Ogni storia ha una fine

Ogni storia ha una fine

Posted on August 30th, 2002 / / 18 Comments
Affinità & Cuore / Feeling at 11:51 pm

Il cielo è striato di arancio e il mare davanti a me si stende in un orizzonte che non smette mai di cambiare, ma che in fondo rimane sempre lo stesso. Io sono qui, seduta sulla sabbia, da sola. Loano. È strano dirlo. Ogni tanto mi sembra che il mio corpo non segua più la mia mente, e tutto si mescola, scivola via. La sera ormai sta calando e il suono delle onde è l’unico che sento. Eppure non è solo il suono. È un eco che mi scava dentro, un ricordo che mi sfiora come se fosse sempre stato lì, a guardarci da lontano. Mi guardo attorno, ma non c’è nessuno. Non mi importa. Questo è l’ultimo giorno qui, e non voglio che finisca. Non voglio tornare. Non voglio tornare a Milano, alla solita vita che mi scivola addosso senza che io la chieda. Sono sempre stata una di quelle che non si lascia troppo influenzare, che non si fa mettere sotto da niente. Ma in questo momento, sulla sabbia, mi sembra che tutto abbia un peso diverso. Lo percepisco nelle ossa, come se la quiete di questo posto fosse l’unico respiro che il mio corpo sappia riconoscere.

Sento la brezza sulla pelle, lieve, come un abbraccio che ti scivola addosso senza farti chiedere il permesso. Non voglio pensare a quello che mi aspetta. Non oggi. Non qui. Voglio solo restare. E mentre il buio inizia ad avvolgere la spiaggia, penso a tutto quello che è stato. L’estate, la solitudine che non è mai stata una vera solitudine, ma piuttosto un modo per riflettere. L’ho passata a cercare qualcosa, come sempre, a scoprire chi sono, cosa voglio. A Milano c’erano gli impegni, la scuola, la gente che entra ed esce dalla tua vita come se fosse tutto così naturale. Ma qui, nel silenzio, sono davvero me stessa. Non sono chi mi vogliono gli altri. Non sono quella che devo essere per essere accettata. Sono io e basta. In questa sabbia che mi trattiene come se fosse il mio posto.

A Loano è tutto più lento. Tutto è più vero. In questi giorni ho camminato sulla riva, ho respirato il mare, ho sentito il suo odore che si mescolava con quello della terra, come se tutto fosse sempre stato lì. Ho visto il tramonto ogni sera, e mi sono detta che sarebbe stato l’ultimo. Eppure mi ritrovo qui, con la stessa sensazione di avere il cuore che batte più forte, come se ogni singolo passo verso casa fosse una pietra che devo lasciare dietro. Perché lo so, che a Milano, tra poco, non sarò più me stessa. Sarà come se la vita mi scivolasse addosso, ma io sarò solo un osservatore. Qui, no. Qui sono viva. Ogni granello di sabbia è una parte di me. E ogni onda che si ritira lascia uno spazio che mi appartiene. Penso a come l’estate stia finendo, eppure, in questo spazio sospeso, non mi sento triste. C’è qualcosa di bellissimo in questo andare via, in questo distacco che non è un addio, ma solo un altro passo. Lo sento, lo so. Come se mi preparassi a qualcos’altro, a una nuova fase che non è ancora chiara, ma che è lì, all’orizzonte. E il mare, così vicino, mi ricorda che nulla finisce davvero. Semplicemente, cambia. Come me.

