La politica italiana

La politica italiana

Posted on March 5th, 2010 at 11:30 AM | Tags: | 0 Comments

Le elezioni regionali italiane si avvicinano, e mentre il paese sembra dividersi in fazioni più feroci che mai, io cerco rifugio nel mio piccolo angolo di luce, in questo negozio che è la mia seconda casa. Qui, tra scaffali e vetrine, tra oggetti scelti con cura, trovo un senso di pace che sfida il caos esterno. O forse è solo un’illusione, un’ombra di pace che si allunga solo fino alla soglia di questa porta. Stamattina il sole è più pallido del solito. Il cielo sopra Milano è di un grigio uniforme, come se volesse cancellare ogni ombra di colore dalle strade. Le persone passano in fretta, ognuna con il proprio pensiero fissato come un chiodo nella mente, incapaci di vedere al di là del proprio naso. Eppure, qui dentro, c’è qualcosa di diverso. Una calma, una luce che non si spegne, neanche quando tutto intorno sembra crollare.

Il mondo là fuori è un campo di battaglia. La politica italiana, con la sua eterna danza di potere e inganni, si prepara a un’altra tornata elettorale. Ogni volta è la stessa storia: promesse vuote, volti nuovi che nascondono vecchie ambizioni. Ma cosa c’è di nuovo in questo? Nulla. Nulla che possa sorprendermi, nulla che possa fermare il mio desiderio di continuare a cercare un senso in ciò che faccio qui, in questo piccolo negozio che è la mia vita. Quante volte mi sono rifugiata qui, tra questi oggetti che raccontano storie senza voce? Ogni giorno, accolgo clienti che cercano qualcosa di più di un semplice acquisto. Cercano un frammento di bellezza, una speranza che possa illuminare il loro cammino. Ed è in quei momenti che mi rendo conto di quanto siamo tutti simili: persi, confusi, alla ricerca di un po’ di luce in questo mondo così buio.

Mentre mi perdo nei pensieri, la radio inizia a suonare una canzone che non sentivo da anni. “Vivere” di Vasco Rossi. Una canzone che parla di resilienza, di andare avanti nonostante tutto. La musica riempie lo spazio, e per un attimo, mi sento sollevata. Ricordo le parole: “Vivere anche se sei morto dentro…”. Parole che risuonano in me come un eco, che mi ricordano che anche nei momenti più bui, c’è sempre una speranza, una ragione per continuare a lottare.

Il negozio è tranquillo ora, solo io e questa canzone che sembra parlare direttamente alla mia anima. Fuori, la vita continua, con i suoi drammi e le sue gioie, ma qui, tra queste mura, ho creato un angolo di mondo che posso chiamare mio. Un luogo dove la luce riesce a penetrare anche le ombre più dense. Ma quanto può durare questa pace? Quanto tempo ancora prima che il mondo esterno riesca a infrangere questa bolla di tranquillità? Non lo so, e forse non voglio nemmeno saperlo. Per ora, mi godo questo momento, consapevole che la vita, come la politica, è fatta di alti e bassi, di lotte e di tregue temporanee. Fuori dalla porta, il mondo continua a girare, indifferente a tutto ciò che succede qui dentro. E forse è meglio così. Perché in fondo, ognuno di noi ha bisogno di un posto dove poter fuggire, anche solo per un momento. Un luogo dove possiamo essere noi stessi, lontani dagli occhi giudicanti del mondo.

E mentre il giorno avanza, con la sua monotonia e i suoi piccoli drammi, mi preparo ad affrontare un altro cliente, un’altra storia, un’altra piccola luce che forse riuscirò ad accendere, anche solo per un istante.
Perché in fondo, è questo che mi tiene qui: la speranza che, in qualche modo, posso fare la differenza, anche solo per una persona alla volta.

Background musicale: Vasco Rossi – Vivere (1993)

Eclipse


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