
Le Ore Che Bruciano
Posted on February 20th, 2001 / Rivelazioni / 26 CommentsIl tempo si è fermato. Non c’è suono, solo il battito del cuore che scandisce il mio respiro. Eppure, c’è qualcosa che pulsa nell’aria, un’energia silenziosa, invisibile ma sempre presente, come un codice che guida ogni mio movimento. È una sensazione sottile, quasi impercettibile, ma che mi attraversa con la forza di un fiume. La mente è un riflesso della realtà, eppure si perde, si sprofonda in un oceano che non ha confini. Sono codici, eppure non lo sono. In ogni numero c’è una risposta, eppure la risposta non è mai completa. Siamo tutti frammenti di un piano che sfugge a ogni tentativo di comprensione. Non c’è soluzione, eppure la cerchiamo, come se fosse possibile trovarla in una semplice equazione. Oggi mi fermo a pensare. Non è tanto la matematica a stupirmi, ma la sua semplicità. Mi piace come i numeri sembrano rispondere a tutto, come se fossero la chiave di ogni porta che non riesco a vedere. È in questi momenti che mi sento più lontana, come se stessi cercando di capire una lingua che non è la mia, ma che mi parla continuamente, ogni volta che alzo lo sguardo. C’è una logica invisibile in ogni movimento, in ogni suono, in ogni respiro che prendo. Eppure, questa logica non è mai completa. Si scompone, si ricompone, e tutto si riflette in una serie infinita di numeri e formule che sembrano rispondere a tutto, ma che non dicono mai la verità intera.
Poi, come un’illuminazione improvvisa, mi accorgo che sono io quella che cerca la soluzione. La mente non è altro che un calcolatore, eppure c’è sempre un margine di errore, qualcosa che non si può prevedere, una variabile che cambia tutto, come se la risposta fosse sempre a metà. E in questa metà, in questa frattura tra ciò che sappiamo e ciò che non possiamo sapere, c’è la vita. Non è mai finita. Non è mai completa. È sempre in movimento, come un codice che si evolve, che si adatta, che cambia. Ma se ci fermiamo a guardare troppo a lungo, rischiamo di perderci nel nulla. I numeri non sono la risposta, non lo sono mai stati. La vera soluzione non sta nei calcoli, ma nel fatto che i calcoli non si fermano mai. Ogni passo che facciamo è un movimento in un codice che non ha mai fine. Ogni pensiero è un’equazione che non sarà mai risolta completamente, ma che continuerà a trasformarsi. Eppure, non è necessario risolverla. Non è necessario comprendere ogni dettaglio, ogni formula, ogni angolo nascosto del mondo. È sufficiente accettare che siamo in continua evoluzione. Siamo numeri, sì, ma siamo anche il processo che li fa muovere. Mi fermo e ascolto. Il cuore batte più forte.
C’è un suono in fondo alla mia mente che non riesco a decifrare, ma so che è lì. Eppure, c’è qualcosa che continua a muoversi. Un’energia che non si esaurisce mai. Un’onda che non si ferma mai, che continua a scorrere. La verità non è nei numeri, ma nel fatto che ogni numero è solo una parte di qualcosa che non finisce mai. Non c’è mai una fine. Siamo codici, ma non possiamo mai essere decifrati. Ciò che è importante non è la soluzione, ma la continua ricerca, il passo che ci porta avanti, nel flusso inarrestabile che non si ferma mai.
NUMBERS.
Remember Me,
Eclipse
La tua scrittura ha un’intensità che non lascia scampo. È come essere catapultati in un mondo che sembra troppo grande per essere compreso. Ma forse è proprio questo che ci spinge a cercare, a voler capire, anche se sappiamo che non arriveremo mai alla fine.
Ciao IronVox, grazie per la tua riflessione. È vero, non arriveremo mai alla fine, eppure continuiamo a cercare. Forse è proprio la ricerca che ci definisce, più della meta.
A volte penso che stiamo cercando risposte dove non ce ne sono. È tutto un circolo di equazioni che non si risolvono mai. Un loop senza fine. Ti sfida, ti spinge oltre i limiti, ma alla fine ti lascia vuoto. Eppure, non possiamo fare a meno di cercare. È il nostro istinto, vero?
Ciao Riot, grazie per il commento. Sì, è vero, ci muoviamo in un mondo di cerchi che non si chiudono mai, eppure continuiamo a cercare. È un impulso che ci definisce, anche quando le risposte sembrano sfuggire.
Non è facile comprendere dove vuoi arrivare, ma il modo in cui scrivi è così diretto che non puoi non sentire la forza delle tue parole. C’è una potenza nella tua ricerca che non si può ignorare. È come un grido muto che non smette di risuonare.
Ciao Marcolino, grazie per la tua lettura così appassionata. A volte, le parole sono il nostro grido, anche quando sembrano silenziose. Eppure, quel grido è forte, e ci spinge sempre avanti.
