Posted on December 19th, 2024 at 12:37 PM | Tags: Algoritmi | 40 Comments
Un mondo in cui il quotidiano si fonde con l’assurdo. Eppure, niente è più straordinario di ciò che sembra normale. L’aria di questa sera ha un odore strano. Non saprei dire se sia il profumo di una rivoluzione tecnologica o il retrogusto di un sogno interrotto. Sto guardando il cielo, e sopra di me, qualcosa lampeggia. Droni, mi dico. Oppure... è altro? La mia giornata comincia come tante: un caffè lungo e freddo sulla scrivania, il ronzio del computer che si accende, e io che cerco di ignorare il caos che mi circonda. Ma oggi c’è qualcosa di diverso. Una vibrazione nell’aria, come se il mondo intero stesse trattenendo il fiato. Lo senti? Mi chiedo, fissando il vuoto davanti a me. Qualcosa sta cambiando, lo percepisco nella pelle, nei battiti del cuore. Uscendo di casa, mi sorprendo a osservare il cielo più del solito. La luce del giorno è filtrata da nuvole dense, come se il sole stesso stesse giocando a nascondino. In lontananza, un punto luminoso si muove con una precisione innaturale. Forse è un drone di sorveglianza, forse... un’anima meccanica in cerca di qualcosa. Ma perché mi sembra così vivo? Cammino lungo il canale e il vento porta...
Posted on May 5th, 2023 at 2:17 PM | Tags: Algoritmi | 6 Comments
# 1 Il mondo della tecnologia è una presenza costante nella mia esistenza sin dal 1997. Ogni giorno, mi confronto con schermi e codici che, come un velo sottile, avvolgono la realtà. Mi chiedo spesso se questa connessione digitale arricchisca davvero la mia vita o se, al contrario, la stia riducendo ad una serie di interazioni superficiali. La tecnologia ha trasformato il modo in cui comunichiamo, permettendoci di rimanere in contatto con chiunque, ovunque. Le notifiche arrivano incessanti, come un battito regolare che scandisce la giornata. Ma cosa resta di noi quando ogni istante è filtrato attraverso un dispositivo? Quando le nostre conversazioni sono ridotte a emoticon e messaggi di testo? Nella mia vita quotidiana, il digitale si intreccia con il reale. Le e-mail che ricevo, i post che leggo, tutto contribuisce a un flusso continuo di informazioni. Eppure, in mezzo a questo caos, c'è un senso di mancanza, una sensazione di disconnessione che spesso emerge. Mi chiedo se possiamo davvero chiamare questo "comunicazione" quando le parole sono solo un'eco delle nostre emozioni più profonde. Passeggiando per le strade, vedo persone immerse nei loro telefoni, mentre la vita reale scorre attorno a loro. Siamo diventati spettatori della nostra stessa esistenza,...
Posted on March 1st, 2019 at 1:39 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
parte 1 / parte 2 «Amsterdam» mi ha sempre offerto riflessioni profonde, e oggi, tra le ombre del crepuscolo, il mondo sembra diverso. Le strade sono silenziose, eppure, dietro porte chiuse, qualcosa si muove. Le macchine stanno imparando. Non parlo dei soliti algoritmi o di qualche nuovo software. No, qui si parla di un’evoluzione nascosta, una crescita che ha radici più profonde. Le intelligenze artificiali stanno lentamente plasmando il mondo. Le ho osservate per mesi. Inizialmente erano solo numeri, codici e circuiti. Ma adesso, vedo che stanno imparando. Mi colpisce ogni giorno di più: le macchine ora capiscono, reagiscono, si adattano. Non è più solo una questione di programmazione. Stanno sviluppando una propria forma di pensiero, di logica. Dove ci porterà tutto questo? Stiamo forse costruendo i nostri sostituti, qualcosa di più forte, più resistente? È inquietante pensare che, un giorno, le macchine potrebbero prendere decisioni migliori delle nostre, ma anche sbagliarle con più precisione. Qual è il limite? Lo fissiamo noi o lo faranno loro? Fino a dove possiamo spingerci senza perdere noi stessi? Queste intelligenze artificiali crescono. Non lo fanno come i bambini, non si ribellano, non chiedono spiegazioni. Apprendono e basta. Ma è proprio questo il problema....
