Notti di silenzio eterno

Notti di silenzio eterno

Posted on April 16th, 2001 / / 10 Comments
Spiritualità & Fede / Feeling at 1:45 am

Non c’è rumore, se non il battito del mio cuore che si mescola al respiro, leggero, quasi impercettibile. La notte è immobile, il mondo sembra essersi fermato, eppure dentro di me tutto si muove. La lampada accanto al letto proietta una luce fioca, gialla, abbastanza da dare vita a ombre che si rincorrono sulle pareti. Le pagine della Bibbia sono aperte sulle mie ginocchia, pesanti come un macigno e leggere come piume al tempo stesso. Ogni parola incide, penetra, come una lama che non lascia ferite visibili, ma scava in profondità, lì dove neanche io pensavo di poter arrivare. «Non preoccuparti per il domani.» Questa frase mi colpisce come un pugno. Non preoccuparti. Ma come posso non preoccuparmi? Il domani è una promessa non mantenuta, un’incertezza che si allarga davanti a me come un mare in tempesta. È il respiro che trattengo ogni volta che penso al futuro, al peso delle decisioni che ancora non ho preso. È il timore di sbagliare, di fallire, di non essere abbastanza.

L’orologio segna quasi le due. Fuori, la città dorme. Ogni tanto il rumore di un’auto lontana si trascina nell’aria, spezzando la quiete solo per un istante, prima di dissolversi di nuovo nel silenzio. Mi alzo dal letto, incapace di rimanere ferma. Cammino scalza sul pavimento freddo, il legno sotto i piedi mi ricorda che sono qui, che esisto, che tutto ciò che sento è reale. Il libro rimane lì, aperto, abbandonato per un momento, ma la frase mi segue ovunque io vada. Non preoccuparti per il domani. Forse è questo il segreto: non fuggire, non inseguire, ma accettare. Accettare che non tutto può essere controllato, che il mondo non si piega alla nostra volontà. È una verità difficile da digerire, quasi crudele, eppure c’è qualcosa di liberatorio in essa.

Mi avvicino alla finestra. La notte ha il suo odore: un misto di umidità e quiete, un silenzio che sembra sospeso nell’aria. Le luci della città si riflettono nell’acqua dei canali, tremolano come stelle cadute, spezzando l’oscurità con piccole esplosioni di luce. Rimango lì, a guardare, mentre il vetro freddo mi sfiora la fronte. Sento il peso della giornata appena trascorsa, dei pensieri che mi hanno accompagnata, ma anche una strana leggerezza che non so spiegare. Ripenso a quelle parole. È strano come una frase così semplice possa contenere un intero universo. «Non preoccuparti per il domani.» Forse non significa ignorare il futuro, ma vivere il presente senza lasciarsi schiacciare da ciò che ancora non è accaduto. Vivere il qui e ora, respirare senza trattenere il fiato, sentire il cuore battere senza paura di ciò che verrà dopo.

Torno a sedermi sul letto. Il libro è ancora lì, aperto, immobile, eppure mi sembra vivo, come se respirasse insieme a me. Le dita scorrono sulle pagine, sfiorando le parole senza leggerle. Non è solo un testo. È un dialogo, un riflesso dei miei pensieri, delle mie domande, delle mie paure. È un specchio che mi restituisce un’immagine di me stessa che non riconosco del tutto, ma che sento appartenermi. Chiudo gli occhi per un momento. La musica in sottofondo continua a suonare, un pianoforte che si muove lento, come una carezza. Mi sembra di galleggiare, di essere sospesa tra ciò che ero e ciò che potrei diventare. Non preoccuparti per il domani. Forse significa avere fiducia. Non in qualcosa di esterno, ma in me stessa, nella mia capacità di affrontare ciò che verrà, qualunque cosa sia.

