Legami Improvvisi, Cuori Sospesi

Legami Improvvisi, Cuori Sospesi

Posted on July 29th, 2003 at 11:43 PM | Tags: | 0 Comments

Sono passati pochi giorni dall’ultima volta che ci siamo sentiti, vero? Eppure, sembra un’eternità. A volte, mi domando come possa passare il tempo senza che me ne accorga, come se i giorni sfumassero tra le dita e le ore si mescolassero come colori in un dipinto. Spero che tu stia bene, che tutto vada per il meglio. Spero che tu stia vivendo i tuoi giorni con la stessa intensità con cui li vivo io, anche se, forse, questo è chiedere troppo.

Volevo raccontarti di un momento che mi è capitato di recente. Ero in discoteca, come al solito, circondata da amici e da gente che ballava, che si lasciava trasportare dalla musica. Il sudore, il ritmo, le luci che esplodono nel buio. E poi è successo qualcosa di strano. In mezzo alla folla, ho avvertito una spinta dietro di me, un corpo che mi si avvicinava mentre mi muovevo al ritmo della musica. Non avevo idea di chi fosse, finché mi sono girata e ho visto T., il mio migliore amico, proprio dietro di me. Un attimo, e ci siamo trovati là, insieme, nel mezzo di quella folla. Senza dirci nulla, eravamo sincronizzati nei movimenti, come se il nostro corpo avesse parlato prima delle parole. La musica ci aveva unito, in modo istintivo, come se fossimo diventati una cosa sola. Un’armonia, un istante di pura connessione.

Poi, ci siamo guardati negli occhi, in un silenzio che ha detto più di mille parole. Lì, in quel preciso momento, tutto era perfetto, e non c’era bisogno di dire nulla. T. mi ha sorriso e ha detto ironicamente: «Strano, oggi niente aperitivo al bancone?»
Un sorriso che mi ha attraversato, come se fosse una battuta leggera, ma che in realtà pesava più di mille pensieri. Abbiamo deciso di prendere quel famoso aperitivo insieme, come se niente fosse cambiato, eppure tutto fosse cambiato.

Ci siamo avvicinati al bancone, abbiamo ordinato i nostri drink, quelli che ormai conoscevamo a memoria. Il ghiaccio, il rumore delle bottiglie, la risata che si mescolava ai rumori della musica. Parlavamo di tutto e di niente, come se il mondo non esistesse più. Eppure, nel bel mezzo di quella leggerezza, ho sentito qualcosa di nuovo. Ho visto un lato di lui che non avevo mai conosciuto, qualcosa di intimo che mi ha colpita senza preavviso. Una verità che si è rivelata tra una risata e un brindisi.

Il tempo è passato velocemente, tra parole, risate e momenti rubati. Quando ci siamo alzati per andare, ho capito che quel momento era stato qualcosa di speciale. T. è una persona unica, capace di rendere ogni istante importante. E io, in fondo, sono grata. Grata per quegli istanti che solo la vita sa regalarti, inaspettati, ma così perfetti nella loro imperfezione. Ma ora, è tempo di concludere. Le ore scorrono, i giorni passano, e io continuo a scrivere per te, per me, per tutti noi. Ti terrò aggiornata su tutto, anche se so che a volte le parole non bastano mai.

E tu, cosa accadrà nel tuo prossimo incontro inatteso? Cosa ti riserva il destino, quel destino che ci sorprende nei posti più improbabili? Perché questi piccoli momenti di connessione, così puri e perfetti, sembrano sempre svanire in fretta? Forse sono proprio questi attimi che ci fanno sentire vivi. Eppure, come posso accontentarmi di questi frammenti di felicità, quando il mondo è tanto grande da sembrare a volte inaccessibile? E tu, che cosa fai di quei momenti? Li custodisci o li lasci andare via, senza mai fermarti a guardarli davvero?

• remember me,
Eclipse •


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