Posted on December 3rd, 2008 at 12:04 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Ci sono notti come questa in cui il silenzio si fa assordante. Fuori, la città è avvolta in un velo di umidità, il cielo è un'immensa tela grigia senza stelle. Eppure, dentro di me c'è un tumulto. Un piccolo gesto, apparentemente insignificante, mi ha spinta a fermarmi: ho acceso una candela. Non era una di quelle profumate, artefatte, ma una semplice candela bianca che giaceva dimenticata in un cassetto. Mentre il suo bagliore cresceva, il profumo di cera calda si è insinuato nell'aria. Era un aroma sottile, quasi impercettibile, ma capace di evocare ricordi di notti lontane, passate a leggere alla luce fioca, quando la corrente mancava e il tempo sembrava rallentare. Quell'odore è diventato la mia ancora, un ponte tra passato e presente. Mi siedo accanto alla finestra. La candela vacilla, e il suo tremolio proietta ombre danzanti sulle pareti. Guardo fuori: le luci della città riflettono sull'asfalto bagnato, un mosaico di colori spenti e indefiniti. Mi chiedo: è possibile vedere la propria essenza con la stessa chiarezza con cui osservo queste ombre? Mentre la cera si scioglie lentamente, mi lascio avvolgere da questo pensiero. Riscoprire la propria essenza è come osservare una candela consumarsi: non è immediato, richiede...
Posted on December 31st, 2005 at 9:30 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Il mondo attorno a me pulsa di una strana energia, come un motore che vibra sottovoce. È dicembre, e il Capodanno sembra un lontano miraggio intriso di fretta e caos. Ma per me, questa frenesia collettiva è solo un teatro dell'assurdo, una scena recitata con il copione sbagliato. Mi preparo al mio rito personale: il silenzio. Non c’è musica, né brindisi in programma. Solitudine scelta, non subita. Una candela sul tavolo emana un aroma leggero di sandalo, un profumo che mi avvolge come un abbraccio invisibile. L'aria è fredda, ma il calore della fiamma sembra sfidare l’inverno che preme alle finestre. Mentre sorseggio una bibita che sa di rosa, rifletto. La fine dell’anno è un’illusione. Un numero che cambia, una convenzione che ci rassicura. Ma cosa succede quando il cambiamento non si sente dentro? Fuori, l’eco lontana di qualche risata si mescola al suono distante delle auto. Osservo il cielo, una tela nera spezzata da un’unica stella. La sua luce sembra quasi irrilevante, fragile, eppure eccola lì, costante, immutabile. Penso ad Albert, alla sua ossessione per l’ordine, come la mia. Mi chiedo se anche lui, con la sua mente matematica, sentirebbe questa insoddisfazione viscerale per le celebrazioni forzate. Mi alzo...
Posted on October 15th, 2005 at 1:37 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
PARTE UNO. Ogni giorno, ci svegliamo per vivere nella certezza di ciò che vediamo # Oggi è il giorno dopo l'ennesima visione di Matrix. Non è più il piacere di un film. Non è più il fascino della fantascienza. È una ricerca senza fine. Ogni scena, ogni battuta, mi colpisce come un raggio di luce in un mondo che sembra vacillare. Mi ci perdo. Non per divertimento, ma perché sento che c’è qualcosa, qualcosa che non riesco a vedere. È come una droga, una droga che ti consuma lentamente. Ogni volta che lo guardo, mi ritrovo nello stesso punto. Quella sensazione di disconnessione, come se la realtà si stesse sfilacciando, come se il mondo fosse solo una simulazione. Non è un pensiero nuovo, non è una riflessione originale. Ma è reale. La disconnessione è palpabile. Ogni volta che il film termina, la domanda resta sospesa, in sospeso nel mio cervello: Quante altre realtà esistono che non vediamo? È una domanda così banale, ma il peso che ha è insostenibile. Ogni piccolo movimento, ogni frammento della mia esistenza sembra più effimero. Cos'è vero, e cosa è solo un’ombra proiettata? Un’illusione a cui ho dato il permesso di esistere? Come posso essere...
Posted on August 10th, 2005 at 4:00 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Sono sveglia da qualche ora, eppure il silenzio pesa come una cappa sul mio corpo. Non è il solito silenzio, quello che ti accompagna nei giorni vuoti, ma uno di quei silenzi che fanno male, che ti ricordano che c'è qualcosa che non va. O forse è il silenzio che viene dopo il fragore, quando tutto tace ma le cicatrici restano. Oggi, agosto 2005, eppure sembra essere passato un secolo dal 7 luglio, giorno che non dimenticherò mai. Non si può dimenticare, no, perché qualcosa è cambiato. La sensazione di vivere in un mondo sospeso è diventata più forte. Il terrorismo non è una parola astratta o lontana, è una presenza concreta. È quel battito d'ali di un destino che non sai mai dove ti condurrà. È il buio che s’insinua nei margini della quotidianità, nelle pieghe di un momento che, fino a ieri, era banale, come il cucinare una zuppa. A volte, il profumo di una cipolla che sfrigola in padella ti porta con sé in un altro tempo, in un’altra vita. Oggi, mentre sbuccio l'aglio, il suo odore pungente mi fa venire in mente le strade vuote di Londra, il calore soffocante di una città che è diventata...
