Un nuovo capitolo sta per iniziare, tra l’incertezza del domani e la certezza che tutto cambierà #
È come un respiro che trattieni da troppo tempo e finalmente lasci andare. Non ci sono parole, solo un battito. Un battito che si fa largo, timido ma potente. È il suono del primo giorno dell’anno 2000. Un battito che scivola tra le pagine bianche, quelle vuote, che chiedono di essere scritte, ma non per forza da me. Forse è il battito del mondo, che ha appena iniziato a battere su un ritmo nuovo, sul filo di un’aspettativa che non ci ha mai abbandonato.
È il primo gennaio, ma è come se fosse ieri. Il tempo sembra dilatarsi e contemporaneamente sgretolarsi. Le previsioni parlano di catastrofi tecnologiche, di fine di un’era. Di un “bug” che avrebbe distrutto il nostro mondo digitale. Eppure, la notte è passata senza drammi. La stella più grande della nostra paura ha semplicemente fatto il suo giro e, come una magia, siamo ancora qui. Ed è proprio questo, il punto. Siamo ancora qui. E ora, in questo attimo, mentre il sole filtra dalle tende e il mondo fuori sembra respirare lentamente, mi sento invadere da una sensazione che è difficile da definire. Rinascita. Sì, è proprio questo. Come un ponte invisibile che mi ha condotto a questo preciso momento, da un passato che non voglio dimenticare ma che non voglio nemmeno portare più con me. C’è qualcosa di incredibile nel pensare al futuro. Una sensazione che mi fa tremare. La paura e la speranza si mescolano, si intrecciano. Sono qui, davanti a un libro bianco, pronto per essere scritto. Ma cosa scrivere? Come scrivere? Ogni parola che viene alla mente sembra troppo piccola, troppo misera per raccontare davvero ciò che provo.
Mi scivola tra le mani l’idea di un viaggio. Un viaggio che è sempre stato il mio sogno più grande. Voglio andare in luoghi lontani, dove l’aria sa di novità, dove ogni passo è il suono di un mondo che mi chiama. Voglio che la vita prenda il mio respiro e lo moltiplichi. Voglio annusare l’aria dei vicoli di Parigi, sentire la rugiada sulle labbra della Patagonia, assaporare la vita che scorre nelle strade di Bangkok. E poi c’è la scrittura. La mia scrittura. Voglio scrivere un libro. Voglio raccontare storie, non solo le mie, ma anche quelle degli altri. Voglio che le parole prendano vita, che diventino carne e sangue, che diventino qualcosa di più di un semplice segno nero su bianco. Voglio che chi legge possa sentire ciò che io sento. Perché le storie non sono mai solo storie, sono connessioni.
Voglio imparare una nuova lingua. Una lingua che non è solo un mezzo per comunicare, ma una chiave che apre una porta segreta dentro di me. Imparare il francese, perché quella lingua sa di sogni, di passione, di lotta. La lingua di chi ha cambiato il mondo, una rivoluzione alla volta. Eppure, non è solo di viaggi e sogni che si parla. Voglio dare qualcosa di me. Fare volontariato, fare la mia parte. Non voglio solo ricevere. Voglio dare. Voglio essere una di quelle persone che si ferma per un sorriso, che si ferma per tendere una mano. Voglio lasciare una traccia nel mondo che non sia fatta solo di parole, ma di azioni. L’anno nuovo è un’infinità di possibilità, un paradosso che mi riempie e mi svuota. Ogni sogno sembra così lontano, eppure così vicino. Ogni passo sembra pesante eppure necessario. Ogni giorno è un nuovo inizio. Ma come si fa ad affrontare davvero il futuro? Come possiamo essere pronti quando tutto ciò che abbiamo è il presente?
Ogni volta che penso a quello che sarà, la paura mi paralizza. Eppure, non posso smettere di sperare. Spero in un domani che riserva miracoli invisibili, in un giorno che arriverà con il sorriso di chi non ha mai smesso di credere, nonostante tutto. E mentre il mondo continua a girare, mentre il sole si alza e illumina la stanza, mi rendo conto che non c’è risposta. Non c’è certezza. Ma c’è qualcosa che mi tiene viva, qualcosa che batte nel cuore come il suono di un futuro che sta arrivando. E io sono pronta a prenderlo, a viverlo. Cosa scegliamo, noi che siamo qui, ora? Cosa scriveremo sulle nostre pagine bianche? Che storia vogliamo raccontare?
Io scelgo il coraggio. Io scelgo la speranza. E tu?
CIN CIN.
• remember me
Eclipse •