Ritorno al Caos Immutabile

Ritorno al Caos Immutabile

Posted on September 24th, 2006 at 2:16 PM | Tags: | 0 Comments

Le lancette dell’orologio non si fermano mai. Mai.
Eppure io mi trovo a scrivere, qui, mentre il mondo gira attorno,
in un istante che sembra avermi preso in ostaggio. Cosa resterà di me? #

Settembre ha sempre avuto un sapore diverso. È un mese di transizione, di passaggio. Ma soprattutto, è un mese di resistenza. La calda brezza estiva, che ancora persiste come un ricordo sbiadito, mi urla di non dimenticare, di non lasciarmi sopraffare dalla realtà che si sta riappropriando dei suoi spazi. Settembre, però, è più di una data sul calendario. È l’ennesimo invito alla lotta, la prova che la vita non aspetta nessuno. Non ci sono ripensamenti, non ci sono alternative. Il ritorno alla routine è l’unico percorso, una strada che devi percorrere, nonostante tutto. La scrivania, il mio territorio, ora è un campo di battaglia. Ogni foglio, ogni penna è un soldato, pronto a combattere per la mia organizzazione. I colori che ho usato per scrivere gli obiettivi sono troppo vividi, troppo evidenti. Ma ho scelto di non essere sfumata. Non mi nascondo dietro le ombre del mio pensiero. Questo settembre è una dichiarazione di guerra. Una guerra contro il caos. Una guerra che non posso perdere.

Mi fermo, osservando. La finestra si affaccia sullo stesso cortile che ho visto migliaia di volte, eppure oggi è diverso. I colori di settembre sono più intensi, come se il mondo intero fosse in fiamme e io fossi l’unica spettatrice. Ma non provo paura. Piuttosto, una calma terribile. Forse perché sono abituata a combattere, a vedere il mondo dal punto di vista di chi sa che non c’è niente di scontato. Ogni istante può essere l’ultimo, ogni battito del cuore potrebbe segnare la fine di qualcosa. Eppure continuo. Ho ripreso a lavorare. La sensazione che provo non è quella di sollievo, no. È quella di chi sa che il lavoro è una guerra. La scrivania è il mio campo di battaglia, ma anche il mio rifugio. Gli obiettivi sono il mio scudo. Ogni progetto, ogni scadenza è una vittoria che non voglio perdere. Ho sempre detto che il lavoro è il mio unico vero amico. È l’unico che non mi tradisce mai, che non si stanca, che non giudica. E ora è più importante che mai.

Mi fermo un attimo, pensando. La domanda mi sovrasta, si insinua nella mia mente: “Cosa voglio davvero?” Una domanda semplice, ma affilata come una lama. Cosa voglio da me stessa? Cosa voglio dal futuro? Ogni scelta che faccio mi porta più vicino alla risposta. Eppure, la risposta è sfuggente. La pianificazione mi dà una falsa sensazione di controllo, ma la verità è che non posso prevedere nulla. Eppure, continuo a lottare. Non posso fermarmi. Ogni passo è calcolato, ogni decisione pesata. Questo è settembre, il mese del ritorno alla realtà, della consapevolezza che la vita è troppo breve per vivere nell’incertezza. È stato un mese di battaglie, ma anche di riflessioni. Ho cercato di capire ciò che voglio veramente, di ricostruire il mio cammino, passo dopo passo. Settembre è stato il mese della consapevolezza. E ora sono pronta per affrontare ciò che verrà.

Eppure, c’è qualcosa di incompleto. Una sensazione che non riesco a ignorare. Come se avessi appena iniziato a capire, ma la risposta mi sfugga ancora. Il futuro è davanti a me, ma è oscuro. E io, io sono pronta a guardarlo negli occhi, senza paura. Però… quante risposte troverò davvero? Cosa accadrà quando il caos che sto combattendo si farà più grande di me? Cosa rimane quando il caos ci travolge? Cosa facciamo quando non possiamo più nasconderci dietro la facciata della normalità?

Background: Earth, Wind & Fire – September

• Remember me,
Eclipse •


Leave a Reply