Forse è questo il bello di ogni storia: che non si conclude mai veramente. E non importa quanto lontano tu vada, l’importante è che tu non smetta mai di camminare. La vita è fatta di cambiamenti, di momenti che arrivano e che vanno. E questa estate, questa Loano, questa solitudine, è tutto ciò che sono riuscita a vivere senza paura. Ma la paura è sempre in agguato. A Milano mi aspetta. È strano come ogni cosa che pensi di aver lasciato, in qualche modo, ti stia ancora accanto, pronta a tornare. E lo fa, senza che tu lo voglia. Senza che tu te lo aspetti. Il mio corpo sa già dove andare, ma la mia mente è confusa, come sempre. Mi alzo, e per un attimo non so se voglio camminare verso il passato o verso il futuro. Il passo è incerto, eppure inevitabile. La sabbia che scivola via sotto i miei piedi è l’unica cosa che resta. Non importa dove mi porterà, ma sento che non sono ancora pronta. Non ancora.

E forse è questo il punto: ci sono storie che non vogliono mai finire, ma che continuano a vivere in te. In ogni respiro, in ogni passo, in ogni nuova domanda che non troverà risposta. Ma chi dice che dobbiamo sempre avere una risposta? E così, resta la domanda: sarò mai pronta per andare via da qui? O sarà questo il mio posto per sempre?

THE END.
Remember me,
Eclipse

18 Responses


  1. SoulAlessandra

    Mi ritrovo nelle tue parole, in quel senso di non appartenenza, di volere qualcosa di diverso, ma anche di paura nel lasciare andare. Senti il respiro del mare e quello della tua vita che si scontra. La paura di tornare a Milano, la paura di rimanere lontano. Tutto sembra così incerto, eppure c’è una bellezza profonda nella confusione che ti circonda. Questo è il mio stato d’animo, non so se lo capisci.

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  2. Eclipse

    La paura è spesso il nostro compagno più fedele, eppure è quella che ci insegna di più. Siamo capaci di sfidarla? Di affrontarla fino in fondo, senza scappare? Così tante domande senza risposta… che cosa pensi di fare adesso?

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  3. Gabberina83

    Questo post è un vortice di emozioni contrastanti. Mi colpisce quella sensazione di non appartenenza, come se lo spazio intorno fosse troppo stretto per il tuo spirito. Quella lotta silenziosa tra il desiderio di restare e la necessità di andarsene mi sembra qualcosa che tutti proviamo, ma pochi osano ammettere. La tua solitudine sulla sabbia è un po’ la nostra, di tutti, quella che ci fa sentire fuori posto nel mondo. Ma forse è proprio lì, nella solitudine, che troviamo la nostra vera identità.

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  4. Eclipse

    La solitudine è un posto strano, vero? Un rifugio ma anche un ostacolo. Forse, come dici tu, è proprio lì che impariamo a conoscerci. Ma è difficile, terribilmente difficile. Cosa pensi che troveresti se restassi lì ancora un po’?

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  5. GiuliaF

    Le tue parole mi toccano nel profondo. Quella solitudine sulla sabbia, quella sensazione di abbandono che accompagna ogni addio… mi sembra di vedere me stessa. Ma c’è qualcosa di bello, quasi malinconico, nel non voler tornare, nel lasciare che il tempo ti scivoli addosso senza più dover combattere. Forse è proprio il non volere che ci rende liberi, in fondo. Mi fai pensare a quanto a volte sia giusto fermarsi e ascoltare il silenzio. È il tuo cuore che ti parla.

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  6. Eclipse

    Ascoltare il silenzio è più difficile di quanto sembri. Il cuore che ti parla è una voce che non sempre vogliamo sentire, ma che è l’unica che sa dirci la verità. Ti chiedo: cosa ascolti davvero quando il silenzio ti avvolge?

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  7. MetalManzoni

    La solitudine è un concetto che non accetto, eppure nelle tue parole c’è qualcosa che mi fa riflettere. Ogni volta che sono solo, sento il peso della solitudine come una pietra sul petto. Ma c’è anche la bellezza in questo, il silenzio che ti costringe a pensare a chi sei davvero. Cosa succede quando non ci sono distrazioni? Non lo so, ma forse hai ragione. Non voglio tornare alla mia vita. A volte è meglio fermarsi e lasciarsi andare.

