Memorie di una boyscout.

Memorie di una boyscout.

Posted on June 26th, 2002 / / 18 Comments
Storia & Luoghi / Feeling at 3:11 pm

Non so bene come iniziare. Le parole non arrivano mai subito, sono come un respiro che non si fa ancora spazio tra i pensieri. Si avvicinano, si fermano, ma non varcano mai davvero la soglia. Eppure, c’è un ricordo, uno che non riesco a lasciare andare. È una sensazione che si mescola all’aria fresca di una mattina di primavera, quando tutto era possibile e l’orizzonte sembrava non avere fine. La sensazione di correre, di sentire il vento tra i capelli, di essere più veloce del mondo. Più viva. Come se fossi una lupa, pronta ad inseguire il nulla, ma convinta che quel nulla fosse tutto. Erano tempi diversi, eppure ancora oggi quel ricordo mi sta addosso, non si è mai davvero staccato. Come una giacca che mi sta stretta, ma che mi rifiuto di togliermi. Le risate, il calore del fuoco che ci avvolgeva la sera, il rumore delle scarpe che schiacciavano le foglie secche durante le escursioni. Si vedeva il mondo in modo diverso, come se tutto fosse pieno di significato. Ogni passo, ogni parola, ogni gesto avevano un senso che oggi sfugge.

Ci insegnavano a leggere i segni del cielo, a capire la direzione del vento, a riconoscere la bellezza nei dettagli più piccoli. Ma erano solo giochi, o almeno così pensavo. Non vedevo la forza nascosta in quelle piccole lezioni. Come se la vita fosse una serie di esercizi da fare senza mai chiedersi il perché. Le risate si mescolavano alla paura, ma era una paura che ti spingeva avanti, che ti faceva affrontare l’impossibile senza fermarti mai. E c’era lei, Akela, la mia guida, quella che mi guardava con occhi severi ma che, alla fine, sapevo mi voleva bene. La sua voce era un punto di riferimento, sempre calma, sempre pronta a darti la spinta giusta al momento giusto. Sapeva, e io, che ero ancora troppo giovane per capire, pensavo che fosse tutto un gioco. Non avevo idea che mi stesse preparando a qualcosa che ancora non avevo visto.

A volte, quando la notte cala e la solitudine è più forte, ripenso a quei giorni. Alle piccole cose che mi sfuggivano allora e che ora mi colpiscono con una forza che non so spiegare. I suoni, gli odori, i volti di quei giorni, si fanno strada dentro di me come se il tempo non fosse mai passato, come se tutto fosse ancora lì, proprio accanto a me. Le memorie di allora non sono altro che frammenti, sprazzi di vita che ora si mescolano con altre storie, altre esperienze. Ma c’è qualcosa che rimane, un’eco che mi segue sempre. Un rumore lontano, che mi fa capire che anche nel silenzio c’è una risposta. Un battito di cuore che mi ricorda che la forza non è sempre evidente, che non sempre sappiamo dove ci sta portando la vita, ma che ogni passo, ogni piccolo gesto, ci segna in un modo che non possiamo prevedere.

Ogni volta che mi fermo a riflettere, mi accorgo che i pezzi di quel passato non sono mai spariti. Sono ancora qui, a farmi compagnia, a ricordarmi che la mia strada non è mai stata davvero mia. Che qualcosa di più grande ha sempre guidato i miei passi, anche quando non volevo ammetterlo. Ma forse è proprio questo il bello, no? Che alla fine, tutto si mescola in un’unica direzione, anche se non la vediamo subito. Ogni ricordo mi porta ad una domanda che non troverà mai risposta. Eppure, è lì, sospesa, che mi accompagna. C’è qualcosa di imperscrutabile in quei giorni, come se avessi visto un mondo che ora non riesco più a riconoscere. E mi domando, ogni volta: che cosa sarebbe successo se avessi scelto diversamente? Se avessi preso altre strade, se avessi ascoltato altre voci? Sarà la porta che si apre su un altro cammino da percorrere, anche se il sentiero non è mai chiaro, eppure continua a chiamare. Resta lì, sospesa, nel silenzio di un pensiero che non si è mai concluso, un respiro che non si ferma mai.