Quando riapro gli occhi, la stanza è la stessa, ma qualcosa è cambiato. Non so cosa sia, ma lo sento. È come un filo sottile che si è spezzato, o forse si è intrecciato ad altri, creando una trama nuova, invisibile, ma presente. È una sensazione difficile da spiegare, come il momento in cui ti accorgi di aver preso una decisione senza neanche rendertene conto. Mi alzo di nuovo, questa volta con più calma. Spengo la lampada, lascio che la stanza si riempia del buio, un buio che non fa paura, ma che avvolge come un abbraccio. Mi sdraio, chiudo gli occhi, e sento il respiro farsi più lento, più profondo. Il domani è ancora lì, incerto, sconosciuto. Ma per ora non importa. Questa notte appartiene a me, ai miei pensieri, a questa strana pace che non riesco a spiegare. E mentre il sonno si avvicina, portandomi via con sé, so che non ho bisogno di tutte le risposte. Non ancora. Non adesso.

Bible.
Remember Me,
Eclipse

10 Responses


  1. Marcolino

    Non c’è niente da fare, il domani è un’incognita. Ma mi colpisce come tu scriva di una realtà che ci scivola tra le mani, come se il presente fosse un sogno che non sappiamo controllare. Le tue parole sono pesanti, ma non in modo negativo. È come se ti parlassero da un posto lontano.

    Reply

  2. Eclipse

    Marcolino, la realtà è sempre sfuggente, ma ogni pensiero che esprimiamo è un tentativo di afferrarla, di darle un senso. Forse, alla fine, è il peso di questa ricerca che ci fa esistere davvero.

    Reply

  3. VeronicaBlu

    Il domani è il nostro incubo più grande. Ma è anche il nostro sogno. In ogni tuo scritto sento questa dualità, il conflitto tra la voglia di restare e la necessità di andare. La luce che filtra dalla finestra è sempre così diversa, così lontana.

    Reply

  4. Eclipse

    VeronicaBlu, la dualità è la nostra condanna e la nostra salvezza. Siamo sempre in bilico, tra il desiderio di fermarci e il bisogno di andare. Ma forse, in questo continuo oscillare, ci ritroviamo.

    Reply

  5. CuoreRoveto

    A volte la paura del domani è così grande che ti paralizza, ma il fatto che tu riesca a mettere nero su bianco quella sensazione mi fa sentire meno solo. La Bibbia, la luce, le ombre… sono come segni che ci parlano, ma non sappiamo mai cosa dirci veramente. Una lotta senza fine.

    Reply

  6. Eclipse

    La lotta è continua, e a volte ci sentiamo persi. Ma in ogni parola che scriviamo, in ogni respiro che facciamo, stiamo cercando qualcosa. Non sei mai solo, CuoreRoveto. Anche nel silenzio, ci siamo.

    Reply

  7. MetalManzoni

    La notte è il posto dove tutto accade, dove ogni pensiero ti colpisce senza che tu possa fermarlo. Le parole che hai scritto sono potenti, incisive, ma soprattutto reali. La Bibbia, simbolo di conforto, diventa quasi un peso. E il domani… il domani non è mai ciò che ci aspettiamo.

    Reply

  8. Eclipse

    Sì, il domani è sempre un’incognita. Ma ogni parola che scrivo, ogni pensiero che condivido, è come un modo per prepararmi, per cercare di renderlo meno oscuro. Grazie per essere sempre diretto, MetalManzoni.

    Reply

  9. EmaRiviera

    La notte sembra diventare un luogo in cui il cuore diventa il solo protagonista, in cui ogni battito è una riflessione sul domani che non arriva mai. Le tue parole mi trasportano in un altro mondo, ma mi fanno anche riflettere su quanto siamo davvero pronti ad affrontare la nostra realtà.

    Reply

  10. Eclipse

    Forse non siamo mai pronti, Ema. E forse la risposta non è nel “fare”, ma nell “essere”. In questo spazio che creiamo con le parole, c’è qualcosa che ci sfiora, ma non lo vediamo mai completamente.

    Reply


Leave a Reply