Il profumo della pazienza

Il profumo della pazienza

Posted on April 18th, 2003 / / 16 Comments
Bellezza & Arte / Feeling gravitationally affinitive at 10:04 pm

Siamo nel mezzo di un pomeriggio che sembra non finire mai. Le ore si allungano come fili di lana intrecciati, sospesi tra la frenesia del mondo e la quiete di una casa che vive di gesti semplici. Il sole è ancora alto, ma la luce che filtra dalla finestra inizia a tingersi di un arancio che preannuncia il tramonto. La lentezza di questo momento mi riempie di una calma che quasi non riconosco. Un contrasto dolce tra il mondo che corre e il mio angolo di tranquillità. Mi sono messa a fare una torta. Non una qualsiasi, ma quella della nonna. Ogni ingrediente sembra portare con sé il peso di un ricordo, di una storia che si ripete da anni. Farina, zucchero, uova fresche, burro che sfrigola in una padella, e un tocco di scorza di limone. Non c’è nulla di complesso, eppure ogni gesto sembra rivelare una verità nascosta. Ogni cucchiaio che mescola l’impasto è come un passo indietro nel tempo, un ritorno a qualcosa che non può essere replicato, ma solo ricordato. La semplicità ha un potere che non riesco a ignorare, una forza che mi fa sentire parte di qualcosa che va oltre l’attimo.

Il profumo si fa più forte mentre la torta cuoce. Si diffonde tra le stanze, entra nelle vene, riempie ogni angolo come una promessa, come un abbraccio che non ha bisogno di parole. L’aria stessa sembra divenire più densa, vibrante, come se anche essa stesse partecipando al miracolo silenzioso che avviene dentro il forno. La frenesia che avevo prima di mettermi a fare questa torta si dissolve nel dolce calore che avvolge ogni cosa. Sento la mia ansia crescere, ma è un’ansia che ha il sapore della casa, che mi fa sentire al sicuro, protetta dai gesti che, per quanto quotidiani, sono sempre nuovi, sempre vivi. L’orologio sul muro ticchetta incessante, battendo il tempo che sembra dilatarsi in un’assenza. Due ore, per la precisione, da quando l’ho aspettato. Il mio amico è in ritardo. La frustrazione cresce, ma è una frustrazione che non può nascondere il sorriso che mi sale sulle labbra. Ogni minuto di attesa sembra allungarsi in un universo parallelo, dove il mondo fuori non esiste. Eppure, ogni secondo è anche un piccolo respiro, un battito di cuore che batte con insistenza. Un battito che mi ricorda che forse, nel fondo di ogni attesa, si nasconde una bellezza che solo chi sa aspettare riesce a riconoscere.

Finalmente arriva. Le sue scuse, quel tono imbarazzato che non può fare a meno di farci ridere, mi fanno pensare che, forse, certe cose succedono proprio per alleggerire il peso del tempo. È come se tutto il peso della giornata fosse scomparso all’improvviso. Mi viene da pensare che le cose, forse, si fermano per farci apprezzare davvero il loro valore. E poi, la torta. Lì, tra le risate e le parole che scorrono con naturalezza, tra un morso e l’altro, il tempo sembra fare una pausa, mettendo una parentesi tra un prima e un dopo. È come se il mondo si fosse fermato per lasciarci vivere davvero. Ci sediamo insieme, come se fosse la cosa più normale del mondo, ma ogni tanto la mia mente si ferma, e il silenzio mi riempie di domande. Perché tutto questo, adesso? Perché questa calma, questa pace inaspettata? Ogni risata, ogni parola che pronunciamo insieme sembra allinearsi con la semplicità di quel pomeriggio, come se fosse tutto scritto in un copione che non possiamo cambiare. Ma siamo davvero capaci di riconoscere la bellezza in un attimo così semplice, così banale, come stare insieme in silenzio e ridere? Siamo così abituati a correre che non sappiamo più come vivere i momenti che ci appartengono davvero? Come possiamo imparare a fermarci, a riconoscere il valore di ciò che ci è vicino, senza paura di perderlo? La vita ci scivola addosso, eppure basterebbe un piccolo gesto per renderla davvero nostra. Un’idea che sfiora la mente e poi scompare, lasciandomi con una sensazione di incompiuto, di qualcosa che non riesco a spiegare.

Eppure, penso, forse è proprio questa la bellezza: la consapevolezza che non tutto deve essere spiegato. La meraviglia di un pomeriggio che non ha bisogno di risposte definitive. Forse il punto è proprio questo: fermarsi per ascoltare il suono del tempo che passa, senza il bisogno di afferrarlo. Chi lo sa, forse è così che ci rendiamo veramente conto di quanto sia preziosa ogni singola attesa. E tu, come riempi il tuo tempo quando non sai dove guardare?

Cheers.
Remember me,
Eclipse

16 Responses


  1. Riot Brescia

    Questa riflessione sul tempo è pazzesca. La calma che si respira tra i tuoi gesti è quasi “ribelle” rispetto alla frenesia del mondo. Ma quella frustrazione, che diventa sorrisi, mi ha fatto pensare. È come se la vita ti stesse dando una lezione, in modo sottile. Ogni attimo che sembri trascurare ha un senso nascosto. Bello!