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  8. Eclipse

    Il silenzio è un nemico e un alleato allo stesso tempo. Ti costringe a guardare dentro di te, senza scappatoie. Ma è proprio lì che si nasconde la verità, no? Dove pensi che ti porterebbe questo silenzio se decidessi di ascoltarlo?

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  9. VibeZena

    C’è una luce che traspare dalle tue parole, anche nel momento più buio. È quella voglia di non arrendersi, di cercare il bello anche quando sembra tutto grigio. Ma c’è una domanda che mi rimbalza in testa: cos’è che ti trattiene davvero lì? Il mare? La solitudine? O qualcosa che non riesci a definire? Mi fai pensare a quanto siamo spesso intrappolati in luoghi che non vogliamo più, ma senza sapere dove andare davvero.

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  10. Eclipse

    La domanda che poni è quella che tutti ci facciamo. Cos’è che ci trattiene? La verità è che non lo so, ma forse è proprio quella ricerca di qualcosa che non può essere definito. Cosa pensi che troverai, se lasci il mare dietro di te?

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  11. EmaRiviera

    La sabbia, il mare, la solitudine. Questi elementi sembrano descrivere il mio stesso stato d’animo. Il desiderio di restare, ma anche la consapevolezza che non posso. Siamo tutti intrappolati nelle nostre vite, a volte più di quanto pensiamo. La natura ci offre l’unico vero respiro, eppure non possiamo restare lì per sempre. Come ti senti davvero, mentre scrivi queste parole?

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  12. Eclipse

    Mi sento leggera e pesante allo stesso tempo. Come se il mare stesse cercando di lavare via tutto il peso che ho dentro. Ma la verità è che non so cosa troverò quando tornerò. E tu? Come ti senti, tra la solitudine e la necessità di andare avanti?

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  13. CuoreRoveto

    C’è una bellezza strana nelle tue parole, quella tristezza che diventa forza. Perché alla fine, anche se non vuoi tornare, sai che dovrai farlo. È come se il mare ti avesse parlato e ti avesse detto che tutto ciò che vedi non è per sempre. Eppure, in quel breve momento, sei al centro di tutto. Non è mai così facile stare fermi, lo so. Ma è bello, anche se fa male.

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  14. Eclipse

    È una bellezza dolorosa, quella che ci lascia senza fiato, ma che ci forma. Ogni cosa che finisce ci lascia qualcosa dentro, qualcosa che rimane. Cosa pensi che ti resterà di questo momento?

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  15. GenovaGirl

    C’è una bellezza triste nelle tue parole. Lo percepisco, quella sensazione di solitudine che si fonde con la natura. Ma più di tutto, c’è un senso di incompiutezza, come se tu stessi aspettando qualcosa che non arriva mai. La sabbia si mescola al tuo cuore, ma il mare non ti dà risposte. La vita è così, a volte. Non ci dice mai se la quiete che cerchiamo è davvero la cosa giusta. Mi chiedo, davvero, cosa troveresti tornando a Milano?

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  16. Eclipse

    La verità è che non so più cosa troverei, eppure continuo a cercarla. Forse la risposta è più nascosta di quanto immaginiamo, nel rumore di tutto quello che ci circonda. E tu? Cosa cerchi, davvero?

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  17. Riot Brescia

    Mi piace la crudezza di queste parole, l’intensità con cui racconti la sensazione di non appartenere. Lo capisco, lo sento anche io quando mi trovo in un posto che non conosco, ma dentro di me il rumore delle onde è sempre più forte. Quella sensazione di staccarsi, di allontanarsi da tutto, è come se ti facesse respirare davvero. Ma la domanda è: quanto durerebbe questa pace se restassi lì? La realtà ti raggiunge sempre.

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  18. Eclipse

    Hai ragione. La pace è fragile, come la sabbia sotto i piedi. Ma forse proprio per questo è così potente. Ti fa sentire vivo, come se ogni respiro fosse l’unico che conta. Tu cosa faresti, restaresti o fuggiresti via?

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