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Ogni storia ha una fine

Il cielo è striato di arancio e il mare davanti a me si stende in un orizzonte che non smette mai di cambiare, ma che in fondo rimane sempre lo stesso. Io sono qui, seduta sulla sabbia, da sola. Loano. È strano dirlo. Ogni tanto mi sembra che il mio corpo non segua più la mia mente, e tutto si mescola, scivola via. La sera ormai sta calando e il suono delle onde è l’unico che sento. Eppure non è solo il suono. È un eco che mi scava dentro, un ricordo che mi sfiora come se fosse sempre stato lì, a guardarci da lontano. Mi guardo attorno, ma non c’è nessuno. Non mi importa. Questo è l’ultimo giorno qui, e non voglio che finisca. Non voglio tornare. Non voglio tornare a Milano, alla solita vita che mi scivola addosso senza che io la chieda. Sono sempre stata una di quelle che non si lascia troppo influenzare, che non si fa mettere sotto da niente. Ma in questo momento, sulla sabbia, mi sembra che tutto abbia un peso diverso. Lo percepisco nelle ossa, come se la quiete di questo posto fosse l’unico respiro che il mio corpo sappia riconoscere.

Sento la brezza sulla pelle, lieve, come un abbraccio che ti scivola addosso senza farti chiedere il permesso. Non voglio pensare a quello che mi aspetta. Non oggi. Non qui. Voglio solo restare. E mentre il buio inizia ad avvolgere la spiaggia, penso a tutto quello che è stato. L’estate, la solitudine che non è mai stata una vera solitudine, ma piuttosto un modo per riflettere. L’ho passata a cercare qualcosa, come sempre, a scoprire chi sono, cosa voglio. A Milano c’erano gli impegni, la scuola, la gente che entra ed esce dalla tua vita come se fosse tutto così naturale. Ma qui, nel silenzio, sono davvero me stessa. Non sono chi mi vogliono gli altri. Non sono quella che devo essere per essere accettata. Sono io e basta. In questa sabbia che mi trattiene come se fosse il mio posto.

A Loano è tutto più lento. Tutto è più vero. In questi giorni ho camminato sulla riva, ho respirato il mare, ho sentito il suo odore che si mescolava con quello della terra, come se tutto fosse sempre stato lì. Ho visto il tramonto ogni sera, e mi sono detta che sarebbe stato l’ultimo. Eppure mi ritrovo qui, con la stessa sensazione di avere il cuore che batte più forte, come se ogni singolo passo verso casa fosse una pietra che devo lasciare dietro. Perché lo so, che a Milano, tra poco, non sarò più me stessa. Sarà come se la vita mi scivolasse addosso, ma io sarò solo un osservatore. Qui, no. Qui sono viva. Ogni granello di sabbia è una parte di me. E ogni onda che si ritira lascia uno spazio che mi appartiene. Penso a come l’estate stia finendo, eppure, in questo spazio sospeso, non mi sento triste. C’è qualcosa di bellissimo in questo andare via, in questo distacco che non è un addio, ma solo un altro passo. Lo sento, lo so. Come se mi preparassi a qualcos’altro, a una nuova fase che non è ancora chiara, ma che è lì, all’orizzonte. E il mare, così vicino, mi ricorda che nulla finisce davvero. Semplicemente, cambia. Come me.

Forse è questo il bello di ogni storia: che non si conclude mai veramente. E non importa quanto lontano tu vada, l’importante è che tu non smetta mai di camminare. La vita è fatta di cambiamenti, di momenti che arrivano e che vanno. E questa estate, questa Loano, questa solitudine, è tutto ciò che sono riuscita a vivere senza paura. Ma la paura è sempre in agguato. A Milano mi aspetta. È strano come ogni cosa che pensi di aver lasciato, in qualche modo, ti stia ancora accanto, pronta a tornare. E lo fa, senza che tu lo voglia. Senza che tu te lo aspetti. Il mio corpo sa già dove andare, ma la mia mente è confusa, come sempre. Mi alzo, e per un attimo non so se voglio camminare verso il passato o verso il futuro. Il passo è incerto, eppure inevitabile. La sabbia che scivola via sotto i miei piedi è l’unica cosa che resta. Non importa dove mi porterà, ma sento che non sono ancora pronta. Non ancora.

E forse è questo il punto: ci sono storie che non vogliono mai finire, ma che continuano a vivere in te. In ogni respiro, in ogni passo, in ogni nuova domanda che non troverà risposta. Ma chi dice che dobbiamo sempre avere una risposta? E così, resta la domanda: sarò mai pronta per andare via da qui? O sarà questo il mio posto per sempre?

THE END.
Remember me,
Eclipse

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