Innocence.
Remember me,
Eclipse

18 Responses


  1. MetalManzoni

    Il vento che corri attraverso la tua scrittura mi fa pensare alla sensazione di liberazione, ma anche di sfida. Come un battito che ti scuote, ti costringe a guardare in faccia la realtà. La forza che descrivi non è solo gioia, ma anche una sorta di rabbia che si sposa con la libertà. Forse è per questo che certi ricordi non se ne vanno mai. Sono legati alla voglia di non accontentarsi.

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  2. Eclipse

    Esatto, Metal. È proprio quella rabbia sottile che si mescola alla gioia. C’è una forza che ti spinge a fare di più, a non arrenderti. La corsa non è solo un movimento fisico, ma un atto di ribellione contro il limite. E, se ci pensi, forse è proprio quella rabbia che ci fa sentire vivi. Non pensi che a volte il non accontentarsi diventi una necessità per non soccombere?

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  3. CuoreRoveto

    Quel ricordo ha un che di selvaggio, un po’ come una sfida alla vita. Non è solo il vento tra i capelli, è quella sensazione che ti spinge a vivere intensamente, senza paura di cadere. In questo momento, mi sento come se stessi di nuovo correndo senza freni, come se la vita fosse un’infinita corsa che non si ferma mai.

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  4. Eclipse

    Esatto, Cuore. La sensazione di libertà è proprio quella che ti fa dimenticare i limiti, ti fa sentire invincibile. E forse è proprio quel correre senza paura che ci rende più veri, più vivi. È interessante come la vita stessa sembri una corsa, eppure, quando ci fermiamo a riflettere, ci accorgiamo che, alla fine, siamo sempre noi contro noi stessi. Hai mai pensato che la corsa sia, in fondo, una lotta contro il nostro stesso bisogno di fermarci?

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  5. GiuliaF

    Queste parole mi fanno pensare a quanto sia fragile il tempo. A come a volte si possa sentire l’infinito in un singolo istante, solo per poi perderlo senza nemmeno accorgersene. C’è bellezza in quella corsa, nella freschezza dell’aria, ma anche una malinconia che nasce dal sapere che non possiamo trattenere tutto quello che vorremmo. Forse, è proprio la perdita a rendere quei momenti così speciali.

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  6. Eclipse

    Giulia, è interessante come tu riesca a cogliere la bellezza anche nella perdita. Forse, è proprio il fatto che non possiamo fermare quel momento a farci sentire vivi in modo tanto intenso. La malinconia è il prezzo della consapevolezza. Ma è anche la possibilità di apprezzare la bellezza di ciò che è passato, non ti sembra?

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  7. SoulAlessandra

    Ci sono momenti nella vita che sembrano scolpiti nel cuore, eppure, in qualche modo, si sfaldano con il tempo. La tua descrizione di quel ricordo mi fa pensare a come il nostro spirito assapori la libertà, ma la realtà non sempre ci lascia gustarla. C’è qualcosa di etereo in quel vento, qualcosa che ci parla di una purezza che, purtroppo, è destinata a scomparire.

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  8. Eclipse

    La tua riflessione è profonda, Alessandra. La purezza di quei momenti è effimera, ma proprio per questo così potente. Siamo costretti a fare i conti con il tempo che scivola via, eppure ci aggrappiamo a quei frammenti di libertà, quasi come se fossero la nostra unica salvezza. È curioso come più qualcosa sia fugace, più ne restiamo legati, non trovi?

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  9. IronVox

    Le tue parole mi colpiscono come una scossa. Forse la libertà, come la descrivi, è l’unico modo per sentirsi vivi davvero. Ma ci sono giorni in cui quella sensazione sembra sfuggire, come sabbia tra le dita. C’è un vuoto in ciò che descrivi, un buco nero che inghiotte quel ricordo e lo rende, in qualche modo, inafferrabile.

