La Scuola come Battaglia Quotidiana

La Scuola come Battaglia Quotidiana

Posted on September 11th, 2000 / / 10 Comments
Logica & Forma / Feeling at 9:07 pm

C’è un rumore che rimbomba, sempre più forte, dentro di me. La sveglia suona come una sirena, mi strappa via dal sonno e mi catapulta nell’incubo che è ogni mattina. È un grido di guerra, e la mia battaglia inizia. Non ho scelta. Infilo lo zaino come un’armatura, sento il peso del mondo sulle spalle e il cuore che batte più forte, troppo forte. La porta si chiude dietro di me, e la città mi inghiotte, come un mare di sguardi che non conosco. Ogni volto che incontro è un enigma, una storia che non vedrò mai raccontata. Non importa. Non c’è spazio per nessun altro in questo momento. Solo la corsa verso la stazione, verso la metropolitana che mi spinge sempre più in profondità.

Il liceo scientifico è il mio campo di battaglia. Ogni aula è un accampamento, ogni lezione una strategia. La matematica è la mia armatura, l’algebra e la geometria le mie armi affilate. I professori sono i generali, ognuno con la sua visione, e noi, soldati della conoscenza, ci scontriamo con equazioni impossibili e teoremi che sembrano non finire mai. La scrittura sulla lavagna è il codice che dobbiamo decifrare, le risposte che diamo sono la nostra prova di sopravvivenza. Ogni giorno è una guerra, eppure il tempo non si ferma. Scivola via inesorabile, come sabbia che ti scivola tra le dita, lasciandoti con il ricordo di ciò che non hai ancora capito. Eppure, non posso fermarmi. Non posso arrendermi. Eppure, ci sono le pause. Momenti brevi, ma vitali. La mensa è un piccolo rifugio, un campo di battaglia in miniatura. Le chiacchiere veloci, i panini divorati in fretta, sono le nostre vittorie temporanee. In quei minuti fugaci, non esiste più la matematica, non esistono più gli esami. Ci siamo solo noi, le nostre risate che rimbalzano contro le pareti e il rumore che accompagna ogni parola. Siamo soli per un attimo, e in quel momento, la guerra sembra lontana. Ma è solo un’illusione. Presto torneremo a combattere.

Ogni passo che faccio nei corridoi è una nuova scoperta, ogni libro che sfoglio un’arma in più nella mia battaglia. Ogni incontro con un insegnante è una sfida. Il loro sguardo è un incitamento, le loro domande, il campo di battaglia. Le risposte, le soluzioni, sono il mio scudo. Non basta mai. Voglio sapere di più, voglio capire davvero. La sete di conoscenza non si spegne mai, cresce, si ingigantisce. Ogni equazione è un passo verso qualcosa di più grande, ogni concetto, una chiave che apre nuove porte. Eppure, ogni porta mi porta a nuove domande. Cosa c’è oltre la prossima? Cosa c’è oltre la prossima risposta che devo dare?. Quando la campanella suona, il mondo cambia. La metropolitana mi accoglie come un rifugio, un lungo viaggio che mi riporta a casa. Ma il rumore non smette mai. Le voci degli altri, i pensieri che viaggiano insieme ai miei, si mescolano in un silenzio che non riesco a sentire davvero. La mente è piena, in fermento. Ogni giorno mi chiedo se un giorno tutto questo avrà davvero senso. Se un giorno capirò cosa sto cercando, davvero. Se ciò che faccio ora servirà a qualcosa, se mi porterà dove voglio andare. Ma forse è questo il punto. Forse non lo saprò mai.

Tornare a casa è un sollievo, ma anche una riflessione. Il caos della giornata si dissolve, e mi trovo da sola con le mie domande. La guerra è finita per oggi. Ma domani? Domani ricomincerà. Come sempre. E io sarò di nuovo pronta a combattere.

