Ogni Parola Una Lente

Ogni Parola Una Lente

Posted on December 6th, 2006 at 12:25 PM | Tags: | 0 Comments

C’è chi guarda e non vede, chi sente e non ascolta. Io scrivo per non dimenticare. Scrivo per capire. Scrivo per vivere.

Le tue parole, così precise, così taglienti, sembrano voler riscrivere una realtà che non ti appartiene più. Mi siedo davanti al monitor, il rumore delle dita sui tasti è l’unico suono nella stanza. È un ritmo, un battito, un respiro. Rifletto su quello che hai detto: «si sta accontentando di te». Ma cosa significa davvero? Mi sorprendo a cercare una definizione che vada oltre l’apparenza, oltre l’ego. Perché ciò che tu chiami “accontentarsi” potrebbe essere semplicemente scegliere senza clamore, un atto di coraggio nel riconoscere ciò che conta davvero.

La stanza è satura di un profumo di gelsomino. È delicato, eppure pervasivo. Mi distrae per un istante, trascinandomi fuori dal flusso delle tue frasi. La forza delle parole, tuttavia, mi riporta indietro. «Non è amore» dici. Ma chi sei tu per dirlo? Chi siamo noi per misurare un sentimento con i criteri di qualcun altro? Mi chiedo se questa tua analisi non sia una scusa per sfuggire al dolore di non essere più tu quella scelta. Ti dico questo con fermezza: non puoi definire ciò che non vivi. Il monitor si illumina di bianco. Guardo le lettere prendere forma. Mi sento esposta, vulnerabile, ma anche forte. Questa è la mia storia, la nostra storia, e non lascerò che venga ridotta a un gioco di potere.

Parli di bellezza, di una “bellezza che non ti piace più”. È interessante. Forse la bellezza non ti ha mai toccata veramente. Forse era un riflesso, un’illusione costruita sui tuoi desideri e non sulla sua essenza. Scrivo con la consapevolezza che ogni parola è una sfida, ogni frase un’arma. Non per ferire, ma per difendere il mio spazio, il mio posto in questa relazione. Non sono qui per caso. Non sono un ripiego. E non accetto che tu mi definisca tale. Rimango ferma davanti al monitor. Le mie dita si arrestano un attimo. Chi siamo, quando non ci confrontiamo con gli altri? Mi domando se tu, un giorno, troverai la forza di guardare dentro te stessa senza dover demolire ciò che c’è intorno.

Le tue parole mi ricordano il rumore di una finestra che sbatte al vento: disturbano, ma non cambiano il paesaggio. Ti lascio con una riflessione: cosa definisce davvero il valore di un legame? È la forza con cui lo difendiamo, o la capacità di riconoscere quando non ci appartiene più? E mentre il gelsomino avvolge la stanza, rimane solo una domanda: cosa ti spaventa di più, perdere lui o perdere te stessa?

The End.

• Remember me •
• Eclipse •


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