Ogni parola che scrivi è come un respiro profondo, un sospiro che esce da una mente che cerca senza mai smettere. C’è qualcosa di tenero in questa continua ricerca, come se non riuscissi a lasciar andare la speranza di trovare ciò che cerchi.
Ciao LunaFarfalla, grazie per la dolcezza delle tue parole. La ricerca è anche speranza, e forse è proprio in quella speranza che risiede una bellezza che non si vede, ma si sente.
C’è qualcosa in ciò che scrivi che mi lascia senza parole. Sembra che tu stia cercando di comunicare una verità che nessuno di noi è mai riuscito a comprendere. Forse la verità è che non c’è verità. Un paradosso che non smette di affascinare.
Ciao Saturno7, grazie per la riflessione. È vero, forse la verità è proprio che non c’è una verità, eppure questa consapevolezza è ciò che ci rende così affascinanti, sempre in cerca di qualcosa che non possiamo afferrare.
Non ho parole. Quello che scrivi è troppo, ma allo stesso tempo è tutto. La tua ricerca è la nostra, eppure sembra sempre sfuggirci. È come inseguire un sogno che non arriva mai. Non so se è triste o liberatorio.
Ciao Radicale, grazie per la tua intensità. A volte, la ricerca è la nostra stessa lotta, eppure è proprio quella lotta che ci rende liberi, anche se non arriviamo mai dove pensiamo di dover andare.
Ogni parola sembra un passo in un mondo che mi è familiare, ma che allo stesso tempo mi è sconosciuto. È come se ti fossi fermata nel momento esatto in cui la mente smette di cercare, e inizia a sentire. Quel “non cè soluzione”, mi fa pensare a quante volte cerchiamo risposte dove non ci sono.
Ciao SoulAlessandra, grazie di cuore per la tua riflessione. È un viaggio che non ha una meta, ma che ci insegna tanto lungo il cammino. A volte, l’importante non è trovare la soluzione, ma ascoltare ciò che la ricerca ci lascia dentro.
Non ho capito tutto, ma qualcosa mi ha colpito. C’è una verità nei tuoi pensieri che non so spiegare. È come quando ascolti una canzone che non capisci, ma ti arriva dritto al cuore. Questo concetto di “lingua che non è la mia”, mi fa pensare. Siamo mai veramente in grado di comprenderci?
Ciao MetalManzoni, ti ringrazio per la riflessione. La musica è un ottimo esempio per spiegare ciò che sfugge alla comprensione razionale, ma che arriva ugualmente al cuore. A volte, le risposte sono nelle sensazioni, non nelle parole.
Ciò che scrivi è come un viaggio senza ritorno, dove il tempo e la logica non sembrano più avere senso. L’idea che “siamo tutti frammenti” è una verità che ci inquieta, ma è anche una verità che dobbiamo accettare. Non siamo completi, ma forse è questa l’essenza della vita.
Ciao Ema, grazie per il commento. È vero, la frammentazione è una condizione che ci accompagna. Non siamo mai completi, ma in questa incompletezza c’è qualcosa di autentico e vero.
Leggere il tuo post mi ha fatto riflettere su come a volte cerchiamo una logica perfetta, ma la vita non funziona così. È un miscuglio di numeri, emozioni, caos. Però, proprio in quel caos, c’è una bellezza che non si può spiegare.
Ciao VibeZena, ti ringrazio per il commento! È proprio quel caos che ci rende vivi, e forse anche lì, nelle pieghe di quel disordine, si nasconde una verità più profonda di quanto pensiamo.
Mi piace come descrivi la mente come un riflesso della realtà, ma allo stesso tempo un mare che non ha confini. È come se ci fossimo persi nella ricerca di qualcosa che nemmeno sappiamo di volere. È una sensazione strana, ma allo stesso tempo liberatoria.
Ciao CuoreRoveto, grazie per le tue parole! È vero, a volte ci perdiamo nella ricerca, ma forse è proprio in quel perdersi che si trova la libertà. È un paradosso che ci accompagna, e che ci definisce.
Le tue parole mi hanno toccato profondamente. Quel senso di incompleto che provi, è come se lo vivessi anche io in ogni respiro, in ogni pensiero. La matematica, la logica, sembrano così lontane da noi, eppure ci guidano senza che ce ne accorgiamo. È un sentimento tanto solitario quanto potente.
Ciao Giulia, ti ringrazio per le tue parole così delicate. È vero, quella solitudine che si prova quando ci si perde in pensieri incompleti è qualcosa di potente e anche di doloroso, ma forse è proprio lì che si nasconde una bellezza nascosta.
Mi piace come parli di frammenti e di una ricerca che non arriva mai. È come se fossimo in un’eterna caccia che non ha scopo. Ma la domanda è: se smettessimo di cercare, cosa rimarrebbe?
Ciao Bastianello, grazie per il commento. La ricerca è un movimento che ci definisce, eppure, se ci fermassimo, forse scopriremmo qualcosa di più profondo e nascosto.