Le ore scorrono e il mondo non si ferma mai. MAI #
La notte è troppo breve. È un urlo silenzioso che lascia un vuoto che non si colma, un desiderio non soddisfatto. Il 2000 è passato, come un treno che non ho preso, ma il nuovo millennio è già qui, davanti a me, come una promessa di miracoli. Una promessa che suona più come una trappola. Là fuori, il cielo non è più quello di ieri. È diverso. Più scuro, come se il futuro stesse cercando di farsi spazio tra le nuvole. Un altro passo nel buio e io, qui, nella mia stanza, con la luce pallida della lampada che illumina la scrivania. Una scrivania piena di libri, di appunti, e di sogni che si mescolano con la polvere. Sogni che non smettono mai di farsi strada, ma che nessuno sa più dove portano. La mia vita, sospesa tra passato e futuro, mi lascia il respiro sospeso, ma qualcosa dentro di me rimane invariato. Non sono più quella di una volta, ma continuo a sentire la stessa urgenza di vivere, di cercare un senso, di lottare contro il peso del tempo che scivola via come sabbia.
Ci sono momenti che restano, come segni indelebili, come cicatrici invisibili. Non posso farci niente, sono lì, a ricordarmi che il tempo, il mio tempo, è davvero limitato. C’è un desiderio che non riesco più a nascondere, che non posso più tenere dentro. Voglio vivere davvero. Voglio essere libera. Ma cosa significa essere liberi in un mondo che ti ingabbia in etichette e aspettative? Voglio sfidare il destino, anche se so che non mi sarà mai concesso. Voglio legami veri, quelli che vanno oltre la superficialità, quelli che non ti chiedono di essere qualcun altro. Voglio conoscere persone che non abbiano paura di guardarmi negli occhi, che non cerchino qualcosa di me, ma che mi vedano davvero. Voglio sentirmi viva. Voglio essere, finalmente, me stessa. Eppure, c’è sempre quella paura che mi tiene ferma, quella paura di guardare il mondo e non riconoscerlo più.
Da anni sogno di diventare un’artista, di dare una forma ai miei pensieri e ai miei sentimenti. Forse sono solo una sognatrice, ma voglio continuare a credere che i sogni possano trasformarsi in realtà. Ma quanto è difficile? Come si fa a non avere paura di affrontare il mondo quando ti sembra che il futuro sia una nebbia che non riesci a penetrare? La verità è che non so nemmeno se sono pronta, ma ci voglio provare. Perché il dolore è inevitabile. Eppure, c’è qualcosa di magico nell’idea che, alla fine, ci possa essere una forma di riscatto. Forse è questo che cerco. Una piccola vittoria contro il caos che ci avvolge. Spero di viaggiare, non solo con il corpo, ma con la mente. Voglio scoprire luoghi lontani, pensieri sconosciuti. Voglio sentire suoni che non avevo mai sentito, e vedere cose che non avevo mai visto. Voglio essere testimone del cambiamento che sta arrivando, se arriverà. Non voglio essere spettatrice della mia vita. Voglio essere protagonista, voglio scrivere la mia storia.
Ma c’è una parte di me che vuole cambiare. Voglio diventare qualcun altro, ma non nel senso che pensi tu. Voglio essere qualcun altro per me stessa, una versione migliore, più autentica. Non voglio più nascondermi, non voglio più avere paura di chi sono. Voglio affrontare le mie paure senza scuse, senza chiedere il permesso. Voglio essere quella che sono, senza più tentare di soddisfare le aspettative degli altri. Mi manca qualcuno, lo so. Ma non credo nel destino, non credo nelle favole. Le storie d’amore sono belle, ma sono piene di illusioni. Cosa resta quando il sogno si svela? Mi chiedo se la magia del primo amore sia davvero magica, o se sia solo un riflesso dei sogni che ci raccontiamo. Ma non importa. Come ogni giovane, sono pronta a mettere alla prova le mie convinzioni. Sono pronta a vivere.
Quello che voglio davvero, quello che cerco, è la sicurezza di me stessa. Non quella che deriva dal riflesso perfetto nello specchio, ma quella che nasce dalla consapevolezza che, nonostante tutto, sarò in grado di affrontare ogni cosa. Non sono pronta ad arrendermi. Mai. Anche se la strada che mi aspetta è tutta in salita, anche se non so dove mi porterà. La verità è che siamo tutti un po’ persi, non credi? La nostra generazione è la generazione delle domande senza risposta, delle incertezze. Siamo il ponte tra il passato e il futuro, ma non sappiamo nemmeno dove stiamo andando. Eppure, sento che il mondo è pronto a cambiare. O forse siamo noi quelli che devono cambiare. Ma se è così, come possiamo fermare la corsa, fermare la frenesia di un secolo che ci inghiotte?
Il futuro è un mistero che nessuno riesce a risolvere. E noi, in mezzo, stiamo cercando risposte… Le troveremo?
Thinking.
Remember me,
Eclipse