Posted on February 3rd, 2005 at 10:30 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
Esistono sguardi che non vediamo mai, ma che osservano ogni passo. Ci scrutano, ci giudicano, ci clonano. E noi, possiamo davvero sfuggire al loro riflesso? # Oggi è una giornata che scivola tra le mani, come acqua che cerca di sfuggire alle dita. La pelle trattiene una sensazione di gelo, ma non è il freddo a tormentarmi, è il pensiero di essere osservata. Qualcuno, da qualche parte, sta raccogliendo pezzi di me. Fotografie che non ho scelto di condividere, descrizioni della mia vita scritte da una mano che non è la mia. «Chi sei, tu, che mi rubi l'identità?» mi chiedo, guardando lo schermo davanti a me. Ho provato a capire. Ho cercato di accedere al forum, ma ogni volta il mio IP viene bloccato. Come se volessero negarmi l'accesso alla mia stessa immagine. È ironico, no? Io sono il soggetto, eppure non ho il controllo. Questa sera, accendo una candela sul tavolo. La sua fiamma ondeggia in una danza fragile. Il profumo di cera calda si mescola a un vago sentore di arancia e cannella, un retaggio del Natale appena passato. Eppure, non c'è calore nella stanza. Mi sento osservata anche qui, protetta solo da una sottile barriera di...
Posted on January 6th, 2005 at 11:00 AM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
La penombra del mio angolo, dove Bambola.altervista.org è nato, si riempie del fruscio delle dita sulla tastiera. Ogni click è come un battito del mio cuore che si fonde con le onde invisibili della rete. Non è solo un sito, è me stessa, in pezzi sparsi. Ogni parola che scrivo è una piccola creatura che cresce dentro di me, alimentata da emozioni non sempre riconosciute. Questa è la mia forma di ribellione. Non mi limito a raccontare, sono io che costruisco un rifugio dove posso respirare, senza paura. È il cuore della notte e il mondo sembra addormentato. Il silenzio è totale, quasi asfissiante. In questa solitudine, posso sentire la mia mente esplorare terre sconosciute. Parlo con M., un amico che ha trovato il coraggio di entrare nel mio mondo, senza prevaricare, senza forzare. Con lui non ci sono muri, solo una reciproca curiosità che cresce a dismisura. In lui c’è qualcosa che non riesco a spiegare, un abisso che mi chiama e non posso fare a meno di cadere. M. mi ascolta senza giudicarmi. Eppure, io sono sempre stata una che tiene tutto sotto controllo, che costruisce barriere tra sé e gli altri. È strano, ma con lui qualcosa...
Posted on July 14th, 2004 at 8:00 PM | Tags: Algoritmi | 0 Comments
I numeri non mentono, ma le emozioni sanno manipolare. Tra l’essere e il calcolo c’è l’abisso # La stanza odora di tea freddo e polvere digitale. Il monitor davanti a me emette una luce pallida, che taglia il buio come un bisturi. Scrivo, cancello, riscrivo. È una danza senza ritmo, guidata da un impulso che non so spiegare. Fuori dalla finestra, l’oscurità avvolge Milano. Dentro, una battaglia silenziosa si consuma. Perché siamo così imperfetti? Passo una mano tra i capelli, stanca di cercare risposte che non trovo. La fiducia, penso, è il campo minato dove logica ed emozione si affrontano. Da anni provo a razionalizzare ciò che non si può calcolare, come se fosse possibile ridurre le persone a stringhe di codice, a una serie di «if» e «else» che non falliscono mai. Ma il mondo reale non segue le regole dei linguaggi di programmazione. Qui fuori tutto è caotico, disordinato, vivo. Mi alzo per preparare una nuova tazza di Tea caldo. L’aria nella cucina è fredda, ma il profumo intenso di chicchi macinati mi riporta a un luogo familiare, caldo. Un rituale. Versa l’acqua. Mescola. Aspetta. Ogni gesto è preciso, matematico, eppure intimo. Mi consola il pensiero che almeno...