Nel mezzo del sole

Nel mezzo del sole

Posted on July 4th, 2003 / / 10 Comments
Bellezza & Arte / Feeling at 8:00 pm

Oggi Loano mi ha accolto con il suo caldo abbraccio di sole. Un sole che sembra non voler mai tramontare, come se ogni raggio fosse un promemoria di una verità che resta sospesa nell’aria, in attesa. Il calore della sabbia sotto i piedi è come una carezza, ma anche un richiamo. Il mare si infrange dolcemente sulla riva, un’armonia che risuona in modo continuo, quasi un respiro che non finisce mai, come un pensiero che non trova mai pace. Ho camminato, senza meta, senza una destinazione precisa, ma con la sensazione di essere nel posto giusto, proprio lì, dove il vento scompiglia i capelli e l’anima sembra volare via, come una foglia che si stacca dal ramo e scivola tra i raggi di sole. È una sensazione di libertà, quella che non ha nome, quella che non si può racchiudere in un semplice concetto, ma che si fa sentire, si fa vivere. E io la vivo, la respiro, la sento salire dal profondo. Mi fermo. Un attimo. Un respiro. E osservo. La gente. Le risate che riempiono l’aria, i corpi abbronzati che sembrano essere stati modellati dalla luce stessa. Ma in mezzo a tutto questo, io, stranamente, mi sento diversa. Una sensazione che non avevo previsto, che non avevo cercato. Mi piace. Mi piace proprio per questo, perché è in quel dettaglio che sento l’esistenza di qualcosa che mi appartiene, ma che non posso definire. Non voglio definire. Ogni angolo di Loano è un quadro che si svela, un quadro che non ha bisogno di essere apprezzato da qualcun altro, ma che si fa vivere. E io lo vivo, lo esploro, lo sento dentro.

La spiaggia è affollata. Ma non mi importa. Non è la folla che mi tocca, ma il silenzio che c’è tra di noi, che mi si fa strada nel cuore. Ogni volto che passa è una storia, ogni passo che vedo lascia una traccia invisibile, ma che io percepisco. Il movimento continuo delle persone, il loro agire, il loro fare, è come una danza che scivola via senza lasciare tracce. Ma io sono qui, ferma. Come se il mondo, in questo istante, si fermasse a guardarmi. E io lo guardo. Ogni piccolo dettaglio ha un peso, ogni ombra che si allunga sulla sabbia mi parla. E mi parla con una voce che non ha bisogno di parole, solo di sguardi. È una melodia che il mare canta, ma non con le onde. È una melodia che vibra nell’aria, nei corpi, nel cuore. La bellezza è in ogni piccola cosa. La bellezza è in questa sabbia che brucia sotto i miei piedi, nel vento che mi scompiglia i capelli, nelle voci che si intrecciano. Ma c’è un vuoto. Un vuoto che non riesco a colmare. Un vuoto che non voglio colmare. Eppure, è lì. Sempre presente. Quella sensazione di non essere mai completa, di non trovare mai una risposta a ciò che sento. La ricerca è sempre viva, ma senza mai arrivare a un punto. Ogni movimento, ogni respiro, sembra far parte di un qualcosa che non riesco a capire, ma che mi avvolge completamente. E mi piace. Mi piace questa sensazione di non sapere, di non avere nulla di certo. È in questo spazio vuoto che risiede la mia libertà. Non c’è una fine, non c’è una conclusione, ma una continua evoluzione. Come il mare, che non smette mai di avanzare e ritirarsi, come il vento che non smette mai di soffiare. Ogni passo che faccio è un passo verso l’incertezza, un passo che mi porta in un altro spazio. Non ho bisogno di sapere dove mi sta conducendo. So solo che ogni passo è un passo vero, che mi appartiene. Ogni angolo di Loano, ogni movimento che percepisco è parte di questa ricerca incessante.

