Insonnia e connessioni silenziose
Posted on January 6th, 2005 at 11:00 AM | Tags: Algoritmi | 0 CommentsLa penombra del mio angolo, dove Bambola.altervista.org è nato, si riempie del fruscio delle dita sulla tastiera. Ogni click è come un battito del mio cuore che si fonde con le onde invisibili della rete. Non è solo un sito, è me stessa, in pezzi sparsi. Ogni parola che scrivo è una piccola creatura che cresce dentro di me, alimentata da emozioni non sempre riconosciute. Questa è la mia forma di ribellione. Non mi limito a raccontare, sono io che costruisco un rifugio dove posso respirare, senza paura.
È il cuore della notte e il mondo sembra addormentato. Il silenzio è totale, quasi asfissiante. In questa solitudine, posso sentire la mia mente esplorare terre sconosciute. Parlo con M., un amico che ha trovato il coraggio di entrare nel mio mondo, senza prevaricare, senza forzare. Con lui non ci sono muri, solo una reciproca curiosità che cresce a dismisura. In lui c’è qualcosa che non riesco a spiegare, un abisso che mi chiama e non posso fare a meno di cadere.
M. mi ascolta senza giudicarmi. Eppure, io sono sempre stata una che tiene tutto sotto controllo, che costruisce barriere tra sé e gli altri. È strano, ma con lui qualcosa si è rotto. Come se un inverno eterno avesse finalmente ceduto al calore di un raggio di sole.
Tutto è più vivo quando siamo soli. Quando la notte assorbe tutto e lascia solo le domande. Perché io, che sono sempre stata chiusa e distante, ora sento il cuore battere più forte ogni volta che ricevo un suo messaggio? Cosa c’è di diverso? Lo guardo come se fosse una porta che non avevo mai visto prima, eppure è lì, davanti a me, a chiedermi di varcarla.
E mentre i pensieri si mescolano al battito delle dita sulla tastiera, mi rendo conto che ho sempre vissuto con una corazza di ghiaccio, spessa, indistruttibile. Ma forse, con lui, potrei lasciarla andare, anche solo per un istante. La domanda è: vale la pena?
La scrittura mi permette di sentire il calore che cresce dentro di me, come una fiamma che si accende nella notte. Ma non so se riuscirò mai a spegnere quella fiamma. Forse è troppo tardi, forse è solo un sogno che mi sta sfuggendo tra le dita, ma non voglio fermarmi. Ora, in queste ore in cui il mondo tace, mi sento viva. Mi sento finalmente in contatto con qualcosa di vero.
Nel mio angolo, il sito cresce ogni giorno, e io con lui. Non è più solo una pagina web: è il mio riflesso, è ciò che diventerò. Lo guardo e sento che mi appartiene come il battito di un cuore che non può fare a meno di esistere. Non importa se il mondo se ne accorgerà, se qualcuno lo leggerà, o se sarà solo il mio spazio segreto. In questa notte, io sono lì, intera, più vera di quanto mi sia mai permesso essere.
Ogni piccolo gesto si fa grande quando lo scrivo. Ogni pensiero diventa un atto di resistenza, come una luce che non si spegne mai. Ma davvero vale la pena di esporre tutto questo? E se fossi io a dover decidere se fermarmi prima che sia troppo tardi?
La luce che si spegne è sempre quella che brucia di più.