Incertezze di Primavera Rinascente
Posted on May 17th, 2008 at 8:55 PM | Tags: Rivelazioni | 0 CommentsPensieri sparsi e sogni ad occhi aperti #
Maggio è arrivato. Un mese di promesse sussurrate dal vento. Un respiro di luce che accende le vie della città, che si tuffa tra i fiori e le ombre delle piante, come se il mondo intero fosse pronto a rinascere. Eppure, mentre tutto intorno esplode in colori e vita, dentro di me c’è qualcosa che non si quieta, che non si lascia accontentare da un sorriso o da un profumo che sa di primavera. Il solarium, dove trascorro le giornate, non ha il calore che mi sarei aspettata. Le lampadine brillano con la luce di sempre, ma il mio cuore non è così acceso.
Ogni giorno, passo tra interruttori, fili e vetri opachi. Ogni piccolo gesto ripetuto è un atto di ribellione, una sfida alla monotonia che mi vorrebbe prigioniera. Il suono della cassa, il crepitio delle lampade, ogni cosa mi parla di attese non espresse, di sogni soffocati. La città fuori sembra accorgersi di tutto, tranne di me. Eppure, in questa monotonia che mi circonda, c’è una forza che cresce. Una rabbia silenziosa che non posso ignorare. Perché, nonostante tutto, ho deciso che non mi arrenderò alla passività della routine. Le serate a Milano sono un’illusione che mi trascina nella danza delle luci e dei rumori, eppure non mi basta. Ogni angolo di questa città sembra volermi raccontare una storia, ma io, in fondo, sono una straniera anche qui. In una piccola trattoria che mi rifugia dal caos esterno, mi immergo nella lettura. I libri sono la mia fuga, la mia ribellione. Come se nel silenzio delle pagine potessi sentire il battito di una vita diversa. Eppure, ogni volta che metto giù un libro, il vuoto non mi lascia. La risposta che cerco non è dentro le parole, ma in qualcosa che ancora non comprendo.
A volte mi trovo a passeggiare per i parchi, come se cercassi un frammento di serenità che mi è sfuggito. I fiori che sbocciano, il profumo della terra bagnata dopo la pioggia, tutto mi sembra un richiamo. Ma poi guardo il cielo e vedo che il futuro è una nuvola scura. Ogni passo, ogni respiro è una ricerca di pace, ma la pace, alla fine, sembra sfuggirmi. La natura, così potente, così vera, è l’unica cosa che mi ricorda che c’è sempre un’altra possibilità, un altro respiro da prendere. La primavera, però, non è solo un ritorno alla vita. È anche la consapevolezza che nulla è mai definitivo. Ci sono giornate in cui vedo il mio futuro chiaro come il cielo azzurro, e altre in cui è nebbioso, come la nebbia che avvolge la città di notte. Ma anche la nebbia ha una sua bellezza. Non tutto deve essere visibile per avere valore.
Mi trovo così, sospesa tra la voglia di scoprire e l’incertezza che mi trattiene. Ogni piccolo dettaglio che la vita mi regala mi fa riflettere. Forse la risposta è davvero in quegli attimi di silenzio, tra il rumore del traffico e il sussurro dei miei pensieri. Le lampade, le passeggiate, i libri. Sono solo frammenti di un discorso che ancora non riesco a completare. E forse, in fondo, è proprio questo che ci rende umani. Continuare a cercare, senza mai fermarsi. Cos’è che ci spinge a continuare a cercare? A rincorrere, a non smettere mai di domandarci se c’è qualcosa di più?.
E mentre tutto questo accade, il mondo fuori sembra non accorgersi di nulla.
Ma io ci sono.
E respiro.