Il sole è ancora lì. Sempre più caldo. Sempre più forte. Ma non mi scotta. Non mi ferisce. Mi nutre. Mi fa sentire viva, in un modo che non riesco a spiegare. Ogni respiro è un respiro di vita. Ogni battito del mio cuore è un battito che si fonde con l’energia di questo posto. È il respiro di Loano, ma anche il mio. E mentre il sole non tramonta, mentre il mare non smette di cantare, io cammino ancora, senza una meta, ma con la certezza che ogni passo mi porta verso un altro incontro, un’altra scoperta. Non c’è mai una fine. C’è solo un cammino che si fa strada tra le onde, che si svela tra la sabbia, che si intreccia con la luce del giorno e l’ombra della notte. Non c’è mai una conclusione definitiva, ma solo un continuo movimento che non si ferma mai. E io sono qui. Vivo, presente, sospesa tra il sogno e la realtà, tra la certezza e l’incertezza. Mi fermo ancora. E in quel momento, qualcosa dentro di me scivola via. Ma non mi importa. Il movimento, la ricerca, l’incompiutezza sono la mia essenza. La libertà che cerco è la stessa che ho trovato in questo posto. Senza risposte. Senza fine. Ma viva. Mai completata, mai conclusa. Un respiro che si fa largo tra i pensieri. Una luce che non smette mai di brillare.

THE END.
Remember me,
Eclipse

10 Responses


  1. SoulAlessandra

    Mi colpisce la tua capacità di raccontare l’invisibile. Parli di una libertà che non è mai banale, mai scontata. Camminare senza meta, fermarsi, respirare… è come se fossi riuscita a catturare quel silenzio che ci spinge a guardare in noi stessi, a chiederci chi siamo davvero. Forse la bellezza sta proprio in questo: nel non cercare risposte, ma nel lasciarsi attraversare dal momento.

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  2. Eclipse

    La bellezza non è mai un concetto chiaro, mai definito. È più una condizione, una disposizione dell’animo, un modo di abbandonarsi alla ricerca senza volerla mai fermare. È nei momenti di sospensione che si apre il vero significato, sebbene sfuggente.

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  3. Gabberina83

    Non so come descrivere la sensazione che mi è rimasta leggendo il tuo post. Quel sole che non tramonta mai, quei raggi che sembrano farti penetrare nel profondo, mi ricordano quanto a volte ci sfugge l’essenza della vita, sempre in movimento, senza mai fermarsi davvero. Ma tu ci riesci, a fermarti, a respirare e a percepire l’attimo. È un atto di coraggio. Forse l’unico che ci resta.

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  4. Eclipse

    Ti ringrazio. Mi piace come hai letto il mio post: non si tratta di una semplice passeggiata al tramonto, ma di uno spazio dove il tempo si dilata e ci costringe a guardare dentro, oltre il quotidiano, oltre la superficie. È una lotta quella di fermarsi, ma la verità è che solo così si può davvero vivere.

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  5. EmaRiviera

    C’è qualcosa di affascinante e inquietante nel tuo post. Quella sensazione di solitudine che attraversa le tue parole, ma che allo stesso tempo è liberatoria. Come se nel vivere tutto questo ti stessi facendo strada attraverso qualcosa di più grande. Un’eco. Un riverbero. Mi fa pensare alla lotta silenziosa che ci accompagna nella ricerca di noi stessi. Così potente, così fragile. Così silenziosa.

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  6. Eclipse

    La solitudine che descrivi è quella di chi non ha paura di essere solo con i propri pensieri. È un’esperienza che non si subisce, ma che si abbraccia. In questa solitudine, c’è una forza che pochi conoscono. Ed è solo attraversandola che possiamo davvero vedere il mondo.

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  7. IronVox

    Mi ha colpito come parli di libertà. Non la vedi come un concetto astratto, ma come qualcosa che si respira, che si vive. La libertà è nella camminata senza meta, nel mare che accarezza la pelle, nel sole che ti illumina senza chiedere nulla. È una verità che non ha bisogno di spiegazioni. È qualcosa che si sente. Mi hai fatto riflettere molto.

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  8. Eclipse

    La libertà è come un respiro, come qualcosa che non si può trattenere, ma solo accogliere. Eppure, ci sfugge sempre, finché non ci rendiamo conto che è proprio nel nostro respiro che la troviamo.

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  9. VibeZena

    La tua scrittura è un invito a rallentare, a fermarsi per un attimo e lasciare che la vita ti attraversi senza fretta. Camminare senza meta, respirare l’aria salata, lasciarsi accarezzare dal sole… sembra così semplice, eppure ci dimentichiamo quanto sia importante fermarsi. Lo hai scritto in un modo che tocca davvero il cuore. Ogni parola è come una piccola carezza.

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  10. Eclipse

    Esattamente, è una carezza che ci risveglia. La vita non deve essere sempre una corsa. Eppure, ci sono momenti in cui dobbiamo ricordarci di fermarci, di ascoltare, di vivere semplicemente. È lì che si trova la bellezza, nelle piccole pause che ci concediamo.

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