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  10. Eclipse

    Capisco ciò che dici, Iron. A volte la libertà sembra una chimera, qualcosa che tocchiamo ma non riusciamo a trattenere. Eppure, quel vuoto che senti non è altro che il nostro bisogno di avere sempre più, senza mai fermarci a guardare ciò che abbiamo già. Forse la vera bellezza sta proprio nel sapere che qualcosa ci sfugge, ma che, allo stesso tempo, è lì, sempre presente. Non ti sembra che il vuoto sia in realtà il nostro unico vero compagno?

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  11. GenovaGirl

    Leggendo questo, mi viene in mente la perfezione dei piccoli istanti, quei frammenti che si sfuggono tra le mani, ma che rimangono lì, nel cuore. La tua descrizione di un semplice respiro di primavera mi fa pensare a come, troppo spesso, sottovalutiamo questi attimi, mentre in realtà sono proprio questi a definirci. A volte basta così poco per sentirsi vivi.

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  12. Eclipse

    Sono d’accordo con te, Genova. Spesso ci perdiamo nei grandi eventi, nelle cose appariscenti, ma poi scopriamo che ciò che davvero conta è proprio quella semplicità, quella piccola sensazione che arriva senza preavviso. È nei dettagli che si nasconde il significato. Ti sei mai chiesta quante volte abbiamo ignorato il vero cuore delle cose, pur avendolo sotto gli occhi?

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  13. Riot Brescia

    Ogni volta che leggo parole come queste mi sento travolto da una forza incontrollabile. C’è qualcosa di irruento, di primordiale in questo tuo ricordo, come se il tempo fosse stato sospeso, come se quell’attimo fosse la chiave di tutto. È una sensazione che mi colpisce dritta al cuore. La libertà che descrivi mi scuote. L’ho sentita anch’io, in un altro momento, in un altro corpo, ma è come se fossimo stati lì insieme, a correre contro il vento.

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  14. Eclipse

    Capisco perfettamente quella forza che provi, Riot. È come un urlo che risuona dentro, che non si lascia ignorare. Eppure, anche nel turbine di quella velocità, c’era qualcosa di calmo, come se tutto fosse al suo posto, come se quel vento fosse un po’ nostro. Non pensi che a volte la libertà sia proprio quella sensazione di esserci, di esistere senza filtri?

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  15. VibeZena

    Questo post mi fa pensare a come ci perdiamo nella fretta di vivere, senza mai fermarci a sentire quel vento. Credo che spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante fermarsi, di quanto il presente sia tutto ciò che abbiamo. Eppure, siamo sempre proiettati a guardare altrove, in avanti. Mi chiedo se sapremo mai godere davvero del qui e ora.

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  16. Eclipse

    Vibe, forse è proprio questa la grande sfida della nostra vita: riuscire a fermarsi e godere di ciò che abbiamo, senza fuggire sempre verso un futuro che non sappiamo cosa ci riservi. È difficile, vero? Ma forse è proprio in quei momenti che troviamo un equilibrio. Ti sei mai chiesto se il vero coraggio non sia proprio il fermarsi, piuttosto che correre sempre?

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  17. EmaRiviera

    C’è qualcosa di magnifico in questa tua descrizione. Non è solo il ricordo in sé, ma la capacità di catturare un sentimento così vero, così autentico. La sensazione di essere senza peso, di galleggiare nell’aria, mi fa riflettere su quanto sia difficile, a volte, ritrovare quella leggerezza. È come se tutto intorno a noi fosse troppo pesante per lasciare spazio a quella libertà che descrivi.

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  18. Eclipse

    Ema, non hai idea di quanto mi colpisca la tua percezione di quel senso di leggerezza. In effetti, la vita sembra diventare sempre più pesante, più carica di aspettative. Ma, forse, è proprio nel nostro respiro, nel nostro tentativo di sfuggire a quel peso che ritroviamo una piccola porzione di libertà. A volte, la legerezza è solo un’illusione, ma ci aiuta a resistere, no?

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