Luci di Natale

Luci di Natale

Posted on December 25th, 1999 / / 10 Comments
Tradizioni & Cultura / Feeling at 10:00 pm

L’aria fredda di dicembre porta con sé ricordi e sogni che si intrecciano,
come fili invisibili nella trama del tempo #

L’aria di dicembre è sempre la stessa, pungente, tagliente, quasi fosse capace di penetrare la pelle e toccare direttamente l’anima. Ogni respiro, un piccolo brivido, un segno di vita che si fa strada tra i ghiacci che ricoprono la città. È come se ogni fiocco di neve che scende si portasse via un pensiero, un ricordo, ma al contempo ne lasciasse uno nuovo. Una stagione di ricordi che si intrecciano, che si mescolano come fili invisibili nella trama del tempo, un attimo che non voglio lasciare andare.

Cammino per le strade di questa città che non smette mai di brillare, anche quando il cielo è grigio, come se ogni luce che lampeggia nelle vetrine cercasse di riempire il vuoto che rimane dentro. Le mani strette nei guanti di lana, quasi a cercare un contatto, una sensazione che mi faccia sentire più vicina a chi sono. Ogni angolo è una promessa di magia, di momenti che si sfiorano e poi svaniscono, ma non oggi. Oggi è diverso. Le luci sembrano parlare, raccontare storie. Quella stella di legno che mia madre ha intagliato per me, quando ero piccola, sta ancora là, sul mio albero, e ogni volta che la guardo, sembra che anche il tempo si fermi un istante per ascoltare quella storia che non finisce mai.

Il Natale, quando lo guardi da vicino, non è mai solo ciò che appare. Non sono solo i regali, i sorrisi, o la tavola piena di cibi che sanno di casa. No, è qualcosa che va oltre. Quella nostalgia che sento ogni volta che guardo l’albero, quella sensazione di rimanere sospesa in un presente che, per quanto reale, mi fa sentire distante da tutto. Le luci intermittenti sono come i battiti del cuore, ma sono anche la metafora di un qualcosa che non riesco mai a comprendere completamente. Quella stella di legno intagliata con amore è la verità che rimane, l’unica cosa che mi ricorda chi sono, anche quando tutto intorno sembra confuso. Oggi, come ogni Natale, i regali sono un simbolo di attese e speranze. Mi guardo attorno, tra la carta colorata, il rumore dei pacchetti che si aprono, e ci sono momenti che riescono a sorprendere. Ma non è solo la gioia di ricevere. È quel gesto di donare che mi commuove. Gli occhi dei miei cari, quei sorrisi che appaiono più veri in questo giorno. Ogni cosa è carica di significato. La pistola ad acqua Super Soaker, i jeans onyx che mi fanno sentire più grande, la sciarpa della Sampdoria, il legame con una città che non mi abbandona mai. Ogni regalo, piccolo e semplice, è come una promessa di connessione, di amore, di un legame che va oltre la superficialità.

Eppure, mentre il pranzo scivola tra le risate e i brindisi, qualcosa mi scivola dentro, un pensiero che mi ferma, che mi fa fermare un attimo. Quanto di questa magia è reale? Quanto di ciò che celebriamo è solo un riflesso dei nostri desideri? Non è forse questa la vera domanda? Quello che vediamo, che tocchiamo, che sentiamo, è reale o è solo un sogno proiettato da quella parte di noi che ha paura di affrontare la realtà? La verità è che la magia del Natale non sta nei regali, nei cibi, ma in quella sensazione che si insinua tra i momenti e che ci fa sentire vivi, anche se, a volte, è solo un’ombra. Il giorno scivola via e il cielo scuro di notte prende il posto delle luci sfavillanti. Le note di «White Christmas» mi avvolgono, ma non sono solo suoni. Sono ricordi, emozioni che vanno oltre le parole. La nostalgia che si mescola alla felicità, la consapevolezza che il tempo sta passando, che nulla resterà uguale. Mi chiedo: è questo il Natale? È la sua magia che si perde tra le pieghe del tempo, che sfugge come una promessa non mantenuta?

Che cosa cerchiamo davvero in questo periodo dell’anno? È nella luce delle decorazioni, nei sapori che ci fanno sentire a casa, o in quella promessa mai detta che aleggia nell’aria, invisibile ma presente, come un sogno che non si concretizza mai completamente?

THE END.
Remember me,
Eclipse

10 Responses


  1. MetalManzoni

    Io odio Natale. È tutto così finto. Le luci, i sorrisi forzati. La tua scrittura però riesce a farti vedere il lato oscuro di questo periodo, quello che nessuno vuole ammettere. È interessante, per quanto triste. La luce non sempre illumina, a volte acceca.

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  2. Eclipse

    Ti ringrazio, MetalManzoni. È interessante come tu riesca a vedere la luce anche nell’oscurità di queste feste. Penso che proprio lì, in quel contrasto, si nasconda la verità di questo periodo: non è tutto bianco o nero, c’è anche quella zona grigia che ci appartiene.

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  3. GiuliaF

    Mi commuove sempre leggere i tuoi pensieri su Natale. Non solo il calore delle luci, ma anche la solitudine che si nasconde dietro, quella nostalgia che arriva sempre quando meno te l’aspetti. Mi fai pensare a come le piccole cose siano quelle che ci restano di più, anche più dei regali o dei momenti felici che sembrano scivolare via. Non mi stancherò mai di dirti quanto mi tocchi.

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  4. Eclipse

    Ti ringrazio, GiuliaF. Le piccole cose, come hai detto, sono quelle che ci fanno tornare a casa, anche quando siamo lontani. È sempre una riflessione che mi fa pensare quanto, a volte, la bellezza stia proprio nella nostalgia che ci portiamo dentro.

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  5. Alexiel

    Che bel post, veramente. Mi ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando anch’io camminavo per le strade illuminate a Natale, cercando un po’ di calore tra i negozi e le luci. Ti seguo da Alexiel e ogni volta trovo un angolo di me in ciò che scrivi.

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  6. Eclipse

    Grazie, Alexiel. È sempre bello vedere come le parole riescano a evocare emozioni condivise, come una traccia lasciata nel tempo. La tua riflessione è un richiamo alla bellezza di quei momenti che, pur lontani, restano eterni nella memoria. Ti seguo sempre, non dimenticarlo =)

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  7. GenovaGirl

    Il Natale, con tutte le sue luci e ombre, è una festa che non smetto mai di amare, ma il tuo scritto aggiunge una profondità che non avevo mai considerato. Come sempre, ci fai riflettere.

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  8. Eclipse

    Grazie, GenovaGirl. Sono felice che queste parole siano riuscite a risvegliare in te una riflessione più profonda sul Natale. La bellezza di questo periodo, credo, sta proprio nel fatto che non è mai solo ciò che vediamo, ma anche ciò che sentiamo e ciò che ci lascia dentro.

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  9. VibeZena

    Io adoro Natale, nonostante tutto. Le luci, il calore, la famiglia. Non vedo niente di negativo. Tu invece sembri vederne il lato più doloroso, eppure c’è una bellezza in quella tristezza. Non avrei mai pensato a Natale in questi termini, ma mi fai riflettere.

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  10. Eclipse

    Grazie, VibeZena. Non c’è nulla di sbagliato nell’amare Natale per quello che rappresenta. Il mio intento è solo quello di esplorare anche il lato più nascosto, dove la bellezza e la tristezza si incontrano e si mescolano.

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