Rinnovamento nella nebbia

Rinnovamento nella nebbia

Posted on January 3rd, 2008 at 9:39 PM | Tags: | 0 Comments

Un nuovo anno, nuove possibilità e nuove avventure ci aspettano #

Ogni giorno è una possibilità di cambiare, anche se non lo vediamo subito. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni pensiero, può spingere la realtà in una direzione nuova. Eppure, siamo sempre pronti a credere che il cambiamento sia qualcosa di lontano, un miraggio che ci sfugge sempre. Ogni anno non è una rinascita, ma una continuazione. Una continuità che mi colpisce senza preavviso, come una ventata di vento freddo che interrompe il flusso della routine.

È il 3 gennaio 2008. La città di Milano sembra addormentata sotto il manto di nebbia, ma dentro di me, qualcosa si muove. Non è una rivoluzione, ma un’onda che avanza impercettibile, una curiosità insaziabile che si insinua nella mia mente. L’anno passato, con i suoi ritmi frenetici, mi ha lasciato nel solarium, una sorta di piccolo angolo di intimità in un mondo che corre troppo velocemente. Il negozio, un rifugio caldo dove il profumo della pelle del solarium appena lavorate mi avvolge come una carezza. Non è solo la luce a definire il mio spazio, è la riflessione che nasce da ogni lampada, da ogni pezzo che scelgo e dispongo con cura. La luce che, in fondo, non fa che amplificare l’oscurità della città. Oggi, ho percorso le strade milanesi con una sensazione di distacco. Non ero più parte della folla che cammina velocemente, ma mi sentivo come se fossi dentro un quadro in movimento. Milano non cambia mai, lo so. I suoi edifici, i suoi tram, i suoi monumenti sono immobili, ma io non posso fare a meno di sentire che qualcosa dentro di me sta cambiando. Ogni anno non è un nuovo inizio, ma una nuova rivelazione. Ogni anno ci accoglie, e ci spinge a confrontarci con ciò che siamo diventati.

Le luci natalizie, ormai sbiadite, si riflettono nei canali dei Navigli. L’acqua, placida come uno specchio, si muove appena, ma dentro di me c’è una tempesta. Le risate, le chiacchiere, la musica di sottofondo sembrano distanti, mentre osservo il riflesso dei lampioni sull’acqua, e mi chiedo: «Perché sono qui, in questo preciso istante, mentre tutto intorno a me scivola via come una corrente?». La risposta non arriva. Non c’è una risposta. Ci sono solo le domande che non trovano forma, solo il silenzio che ascolto con crescente intensità. Sono pronta a fare il prossimo passo, ma non so dove mi porterà. La musica jazz che ha suonato al Blue Note l’altra sera mi ha portato a riflettere su un concetto che mi sfugge: come la musica può prendere vita anche nel silenzio, e come la vita, nel suo insieme, è fatta di attimi che vanno ascoltati. In questo nuovo anno, i cambiamenti sono già in atto, ma sono invisibili, sottili. Non c’è un grandioso momento di svolta. La svolta è sempre dietro l’angolo, mai visibile finché non ci si avvicina abbastanza da vederla. E allora, a cosa servono tutti questi sforzi? Perché continuare a camminare senza una meta chiara?

Cammino, lo so, ma il mio cammino non è un cammino qualsiasi. È un cammino fatto di attimi di riflessione, di scelte che non si vedono, di decisioni che non vengono annunciate. Eppure, come un filo invisibile, mi conducono a nuove possibilità. Il caffè del mattino non è più solo un rito, è un momento di consapevolezza. Il suo aroma, ricco, corposo, mi ricorda che la quotidianità è fatta di piccole cose che, accumulate, danno forma alla nostra vita. Ma, dietro a ogni sorso, mi chiedo sempre: «Cosa mi sta sfuggendo?». E se la risposta fosse che il cambiamento non arriva mai in modo chiaro? Forse dobbiamo essere noi a cercarlo, a crearlo. A volte, è sufficiente una piccola azione, un piccolo gesto, per cambiare tutto senza nemmeno accorgersene.

Quando sarà il momento in cui vedrò davvero la mia vita cambiare, o forse, è già successo senza che io me ne rendessi conto? Quando imparerò ad ascoltare davvero? Sospesa tra il presente e il futuro, tra la certezza della mia vita e l’incertezza di ciò che verrà, «Quale è la vera misura del cambiamento?»

• Remember me,
Eclipse •


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