Ogni piccolo movimento, ogni frammento della mia esistenza sembra più effimero. Cos'è vero, e cosa è solo un’ombra proiettata? Un’illusione a cui ho dato il permesso di esistere? Come posso essere...