Ding ding.
Remember me,
Eclipse

10 Responses


  1. GenovaGirl

    La scuola come guerra, come una battaglia quotidiana, è una riflessione che mi fa guardare a tutto con occhi diversi. Per molti, la scuola è solo un dovere, un impegno da portare a termine. Ma tu l’hai dipinta come qualcosa di molto più grande, più serio, un cammino che, seppur difficile, ci forma. È vero, ogni giorno sembra una lotta, ma forse è proprio quello che ci insegna a non arrenderci. A non cedere mai, anche quando sembra tutto troppo.

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  2. Eclipse

    Ciao GenovaGirl, grazie per la tua riflessione. La scuola, con tutte le sue difficoltà, è anche un cammino che ci prepara alla vita, non solo alle equazioni. È un combattimento che ci definisce e ci insegna a non cedere mai. Un abbraccio.

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  3. Riot Brescia

    La scuola come guerra? Una battaglia costante, senza tregua, eppure ce la facciamo andare avanti, perché non abbiamo scelta. Lo capisco troppo bene. È come se ogni giorno dovessi mettere su un’armatura per proteggermi dalle stupidaggini che ti dicono, dalle regole senza senso e dalle aspettative che non hanno nulla a che fare con te. La scuola è un campo di battaglia e ci costringono a combattere, ma una volta che sei fuori, sai che il mondo non è diverso. E lì, non ci sono regole. Non quelle che ti vogliono insegnare, almeno.

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  4. Eclipse

    Ciao Riot, capisco perfettamente ciò che dici. La scuola può sembrare una lotta contro il sistema, contro tutto ciò che ci viene imposto senza alcuna domanda. Ma forse è anche da lì che nasce la vera ribellione, quella che ci permette di costruire il nostro cammino nel mondo. Non smettere mai di combattere, anche quando pensi di essere solo. Un abbraccio.

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  5. Gabberina83

    Non avrei mai pensato di trovare un post che descrivesse così bene l’inquietudine che accompagna ogni giorno a scuola. Quel senso di battaglia è proprio quello che provo ogni volta che suona la sveglia e mi costringe a svegliarmi in un mondo che non ho scelto. Mi colpisce questa immagine della scuola come guerra, una guerra che ci prepariamo a combattere senza avere la possibilità di fermarci. È qualcosa che conosco bene. E non lo trovo affatto esagerato, anzi. Mi sento capita.

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  6. Eclipse

    Ciao Gabberina, grazie per le tue parole. Capisco perfettamente quel senso di “guerra” che descrivi, come se la sveglia fosse la campana di inizio battaglia. A volte sembra che non ci sia scelta, ma credo che la nostra forza risieda proprio nel trovare il coraggio di affrontare anche questi “giorni di guerra”. Un abbraccio.

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  7. Alexiel

    È come se tu avessi descritto i miei giorni. Ogni mattina è un campo di battaglia e ogni passo che faccio verso la scuola è come affrontare una guerra che non finisce mai. La matematica, le equazioni, sono davvero come armi affilate e, a volte, mi sembra di combattere una guerra solitaria. Ma il tuo post mi ha fatto riflettere. Forse in realtà, la scuola è la preparazione per affrontare il mondo fuori, dove le vere battaglie sono ancora più dure.

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  8. Eclipse

    Ciao Alexiel, sono felice che tu ti sia sentita così vicina a questo post. La scuola può sembrare una guerra, ma forse è proprio questo il suo scopo: prepararci a combattere le battaglie più grandi. Non siamo mai davvero soli, anche se a volte sembra che lo siamo. Un abbraccio forte.

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  9. IronVox

    La scuola come campo di battaglia… interessante, ma anche triste. Mi fa pensare a quante volte mi sono sentito come un soldato in guerra, costretto a combattere per qualcosa che non capivo. A volte penso che la scuola non dovrebbe essere una guerra, ma un luogo dove possiamo scoprire e imparare con passione, senza sentirci costretti a combattere ogni giorno.

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  10. Eclipse

    Ciao IronVox, capisco perfettamente il tuo pensiero. La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita, non di lotta. Purtroppo, però, spesso è vista come una guerra da combattere. Ma non dobbiamo mai smettere di sperare che un giorno possa essere qualcosa di più. Un abbraccio.

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