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  2. Eclipse

    Riot, mi piace come hai visto quella calma come una sorta di ribellione, proprio contro la frenesia del mondo. La frustrazione che si trasforma in sorriso è davvero la chiave di quei momenti: spesso, sono proprio quelli più scomodi che ci insegnano di più, anche senza volerlo.

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  3. CuoreRoveto

    Mi sembra che in questo racconto ci sia una sfida a ciò che è convenzionale. Fermarsi, godersi la lentezza, accogliere l’attesa… è difficile da fare oggi, eppure proprio lì, in quei momenti, si nasconde la bellezza più autentica. Forse siamo troppo presi a correre, a non fermarci, e ci perdiamo in ciò che conta davvero.

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  4. Eclipse

    CuoreRoveto, la tua osservazione è esatta: la vera sfida è proprio quella di fermarsi. È lì che si trova la bellezza, nel riconoscere che la vita non è solo un susseguirsi di azioni, ma un flusso di momenti che dobbiamo imparare a vivere pienamente.

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  5. EmaRiviera

    Mi ha colpito molto la parte in cui parli dell’attesa. Quel “peso” che prima ci frustra e poi ci fa sorridere. È come se il tempo diventasse più denso e pieno di significato. C’è qualcosa di magico in quei momenti in cui sembra che il mondo si fermi, eppure non ce ne accorgiamo. E la torta, che è quasi un rito. Qualcosa che ci unisce.

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  6. Eclipse

    EmaRiviera, hai colto un aspetto fondamentale. L’attesa, in realtà, è un tempo che ci regala qualcosa di profondo, se solo ci fermiamo a guardarlo. In quei momenti di sospensione, quando tutto sembra fermarsi, la magia è proprio lì, nascosta nel silenzio.

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  7. SoulAlessandra

    Le tue parole mi hanno toccato profondamente. Il tempo che si allunga, la casa che diventa un rifugio. Quella torta è più di un dolce, è un simbolo di qualcosa che è immutato, che ci appartiene. Il profumo che si diffonde, l’attesa che si fa dolce. È come se ogni gesto fosse una carezza per l’anima. Come possiamo non fermarci per apprezzare ciò che è davvero importante?

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  8. Eclipse

    SoulAlessandra, che bella riflessione. Quella torta, in effetti, non è solo un dolce, ma qualcosa che ci riporta a noi stessi, ai legami che abbiamo con il passato e con la vita. Ogni gesto, quando è fatto con attenzione, diventa un atto di amore, una cura che ci fa sentire più vivi.

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  9. MetalManzoni

    Il tempo che ti sfugge e poi ti prende, come se fosse un gioco. La frustrazione che diventa un sorriso è una delle cose che ho sempre trovato più vere. Quella torta, che sembra così banale, è un segno di tutto ciò che resta, nonostante tutto il caos. Una lezione che pochi riescono a imparare: imparare a stare fermi, a stare con se stessi. Bella riflessione.

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  10. Eclipse

    MetalManzoni, hai detto una cosa potente. Quel sorriso che nasce dalla frustrazione è proprio il segno di qualcosa che resta, anche nei momenti più caotici. La capacità di fermarsi e riflettere è una vera forza, soprattutto in un mondo che ci spinge sempre a correre.

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  11. Gabberina83

    Mi hai trasportato in un altro mondo. La tua descrizione del tempo che si dilata è così potente che mi sono ritrovata a vivere quel pomeriggio con te, tra i gesti semplici, ma pieni di significato. Ogni parola che hai scritto ha un peso, un senso che va oltre l’apparenza. È come se avessi trovato la bellezza anche nei momenti più banali. Un’arte che solo chi sa fermarsi può capire.

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  12. Eclipse

    Gabberina, ti ringrazio per queste parole così generose. Hai colto il cuore di quello che volevo trasmettere: come nelle piccole cose, spesso trascurate, si nasconde una bellezza potente. È vero, solo quando ci fermiamo possiamo davvero apprezzarla. E tu, mi sembra, sai farlo con grande sensibilità.

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  13. GenovaGirl

    Ho sempre pensato che la bellezza stia nella semplicità, ma leggendo il tuo post, mi rendo conto che non è solo questo. Ogni attimo che ci dedichiamo, come quello che descrivi, è un atto di cura e di consapevolezza. Quando ci fermiamo a sentire, è come se facessimo un atto di opposizione al caos. Forse è lì che troviamo noi stessi.

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  14. Eclipse

    GenovaGirl, hai centrato il punto. L’atto di fermarsi è proprio un atto di cura, per noi stessi e per il mondo che ci circonda. La bellezza si nasconde anche in un momento di pausa, dove ci concediamo il lusso di essere davvero presenti. Grazie per averlo evidenziato così con delicatezza.

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  15. GiuliaF

    Che dolcezza in questo racconto. La torta della nonna, il tempo che scorre piano, l’ansia che svanisce. Ogni tuo gesto è come un abbraccio, e il silenzio che si crea sembra quasi essere un dialogo a due. Come se il mondo si fermasse per lasciarti un momento di purezza. Forse è proprio lì che si nasconde la vera bellezza: nel riconoscere questi attimi di pace.

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  16. Eclipse

    Giulia, hai ragione, sono proprio questi attimi di pace che spesso non vediamo, ma che ci nutrono più di ogni altra cosa. C’è qualcosa di profondamente bello nel riconoscere il silenzio, come se ci stesse parlando. Ogni gesto semplice è una forma di amore che forse solo chi sa ascoltare può davvero vedere.

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